il colore dell'offesa

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Eppure lo sapevamo anche noi…


[Erri De Luca. Cimitero di Lampedusa. “Chetempochefa” 20 maggio 2009]

…l’odore delle stive l’amaro del partire
Lo sapevamo anche noi e una lingua da disimparare
e un’altra da imparare in fretta prima della bicicletta
Lo sapevamo anche noi
e la nebbia di fiato alla vetrine e il tiepido del pane e l’onta del rifiuto
E sapevamo la pazienza di chi non si può fermare
e la santa carità del santo regalare
Lo sapevamo anche noi il colore dell’offesa e un abitare magro
e magro che non diventa casa
e la nebbia di fiato alla vetrine e il tiepido del pane e l’onta del rifiuto
Lo sapevamo anche noi questo guardare muto.
(Gianmaria Testa, Ritals)

Una Risposta to “il colore dell'offesa”

  1. harielle Says:

    Bellissima. E ci fa riflettere su come non siamo così diversi da loro. Ritals eravamo chiamati quando migravamo in Francia, ma spesso si divertivano anche a chiamarci Macarunì. Da dove esce ora questa deriva razzista, proprio non si sa.
    Bello leggere cose come queste di questi tempi. Ti linko per non perdere il contatto,
    Harielle

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