Lorsignori li chiamano “costi della politica”

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di Giovanni Giovannetti

Affaire Carrefour, bonifica Landini in Borgo Ticino, affaire Snia, Punta Est e Cascina Scova al Vallone, lottizzazione Greenway nel Parco della Vernavola, Green Campus al Cravino, Festival dei Saperi… (e l’elenco potrebbe continuare). La deroga alle norme da parte della pubblica amministrazione pavese in favore di amici, parenti e conoscenti sembra ormai consolidata consuetudine. Chi ricorda il genovese Stefano Francesca? Era il titolare della Wam&co. (acronimo nientemeno che di Wolfgang Amadeus Mozart), cui nel 2005 venne affidata la vincente nonché privata campagna elettorale a sindaco di Piera Capitelli (centrosinistra), e tuttavia onorata col denaro dei contribuenti – di destra e di sinistra – poiché molte tra le ditte o persone chiamate a contribuirvi, a elezione avvenuta furono saldate con il pubblico denaro della dispendiosa (e si capisce…) prima edizione del Festival dei Saperi.
Persino il logo del Festival stava per rivelarsi un modo fra gli altri per giustificare nuovi esborsi. Come? Se n’era impossessato lo stesso Francesca registrandolo a suo nome, riproponendosi di “affittarlo” al legittimo proprietario, ovvero la pubblica amministrazione… Dopo la denuncia mia e di Irene Campari ecco pronta la retromarcia, e il marchio torna definitivamente al Comune. Insomma, ci hanno provato. Una porcata maldestramente coperta manipolando persino una delibera, la n. 23 del 15 maggio 2006: la pagina 8 del Piano programma allegato prima sparisce, poi riemerge epurata da ogni riferimento all’incarico triennale a Francesca e alla registrazione del marchio a nome della Wam&co., così da occultare anche l’incompatibilità tra la conduzione dell’ufficio Marketing comunale e la direzione del Festival, entrambe consegnate allo stesso faccendiere d’area.
Tornato a Genova, nel maggio 2008 Francesca verrà incarcerato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d’asta, e infine condannato in primo grado a un anno e mezzo per corruzione. Ma nulla gli è toccato per le sue malefatte pavesi, nemmeno una indagine da parte della Procura.

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