da Pavia, Giovanni Giovannetti
Per l’ex sindaco di Pavia Piera Capitelli i guai sembrano appena cominciati. Il giudice per le indagini preliminari Emilio Rizzi ha disposto nuove indagini sull’abusivo abbattimento per ordine di Capitelli di uno dei quattro fabbricati dell’ex Snia, anche se sottoposto a vincolo dal Piano regolatore (successivamente arriverà anche quello della Soprintendenza ai Beni Monumentali). Scrive il Gip nell’Ordinanza: «al fine di verificare l’esistenza del disegno criminoso che parrebbe delinearsi dalla lettura della consulenza tecnica degli atti»; in particolare, andrà verificata la «sussistenza di rapporti d’affari o di parentela con coloro che nell’ambito dell’amministrazione comunale hanno avuto ruoli d’impulso nella vicenda». In altre parole, Rizzi sembra sollecitare approfondite indagini patrimoniali a carico del sindaco e dei dirigenti coinvolti.
L’ordinanza contiene un esplicito riferimento alla relazione dei consulenti del Tribunale Roberto Maccabruni e Giovanni Contini (due conosciuti professionisti milanesi; Contini è uno dei più affermati tecnici strutturisti italiani). Secondo loro, il 25 luglio 2007 l’allora sindaco di Pavia compì un vero e proprio abuso semplicemente per favorire la costruzione di un supermercato e – ancora una volta – una grossa speculazione immobiliare. Dalla relazione emerge con evidenza il proposito di abbattere tre dei quattro edifici storici sotto tutela – in aperta violazione del prg – senza che vi fossero pericoli di crolli.
I due consulenti incaricati dalla Procura vanno oltre: ipotizzano un complotto, che vedrebbe in associazione le diverse proprietà con Capitelli e Gregorio Praderio, ex dirigente Ambiente e Territorio del Comune. Praderio aveva sostenuto l’urgenza dell’abbattimento. La relazione recita: «Dall’esame degli atti oggetto di analisi, appare del tutto evidente che il Piano Integrato di Intervento» proposto dalla proprietà e adottato senza riserve dal Comune «non intendeva rispettare le indicazioni del prg, e ciò è testimoniato anche dal “taglio speculativo” impresso al Piano stesso con la proposta – avallata dalla Giunta comunale – di incrementare le destinazioni d’uso economicamente più pregiate a discapito di quelle di minor valore aggiunto». Ad esempio, viene incrementata fino a 15.000 mq l’area a edilizia residenziale; contestualmente cala quella per le attività produttive, mentre aumenta da 3.500 mq a 9.000 mq la superficie lorda di pavimento destinata alle attività commerciali. Secondo i due tecnici «è significativo osservare che il primo atto compiuto dalla proprietà, dopo il parere favorevole della Giunta comunale sul Piano Integrato di Intervento sia stato quello (lettera del 21 maggio 2007) di richiedere la demolizione degli edifici siti in fregio a viale Montegrappa. Dopodichè è iniziato, da parte del Comune, lo stillicidio di sopralluoghi, tutti finalizzati a dimostrare la necessità di “togliere di mezzo” i fabbricati vincolati dal prg vigente».
Come si ricorderà, in quegli stessi mesi tra i muri della Snia viveva una sessantina di famiglie Rom (138 adulti e 84 minori). Vennero abbandonati dalle istituzioni, e criminalizzati con l’unico scopo di legittimare l’abbattimento agli occhi dell’opinione pubblica: «Volete che i Rom se ne vadano? Allora dobbiamo abbattere!».
11 marzo 2009 alle 01:09 |
bell’articolo davvero, soprattutto completo, infatti omette di fare i nomi delle due persone da cui tutto è partito: Irene Campari e Paolo Ferloni. chissà quanto le brucia non poter aggiungere il suo nome in coda al loro. a proposito di nomi, il gidice Rizzi non si chiama Emilio, si informi.
WB
11 marzo 2009 alle 01:43 |
Spero che da bravo scolaretto abbia fatto i compiti, perchè anche oggi io la interrogo. Quindi gg, da bravino, completi la frase, mi creda, a me non importa se risulterà politicamente scorretta, voglio solo un chiarimento, capire che razza di persona lei sia, quale sia la sua posizione nel merito:
“La sua morbosa passione per i Veltri comincia a insospettirmi. Non sarà che lei per caso è dell’… ”
Avanti non sia timido, magari è meno peggio di quel che penso, sa io sono un malpensante.
WB
11 marzo 2009 alle 06:34 |
Lei non e WB, non è GZ; lei è PP, che non sta per Pier Paolo (P.), ma per povero pirla. La ricorderò nelle mie preghiere.
Al Procuratore della Repubblica di Pavia
Dr. Salvatore Sinagra
Tribunale di Pavia
Corso Cavour , Pavia
Pavia, 17 luglio 2007
Lo stabilimento industriale della Snia Viscosa di Pavia – realizzato su un’area di circa 170.000 mq a partire dal 1905, e ora dismesso – è classificato nel vigente PRG di Pavia, redatto dall’arch. prof. Vittorio Gregotti, tra le aree di trasformazione.
L’art. 6 N.T.A. citato che disciplina le procedure per l’attuazione degli interventi nelle aree di trasformazione, dispone all’art. 2:
“…le prescrizioni relative ai precedenti punti a) b) c) d) e) (l’ultimo dei quali riguarda anche “immobili di pregio da salvaguardare”) sono vincolanti; fatte salve ulteriori o diverse indicazioni riportate nelle schede normative”.
L’art. 17 N.T.A citato, che regola specificamente le aree di trasformazione, al comma 3 ribadisce (Allegato 1):
“Le prescrizioni vincolanti di cui all’art. 6 potranno essere derogate soltanto ove espressamente previsto nelle specifiche schede normative degli ambiti interessati”.
Le schede normative costituiscono parte integrante del PRG di Pavia, come risulta dalle deliberazioni di adozione e di approvazione, le quali elencano tra gli elementi costitutivi del PRG, appunto, esse schede.
La scheda normativa n. 1, che riguarda l’area Snia, prescrive tassativamente:
“Gli edifici esistenti segnalati nella planimetria devono essere mantenuti ed utilizzati secondo le destinazioni d’uso indicate nella tavola “Destinazioni d’uso prevalenti”.
Nella tavola n. 37 allegata alla scheda normativa (Allegato 2) sono campiti in rosso quattro fabbricati da conservare che costituiscono esempi pregevoli di archeologia industriale; tra i pochissimi finora salvati dalla distruzione nel territorio di Pavia.
Nell’ottobre 2005 le tre società proprietarie dell’area Snia (Tradital spa, Borgosnia srl, Giava srl) presentarono al Comune di Pavia una proposta iniziale di programma integrato di intervento.
La planimetria allegata (Allegato 3) alla proposta suddetta prevede la demolizione e la sostituzione dei tre edifici allineati lungo viale Montegrappa (che invece dovrebbero essere conservati secondo le prescrizioni vincolanti del PRG) e la conservazione solo del primo edificio all’interno dell’area. Non risulta che la suddetta proposta sia corredata da una perizia che dimostri l’instabilità o il pericolo di crollo dei tre edifici.
Da oltre un anno sul sit web http://www.risanamentospa.it della società capofila del Gruppo Zunino, proprietaria di una superficie di 47.700 mq inclusa nell’area Snia compare la stessa planimetria con una descrizione appropriata (Allegato 4). E’ dunque evidente che le società proprietarie dell’area:
a) intendano da tempo (o da sempre?) demolire tre dei quattro fabbricati vincolati alla conservazione dal PRG, a prescindere da qualsiasi verifica della stabilità degli stessi; b) hanno avuto qualche assicurazione in proposito dagli amministratori comunali, altrimenti non avrebbero presentato una proposta iniziale che ne prevede la demolizione; e non ha sollevato alcuna obiezione da parte dell’assessore competente (documento di Giunta 25/6.9) (Allegato 5).
Il 25 maggio 2007 l’assessore Francesco Brendolise con ammirevole candore ha scoperto le carte. In una intervista rilasciata al quotidiano locale, ha ammesso che “per alcuni (ndr capannoni) c’è il vincolo del PRG”, aggiungendo: “…se vi fossero problemi di stabilità, potrebbe anche essere superato” (vedi La Provincia pavese, pag. 15).
Lo stesso giornale, l’8 luglio 2007 ha pubblicato un articolo firmato da Fabrizio Merli che recita: “Gli operai incaricati dalla proprietà dell’area, tuttavia, si sono rifiutati di entrare in alcuni capannoni, ritenendoli pericolanti. Si tratta soprattutto degli edifici che costeggiano viale Montegrappa e che sono rimasti pressoché ultimi nel piano delle demolizioni, in quanto soggetti ad un vincolo del Piano regolatore comunale per la rilevanza di architettura industriale. Proprio facendo riferimento alla segnalazione giunta dagli operai incaricati di pulire, Sindaco e assessore all’Urbanistica hanno dato incarico agli uffici del Comune di svolgere degli accertamenti sulla stabilità dei capannoni dismessi (…) Se fosse necessario, il Sindaco potrebbe disporre un’ordinanza di abbattimento che scavalcherebbe il vincolo da PRG” (La Provincia pavese, pag. 12).
Il giornalista riferisce l’intenzione della Sindaca e dell’assessore all’Urbanistica di demolire i tre capannoni lungo viale Montegrappa “se fosse necessario” in seguito agli “accertamenti sulla stabilità dei capannoni”, demandati agli uffici del Comune, privi peraltro delle competenze in materia di strutturistica.
Precedentemente, ad una email della Consigliera comunale Irene Campari del 5 luglio 2007, l’arch. Praderio, dirigente del servizio urbanistica, aveva risposto che il divieto di demolizione non precisava “eventuali motivi di interesse storico” e che “gli edifici stessi sono classificati dal PRG come Gruppo 5 (edifici recenti senza particolari pregi)” (Allegato 6). Evidentemente il Dirigente era ignaro degli Artt. 6 e 17 N.T.A. del PRG vigente, da cui si deduce che il divieto di demolizione, non suscettibile di deroghe, presuppone l’esistenza di immobili di pregio da salvaguardare, come espressamente prescritto dall’art. 6 comma 2, e ribadito dall’art. 17 comma 3. Né si comprende da quale campitura l’architetto abbia desunto che codesti fabbricati da conservare siano classificati come Gruppo 5 (edifici recenti senza particolari pregi), posto che i fabbricati da conservare risalgono ai primi anni del Novecento e pertanto proprio recenti non sono. Senza dire che il colore rosso, con cui sono compiti i quattro fabbricati nella Tavola numero 37 allegata alla scheda normativa, è lo stesso della legenda della Tavola (individuazione dei gruppi di edifici, art. 7) e contraddistingue gli edifici del gruppo 2 (edifici di pregio architettonico); mentre gli edifici del gruppo 5 (edifici recenti) sono compiti con colore bianco!
E’ infine da rilevare che i tre fabbricati in questione sono solidissimi, hanno muri larghi oltre 50 cm e non presentano alcun rischio di instabilità o di crollo, come la SV potrà accertare nominando un CTU estraneo all’ambiente dei grandi immobiliaristi rampanti, e compiendo un sopralluogo di persona. Oltretutto, se i fabbricati sono da conservare per indubbi pregi architettonici, il Comune dovrebbe pretendere dai proprietari approppriati interventi di conservazione.
Da tutti gli elementi di fatto esposti pare lecito desumere che alcuni amministratori e dirigenti abbiano la ferma intenzione di accogliere le pretese illegittime delle società proprietarie dell’area, intese a demolire tre fabbricati di indubbio pregio architettonico, facendo leva sulla presenza nei fabbricati da demolire di alcune famiglie di origine Rom. E’ veramente paradossale che queste presenze, che i proprietari dell’area avevano l’onere e l’obbligo di evitare recintando l’area, soprattutto per scongiurare il pericolo di malattie, infezioni e contaminazioni, siano addotte come pretesto per eludere le norme di salvaguardia di fabbricati di grande valore storico e architettonico, come sostengono anche alcuni tecnici in una lettera alla Sovrintendenza dei Beni monumentali pubblicata a pag. 4 del “Settimanale pavese” il 21 giugno 2007 (Allegato 7).
I sottoscritti chiedono quindi che la SV voglia accertare se sia in atto da parte di amministratori e dirigenti comunali il tentativo di determinare la violazione delle disposizioni citate del PRG e delle norme legislative che ne impongono l’osservanza, procurando un indebito vantaggio alle società proprietarie. Si riservano di espe
rire azione popolare in sostituzione del Comune contro tutti coloro che avessero ad arrecare danni al Comune di Pavia violando le norme del PRG vigente.
Irene Campari
Paolo Ferloni
Giovanni Giovannetti
Walter Veltri
Questo esposto è stato inviato per conoscenza a Giorgio Napolitano (Presidente della Repubblica), Francesco Rutelli (Ministro per i Beni Culturali), Gian Antonio Stella (Corriere della Sera), Luigi Mascheroni (Il Giornale), Francesco Erbani (La Repubblica), Enzo Biagi (TR, Rai 3) e al Prof. Alberto Asor Rosa.
11 marzo 2009 alle 09:01 |
La rete al nunzio sta muta, da Brescia alle tettoie, dal Manzanarre al Ticino, che folgorante in solio vide il suo genio e tacque. Ai posteri…
11 marzo 2009 alle 11:01 |
oplà, sono cascato dalle nuvole, davvero ignoravo che lei si fosse al solito accodato, e anche che ci fossero altri gregari, beh, i nomi che contano comunque, quelli da cui tutto è partito, sono giusti. Quello del giudice Rizzi continua ad essere sbagliato.
Per il resto va bene così, quel che importa è che lei si riveli per quello che è !!!
Quattro in condotta e quattro per non aver fatto i compiti, che rimangono sul banco, quindi completi la frase:
“La sua morbosa passione per i Veltri comincia a insospettirmi. Non sarà che lei per caso è dell’… ”
WB
Ps, forse non l’ha ancora capito ma quella sua frase seppur riferita a me, mette in cattiva luce anche altre due persone. e si ricordi che tutto, tutto, è partito da lei.
11 marzo 2009 alle 11:15 |
Irene, questo è peggio dei fascisti, questo è proprio pirla. Che hai tu da spartire con uno così. Fuggi, tieniti lontana da questa merda in doppiopetto.
11 marzo 2009 alle 11:20 |
Caro gg, lei è fuori strada, le consiglio di cercare sulla guida del telefono. faccia i compiti (…)
11 marzo 2009 alle 11:20 |
ops, ovviamente WB
11 marzo 2009 alle 11:57 |
Wb sei malato grave. Vai da un medico. Cercane uno bravo, sulla guida del telefono
11 marzo 2009 alle 13:08 |
“c’è un piacere sicuro nell’esser matti, che solo i matti conoscono”, J. Dryden
WB
Ps: “La sua morbosa passione per i Veltri comincia a insospettirmi. Non sarà che lei per caso è dell’… “
11 marzo 2009 alle 13:16 |
wb, tu non sei matto, sei solo scemo. Fatti poortare al pronto soccorso
11 marzo 2009 alle 14:33 |
scemo forse, sicuramente non ineducato, certamente non privo di argomenti, soprattutto quando sono gli altri ad offrirmeli. come ho già scritto chiacchiere, ed insulti, stanno a zero. e dire che si potrebbe tutto chiarire avendo il coraggio di non lasciare in sospeso una frasetta (…).
WB
11 marzo 2009 alle 14:47 |
Che due palle, questo wb sembra soffrire più di un gorilla in amore sopra un’isola deserta. Dategli un bel maschione così si placa, e la smette di tirare estate con la solfa dei Veltri
11 marzo 2009 alle 15:19 |
gg, se fossi al suo posto, e fortunatamente non lo sono, non permetterei che venisse aggiunta altra legna al fuoco, mi aspetto che, pur senza censurarlo, vorrà prendere pubblicamente le distanze dall’anonimo numero 13, a meno che il commento non coincida con la linea politica che lei ha inteso dare a questo blog.
WB
11 marzo 2009 alle 19:07 |
Fino a quando ci dovremo cuccare il canto d’amore di magilla wb gorilla? Forse ha la febbre forse no. ma dategli lo stesso un tachipirone, a patto che sia supposta formato siluro, così lui è più contento. Ma tenete la scatola a portata di mano, con un nuovo missile di intervento rapido, perché più pardi la rivuole
11 marzo 2009 alle 21:11 |
Una linea politica all’insegna della correttezza democratica, non c’è che dire.
11 marzo 2009 alle 22:30 |
Una peretta e un clistere al tavolo 16. C’è quello che prima era al tavolo 1 che straparla di correttezza democratica…
11 marzo 2009 alle 23:23 |
gg che fa? non si firma? ha fatto i compiti, guardi che poi la bocciano.
WB
12 marzo 2009 alle 07:57 |
Giovannetti è all’estero, per scimmiette incontinenti come WB basto io.
(B.G.)
12 marzo 2009 alle 10:12 |
ah bene, abbiamo anche i guardiani dell’ortodossia… giovanettiana!
WB
12 marzo 2009 alle 10:49 |
WB, sei maschio o femmina?
12 marzo 2009 alle 11:00 |
non avertene a male caro 21, ma sei proprio antico.
WB
12 marzo 2009 alle 13:48 |
wb, sei un bevitore o è per via del tanto viagra? (B.G.)
12 marzo 2009 alle 17:22 |
“Calunniate, calunniate, qualche cosa resterà!”, scripta manent.
WB
12 marzo 2009 alle 18:09 |
Ehi, WB, quante palle hai? Qui il contatore segnala l’ingresso di un sacco di coglioni (B.G.)
12 marzo 2009 alle 18:53 |
palle?le uniche palle di wb sono quelle che racconta
12 marzo 2009 alle 20:04 |
dov’è il contatore?
14 marzo 2009 alle 22:11 |
Ma fintela siete ridicoli. Meno male che adesso faranno sindaco Irene Campari che ve la metterà nel deretano a tutti quanti!
E poi Giovannetti, la finisca di dire che Irene è una cinquantenne come lei. Irene resta sempre una gran bella gnocca, lei invece avrà avuto il suo periodo d’oro ma adesso, se non fosse per il viagra che le manda Raul Castro, avrebbe raggiunto da tempo la pace dei sensi.
I.C. fansclub
15 marzo 2009 alle 01:50 |
gg, mi sono informato, sembra che l’esposto che anche lei ha firmato insieme a Veltri non abbia avuto altro seguito se non il sequestro di parte dei capannoni della Snia per un paio di giorni. L’esposto per cui il Gip Erminio Rizzi ha disposto un supplemento d’indagini è un altro e reca la firma solo di Irene Campari e Paolo Ferloni. Mi corregga se sbaglio.
WB
Ps (…)
15 marzo 2009 alle 09:53 |
Sentivamo la mancanza del cameratesco ruttino di Wb alias Gz alias Cp alias ic fasclub, uno per il quale le donne sono manze o quarti di bue. Secondo questo segaiolo perditempo la Campari “è una bella gnocca”, mica intelligente…
Ps. GG sarà di ritorno nel pomeriggio. Sapete, è permaloso, e inspiegabilmente prottettivo nei confronti di Campari (vai a capirlo…) Secondo me vi querela…
15 marzo 2009 alle 11:33 |
Ah ah ah ah ah ah ah !!!
gg, lei è sempre più fuori strada, guardi sulla guida, non è difficile, chi cerca trova. Io sono solo WB !!!
Faccia lo sforzo di entrare nel merito delle mie considerazioni, mi smentisca se può, colmi i (…), non si distragga. A proposito di ruttini, bello il suo eternato per i posteri in fotografia mentre si beveva ‘na birretta a Palazzo Mezzabarba.
WB !!!
15 marzo 2009 alle 11:49 |
wb ha mangiato pesante e ora parla con il culo e caga con la bocca, con gli psiconanetti pavesi a reggergli il vasino mentre sbocca. Tu sei solo scemo (B.G.)
15 marzo 2009 alle 12:02 |
effetivamente, ieri sera ho mangiato una pizza-kebab, sarà stato quello?
WB
15 marzo 2009 alle 12:38 |
tutto è possibile, ma tu sei scemo di tuo, non per il kebab
15 marzo 2009 alle 12:42 |
WB, pensavo che tu avessi pasteggiato a biscotti rinco… Vai dal veterinario a fare la lavanda gastrica, e di corsa. E non ti scordare la medaglietta: paga la protezione animali (B.G.)
15 marzo 2009 alle 13:06 |
è tornato gg? incomincio a sentire la mancanza della sua prosa alata, e adesso che ha risciacquato i suoi panni in Arno… mamma mia.
15 marzo 2009 alle 13:28 |
In Spagna hanno dato i diritti civili ai primati; qui li mandano a grugnire di Snia (cfr. #29). L’esposto querela è del 17 luglio, integrato ad agosto da chi, in quel momento era a Pavia. Ma forse nel luglio 2007 il primate WB era sopra qualche albero di qualche campo hobbit a tirare noci di cocco ai rom che passavono lì sotto.