da Pavia, Giovanni Giovannetti
Le battaglie a volte si vincono. E ora avanti: diamo filo da torcere all'invasiva e dannosa autostrada Broni-Mortara; impediamo il Centro commerciale di Borgarello, l'invasiva area logistica di Vidigulfo, la centrale a biomassa di Confienza, il raddoppio dell'inceneritore Ecodeco di Corteolona, la discarica dell'amianto e altri rifiuti pericolosi tra Cava e San Martino Siccomario (il 60 per cento dei rifiuti vengono da fuori provincia e senza particolari controlli), ecc. Insomma, rispediamo al mittente l'ipoteca dello sviluppo insostenibile basato su logistiche, autostrade, centri commerciali e consumo del territorio. Su Borgarello e Vernavola resta in sospeso una domanda: è lecito vendere le lottizzazioni?
A volte Davide la vince ancora su Golia. Lo si è visto a Montemaino, parco della Vernavola, comune di Pavia, luogo dove Natalina Trabatti e Alessandra Danelli (parenti dell'ex presidente della commissione comunale Territorio Alberto Pio Artuso, Partito democratico) nel marzo 2010 hanno ottenuto – dal sindaco Alessandro Cattaneo (Popolo delle libertà), dall'assessore all'urbanistica Fabrizio Fracassi (Lega Nord) e dai compari di Artuso seduti sui banchi dell'opposizione – il via libera per costruire 18 villette e 2 palazzine in pieno parco, a pochi metri dal corso d'acqua della Vernavola: 37 sì, un astenuto e 2 soli no (Paolo Ferloni di Insieme per Pavia e Vincenzo Vigna di Idv). Quasi un plebiscito, un partito bipartisan cementato nell'affare. Sì, affare: avuti i permessi la “proprietà” avrebbe infine rivenduto a terzi il progetto e l'area rivalutata, progetto a firma di Roberto Alessio (già dirigente comunale all'Urbanistica negli anni del suo tormentato iter). Una bella trama degna di qualche indagine, che vedrebbe l'Immobiliare Raced di Francesco Rampazi nella parte dell'utilizzatore finale. È la stessa immobiliare che di recente ha acquistato la vecchia sede Asm in Corso Carlo Alberto a Pavia per 5 milioni e 375mila euro, trattativa condotta con tale Artuso Pio Alberto, oggi membro del Cda Asm, sempre in quota Pd, sempre in alta quota Bosone e Albergati. Rampazi è anche assessore comunale al Bilancio al comune di Carbonara Ticino; accanto a lui in quella Giunta siede l'assessore all'Ambiente-Protezione civile-Sviluppo sostenibile Gianluigi Vecchi, leader storico di Legambiente, benemerita associazione che, sull'affaire Vernavola ha mantenuto un più che ambiguo silenzio, a malapena interrotto dalla dichiarazione di voto favorevole allo scempio da parte di tale Massimo Depaoli, il suo rappresentante nel Consiglio comunale pavese.
La lottizzazione – è noto – prevedeva una bella (secondo loro bella) colata di cemento nel Parco a non più di 40 metri dal corso d'acqua della Vernavola, nonostante la legge Galasso – che ne impone quantomeno 150 – ignorando legge e regolamenti. Ma tant'è.
Una domanda: per quale motivo un anno dopo l'okkei comunale non è stata ancora sottoscritta la convenzione tra Comune e proprietarie? Semplice rispondere: perché subito dopo andrebbero versati nelle casse comunali gli oneri di urbanizzazione, soldi che le due signore dovrebbero scucire in vece dell'utilizzatore finale che, dopo il nostro esposto in Procura seguito da un ricorso al Tar (e dopo la raccolta delle migliaia di firme di semplici cittadini contrari allo scempio) avrebbe congelato ogni passaggio di mano dei diritti edificatori, in attesa di migliori nuove.
Ma è lecito vendere le lottizzazioni? Secondo il diritto urbanistico, la manovra è illegale. Tuttavia, nella sua declinazione pavese sembra ormai lucrosa consuetudine: lo si è visto al parco della Vernavola; lo si vede a Borgarello, paese in cui una società dall'esiguo capitale sociale, ottenuto il via libera regionale e municipale al mega Centro commerciale, ora cerca un capace acquirente del pacchetto, tutto incluso.
Restano senza risposta altre domande fondamentali: interesse pubblico o interessi? Chi gestisce davvero il Piano generale del territorio? Tutto regolare? Assistiamo alla concertazione tra poli solo apparentemente opposti in tema di affari: di qua i vecchi padroni dell'urbanistica, faccendieri e rappresentanti di faccendieri con la tessera del Partito democratico; di là, a destra, il nuovo che avanza: costruttori, affaristi, immobiliaristi in grado di muovere elettori, decretare fortune politiche, disarticolare vecchi centri di potere, promuoverne di nuovi secondo convenienza. È il cosiddetto voto a rendere, destinato a tradursi in urbanistica creativa alla Vernavola, o sulla Vigentina dalle parti del Marcione, o in Borgo Ticino poco oltre il Gravellone. Altre voci informate annunciano il passaggio di mano dei terreni agricoli dell'ospedale San Matteo, limitrofi al Carrefour, di cui l'assessore all'Urbanistica Fracassi ha recentemente annunciato la trasformazione a commerciale. Passeranno in mano a chi? Questo nome lo scriviamo sopra un foglio, da conservare in busta chiusa, a disposizione della Procura pavese.
14 marzo 2011 alle 15:22 |
Per quanto riguarda l'area limitrofa al Centro Commerciale Carrefour credo che la soluzione migliore sia quella di convertirla a cittadella commerciale come previsto nel Pgt, anche perchè chiusa tra carcere e tangenziale non mi sembra di particolare pregio paesaggistico. In secondo luogo mi domando perchè Pavia deve sempre limitarsi lasciando tutte le opportunità di sviluppo commerciale ad altri comuni ? (Montebello,San Martino poi Borgarello?) Bloccare qualsiasi nuova iniziativa porta allo stallo in cui è caduta la città di Pavia negli ultimi 20 anni.
14 marzo 2011 alle 20:34 |
voglio sperare che il commento del numero uno sia una malriuscita battuta di spirito
ma se non è ironico, è quantomeno triste
avanti tutta, miei prodi
17 marzo 2011 alle 19:22 |
Le ipotesi sono due: o quella scritta sotto il commento 1 è una battuta umoristica, o Artuso ha detto la sua anche su questo blog
20 marzo 2011 alle 16:33 |
Ad integrazione dell'intervento 1, vorrei aggiungere che non si può parlare di cementificazione dell' area Carrefour non menzionando il fatto che i terreni cui verrà concessa la licenza edilizia e di proprietà del S. Matteo, verranno perequati con altri terreni della medesima proprietà questi si adiacenti e confinanti con il Parco della Vernavola e che verranno integrati e tutelati come patrimonio ambientale.
Altro chiarimento dovuto, il mio non è un intervento ironico ma un semplice ragionamento, forse qualcuno non tollera che ci sia chi esprime un idea diversa dalla propria.