da Pavia, Giovanni Giovannetti
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«Sono Dario Maestri, ho più di 70 anni e sono un imprenditore pavese che opera nel campo dell’edilizia dal 1960 […] Ho sempre svolto la mia attività alla luce del sole, l’ho fatto anche questa volta quando ho avviato i lavori per la costruzione di Punta Est». Il passo è ripreso dall’autoassolutoria pagina a pagamento sulla Concessione edilizia di via Vallone.
Maestri lo ricordiamo artefice di quel capolavoro che fu la piscina del Centro benessere di cascina Scova, illecita tanto quanto le confinanti residenze ora nel mirino della Procura: piscina sostanzialmente privata eppure «aperta al pubblico», così da aggirare norme e oneri di urbanizzazione. Sì, ma ogni cosa è «alla luce del sole», già che il Maestri può esibire l’autorizzazione comunale, il “bollino blu” che la decreta opera di «pubblico interesse», a disposizione dei cittadini… dalle ore 12 alle 14, per tre euro l’ora dal lunedì al venerdì e per un numero di utenti non superiore al «20% della capienza massima autorizzata per l’impianto». Insomma, una presa in giro.
La signora Eleonora Maestri, figlia di Dario, è socio unico della “Punta Est” Srl (un capitale sociale di soli 20.000 euro). Il 5 luglio 2010 per 2.026.586 euro (cento volte il capitale sociale) figlia e padre rilevano i terreni dalla Cooperativa Atena, forse insieme alla promessa comunale di ben altri bollini blu.
Ma torniamo all’inserzione a pagamento. Maestri scrive: «Non è assolutamente vero che è stata modificata la destinazione d’uso del progetto». L’imprenditore si rilegga allora le destinazioni ammesse dal Piano regolatore generale ancora in vigore: scoprirà che l’area è indicata a “Servizi per l’Università” (“U” nel Prg: Istituti di ricerca scientifica tecnologica e industriale, sedi universitarie di ricerca, mense, bar, residenze universitarie e relativi parcheggi) e dunque vedrà che non è in alcun modo ammessa la costruzione di appartamenti per il «libero mercato in assenza di limitazioni alla vendita o godimento delle unità immobiliari». Ma queste, offerte ad un prezzo compreso tra 2400 e 2800 euro al mq, non sono altro che residenze destinate a facoltosi acquirenti.
Scrive ancora il Maestri: «A “Punta Est” si sta costruendo regolarmente attraverso una concessione edilizia rilasciata dal Comune di Pavia», riferendosi a un documento indebitamente rilasciato dall’architetto Angelo Moro, in deroga alle norme, e nonostante il parere risolutamente negativo dello Sportello Unico per l’Edilizia e del consulente comunale avvocato Giuseppe Franco Ferrari (di questo illecito, Moro, scaricato anche dal sindaco, sarà probabilmente chiamato a rispondere).
E di nuovo Maestri: «Punta Est ha acquistato il terreno con licenza ad edificare ed ha inviato alle Università della Lombardia e a quella di Piacenza una proposta d’acquisto agevolata di appartamenti» senza tuttavia ottenere risposta. L’imprenditore avrebbe dovuto completare la frase, già che lui ha acquistato il terreno con licenza a edificare appartamenti e servizi per studenti e professori (e non si comprende quale interesse avrebbero dovuto manifestare le altre Università lombarde) così come non sono a noi chiari i motivi dell’interesse del Maestri per un’area che lui stesso ritiene «distante dalle strutture universitarie» nonché, aggiungiamo noi, poco servita dai mezzi pubblici. Non era conveniente economicamente? E allora perché mai l’ha voluta acquistare ad un così caro prezzo? Fatti suoi?
Maestri: «“Punta Est” ha allora pensato di stipulare una convenzione con l’Università di Pavia», come del resto prescrive il Prg. Università? Convenzione? Chi l’ha approvata e sottoscritta? Il Cda dell’Ateneo? Il rettore Angiolino Stella? No, ben più modestamente reca la firma di Angelo Bugatti, il direttore del dipartimento di Ingegneria edile. E cosa prevede la cosiddetta “convenzione”? Prevede forse residenze per studenti, docenti e operatori universitari? o quant’altro sia conforme alle prescrizioni contenute nel Prg? No, Bugatti si avvarrebbe del complesso edilizio per «individuare una metodologia, basata sull’analisi di parametri ambientali, urbanistici e sociali al fine di fornire indicazioni utili alle Amministrazioni pubbliche per la scelta degli interventi più efficaci per migliorare la qualità della vita». Parolone altisonanti, aria fritta, così come le stesse parole di Dario Maestri, uno che, a suo dire, conosce bene «sia il mercato, sia i possibili acquirenti». C’è da crederci.
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