Abelli Anthology 5

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Accusa di riciclaggio per la moglie di Abelli
di Luigi Ferrarella

Last but not the least, ecco il recentissimo articolo del “Corriere della Sera” sul conto di Lady Rosanna Gariboldi in Abelli nel paradiso fiscale di Montecarlo, nonché su alcuni movimenti in denaro estero su estero (Svizzera e ritorno) verso un conto di Giuseppe Grossi. Grossi è un imprenditore del ramo bonifiche, uno che ama la caccia e le auto d’epoca, un amico di merende del marito. Entra in scena l’avvocato svizzero Fabrizio Pessina, al soldo  di Grossi, in carcere dal febbraio al luglio 2009 per il presunto riciclaggio di 22 milioni di euro, «sovrafatturati nei costi di bonifica dell’area di Santa Giulia di Luigi Zunino» a Milano Rogoredo, bonifica affidata a una società del Grossi. Una soffiata della Guardia di Finanza? Guerra tra bande nel Popolo delle LIbertà?  Resa dei conti tra Poderstà e Formigoni? (alle recenti elezioni provinciali milanesi vinte dal berlusconiano Podestà, i ciellini avrebbero votato in massa per il "nemico" Penati…). Certo è che i 570 nomi usciti dal computer di Pessina sembrano ormai in mano a molti: studi fiscali, nemici politici di Abelli e Formigoni, giornalisti… Settembre è alle porte. In questi articoli abbiamo incontrato Santa Rita e Santa Lucia: la prima è popolarmente nota come avvocatessa dei casi impossibili; la seconda sostenne con fermezza la sua fede fino al martirio: a quale delle due intende votarsi il nostro “faraone”?

Lei, Rosanna Gariboldi, è assessore all’«Organizzazione interna e relazioni esterne» della Provincia di Pavia e moglie di Giancarlo Abelli, già assessore della Regione Lombardia prima di diventare parlamentare del Pdl e vicecoordinatore nazionale del Popolo della Libertà. Lui, Giuseppe Grossi, alla testa della «Sadi» quotata in Borsa, è il più grande imprenditore italiano delle bonifiche ambientali di ex aree industriali. Pavesi entrambi. Ma a unirli c’è anche altro. Un conto cifrato del la moglie di Abelli a Montecarlo, dalla singolare operatività: nel luglio 2007 bonifica a un conto svizzero gestito da un fiduciario di Grossi 500.000 euro, poi per due volte nel marzo e nell’ottobre 2008 riceve complessivamente 632.000 euro da conti esteri 'schermati' di Grossi. La Procura di Milano ha avviato una rogatoria internazionale a Montecarlo sul conto di Gariboldi presso Banque J. Safra, al momento indagando la moglie di Abelli per l’ipotesi di reato di riciclaggio. Grossi è invece sotto inchiesta già da febbraio, quando due suoi collaboratori, gli ex del la GdF Paolo Pasqualetti e Giuseppe Anastasi, e il suo avvocato svizzero Fabrizio Pessina, sono stati arrestati con l’accusa d’aver riciclato all’estero per conto di Grossi 22 milioni sovrafatturati nei costi di bonifica dell’area di Santa Giulia di Luigi Zunino. Con Santa Giulia il capitolo Gariboldi-Grossi c’entra nulla: vi spunta solo per un disguido, buffa breccia nel muro di riservatezza bancaria. L’ha ricostruito in un memoriale Pessina, che per Grossi gestiva so cietà estere e che da Grossi riceveva (tramite collaboratori) gli estremi dei conti ai quali mandare soldi, senza però mai sapere chi ci fosse dietro.
Un appunto sequestrato «riporta l’istruzione (ragionevolmente da Anastasi e/o Pasqualetti) rispetto alla necessità di bonificare 332.000 euro al conto 17964 A alla banca J.Safra di Montecarlo» nel 2008. Lo staff di Pessina prova ad eseguire. Ma un altro «appunto a mano, ragionevolmente della mia segreteria» (ritorno fondi, manca beneficiario) fa capire cosa è accaduto: la banca vuole maggiore dettaglio. Gli uomini di Grossi rispondono alla struttura di Pessina, con un altro appunto sequestrato, di dire alla banca che «l’intestazione del conto J.Safra è ' Associati'. Saluti e Buona Pasqua». Ma neppure l’indicazione Associati , da sola, basta alla banca, come si capisce dalla segretaria di Pessina che annota banca, dati beneficiario incompleti.
Alla fine è Banque Safra, con la segretaria Isabella, a quasi dettare come vada compilato il bonifico: in alto a destra, allora, nell’appunto la segretaria di Pessina «aggiunge Gariboldi, seguito da una freccia esplicativa: dato Isabella devo indicare».
Così emerge l’abbinamento Associati 17964 Gariboldi. Da questo conto, Gariboldi il 27 luglio 2007 risulta aver ordina to un bonifico di 500mila euro a uno dei conti gestiti da Pessina per conto di Grossi al Chiasso. Ma un’informativa GdF segnala ai pm «che, a fronte di questo accredito, il 17 marzo 2008 e il 6 ottobre 2008 sono stati eseguiti due bonifici di 332.000 e 300.000 euro a favo re del conto monegasco» di cui beneficiaria è la moglie di Abelli. Che, interpellata dal Corriere, spiega: «Mi ha restituito soldi che gli avevo prestato. Grossi è un amico. Un giorno mi ha detto: sto facendo un affare, se vuoi ti investo dei soldi. Glieli ho dati dal conto che ho in Francia per le spese di una casa che ho lì, e lui me li ha restituiti 18 mesi dopo, con un interesse del 10-12%». Prestare soldi a Grossi che maneggiava milioni in contanti? «Sono una persona semplice, forse troppo in buona fede». Che affare era? «Non lo so, non lo chiesi a Grossi». C’era un contratto tra voi? «No, niente nero su bianco, sa com’è con gli amici, anche le garanzie non esistono, si fa un favore a un amico…».

”Corriere della Sera”, 5 agosto 2009

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