Baciamo le mani 2

by
da Pavia, Giovanni Giovannetti

Tra i candidati alle elezioni provinciali più o meno marginalmente toccati dalla recente inchiesta antimafia figura Valerio Gimigliano, l'illustre membro della cosiddetta “Banda dei quattro" (Labate, Conti, Gimigliano, Arcuri) le cui gesta sono ormai leggenda. Troviamo infatti il consigliere comunale calabrese ma pavese d'elezione candidato per il Popolo delle Libertà nel collegio Pavia 3.
Di Gimigliano la Dia ha prontamente segnalato i rapporti con Carlo Chiriaco (in una intercettazione il noto pregiudicato si attribuisce il merito della sua nomina nel Cda dell'Azienda servizi alla persona). E ci torna alla mente quando, insieme al collega consigliere comunale Carlo Alberto Conti (suo recente sostituito all'Asp), nel 2008 Gimigliano definì superflua l'introduzione, in ambito urbanistico, di norme antimafia nel Piano Generale del territorio.
Meno noti i suoi rapporti con il capo della 'Ndrangheta lombarda Pino Neri, assolutamente amichevoli, così come emergono da una intercettazione del 23 giugno 2009, in cui Neri manifesta ad Antonio Dieni la delusione per la mancata elezione di Del Prete in Consiglio comunale. Nel racconto degli invesigatori, Neri «ipotizza che qualcuno li abbia venduti» e accusa Ettore Filippi. Il capo della 'Ndrangheta lombarda lo avrebbe appreso personalmente da Gimigliano, che si era presentato a Neri e Antonio Dieni per sapere chi avessero appoggiato. Alla notizia che il favorito era stato Rocco Del Prete, candidato nella lista di Rinnovare Pavia, Gimigliano avverte Neri e Dieni che Del Prete «lo hanno trombato; anzi, lo hanno preso in giro». A Gimigliano lo avrebbe confessato nientemeno che Luca Filippi, il figlio di Ettore (Antonio Dieni: «ma guarda che pezzi di merda… ma voi due parole non volete che le diciamo a questo, no?»; Pino Neri: «Certo che gliele diciamo»; Dieni: «Che cosa c'entrava andare a dire a Gimigliano che lo hanno trombato»; Neri: «Andiamo a dirgli qualcosa, andiamo a trovarlo»; Dieni: «Ma uno i fatti suoi non può farseli?»: Neri: «No»; Dieni: «Ma sono cose incredibili […] Adesso comunque il calvario è finito»; Neri: «Sì, è finito… adesso vediamo cosa diranno per parare questo colpo… ma vah… io sono amico di Ciocca… parlando con lui non disse niente»). Rocco Del Prete (primo tra i non eletti di Rinnovare Pavia) era in corsa per un posto quale rappresentante comunale nel Cda dell'Azienda servizi alla persona (Asp), poi assegnato a Gimigliano. Un unico dubbio peraltro irrilevante: dalla conversazione non emerge con chiarezza se Neri e Gimigliano stanno commentando l'insuccesso elettorale o la successiva «trombatura» di Del Prete all'Asp.
Antonio Bobbio Pallavicini (a pranzo e cena con il «trombato» Rocco Del Prete, con l'indagato Antonio Dieni  e con l'incarcerato Pino Neri) in corsa con Poma; Valerio Gimigliano candidato con Invernizzi. A destra li conti torneno.

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