L'articolo 3 della Costituzione

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in attesa del 25 aprile
di Giuseppe Caliceti

Dopo i medici, tocca ai docenti della scuola pubblica italiana. Per i medici il dilemma era: curare o denunciare? Per i docenti è: insegnare o denunciare? Il disegno di legge già approvato dal Senato, e ora in discussione alla Camera, introduce infatti nella scuola il reato di soggiorno illegale. La Cgil e Flc Cgil hanno diffuso un appello che sottoscriviamo. «Noi educhiamo, non denunciamo!»
È scritto. «Tutte le bambine e i bambini hanno gli stessi diritti». A prescindere dalla loro razza, religione, condizione sociale, eccetera. Come d’altra parte recita l’art. 3 della nostra Costituzione. L’appello: «Come purtroppo non era difficile prevedere siamo arrivati alle leggi dell’intolleranza, in palese contrasto con la nostra Costituzione e con le convenzioni internazionali sui diritti fondamentali. L’art. 362 del codice penale obbliga i pubblici ufficiali, pena una sanzione pecuniaria, alla denuncia dei reati di cui siano venuti a conoscenza nell’esercizio delle proprie funzioni. È chiara la posizione in cui si verrebbero a trovare i docenti e dirigenti scolastici nel momento dell’esercizio della propria professione. Anche la soppressione dell’art. 35, comma 5, del D.Lgs. 286/1988 che prevedeva il divieto di segnalazione, da parte dei medici, dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno, produce effetti all’interno della scuola rispetto alle iscrizioni degli alunni immigrati che non avessero effettuato le vaccinazioni obbligatorie e che quindi debbono essere indirizzati alle strutture sanitarie per mettersi in regola». Continuano la Cgil e Flc Cgil: «È evidente e per noi inaccettabile il disprezzo per la dignità e i diritti delle persone contenuti in questo disegno di legge. Nei confronti della funzione educativa della scuola e della deontologia professionale dei docenti di questo paese, tutto questo rappresenta una violenza intollerabile che non possiamo che respingere.
Ci chiediamo che relazione esista tra la tanto acclamata e propagandata volontà di inserire tra le materie scolastiche lo studio della Costituzione e la predisposizione di una legge che si pone agli antipodi di una normale lezione di educazione civica. Una visione così gretta dei rapporti sociali, della funzione educativa della scuola, del ruolo e della funzione di chi ci lavora va respinta e combattuta con forza e per questo invitiamo tutti quanti, personale Ata, docenti e dirigenti scolastici a sottoscrivere l’appello all’obiezione di coscienza».

Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. (Costituzione della Repubblica Italiana, Principi fondamentali)
***
E’ possibile sottoscrivere l’appello on line noieduchiamoenondenunciamo.

Una Risposta to “L'articolo 3 della Costituzione”

  1. cipacipa Says:

    Ringraziamo il governo e tutti quelli che hanno votato il nano di Milano se ora in Italia abbiamo leggi raziali come hai tempi del pelato Mussolini,rigraziamo la lega per la cifra che pagare noi cittadini per il referendum mantre in Abruzzo ci sono le persone nelle tende.
    Ha ma dimenticavo come ha detto il nano di Milano “fate fita che state al campeggio.

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