…e la via pavese della Setola
di Giovanni Giovannetti
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Su ordine della Direzione distrettuale antimafia, venerdì 21 dicembre i Carabinieri di Caserta e Pavia hanno arrestato cinque persone. Tra loro Aldo Fronterrè, ex primario di oculistica presso la pavese clinica Maugeri, residente in città. Il medico è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa per aver fornito un falso certificato in cui si attestava la sostanziale cecità di Giuseppe Setola, certificazione che, a partire dal 19 gennaio 2008, è valsa al sanguinario camorrista l’uscita dal carcere di Cuneo e gli arresti domiciliari a Pavia, per frequentare il Centro di riabilitazione visiva della clinica Maugeri, su disposizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (secondo il coordinatore della Dda di Napoli Franco Roberti «Setola ci vedeva benissimo»). Alla Maugeri era in cura presso la dottoressa Monica Schmid.
Il killer era sottoposto al 41bis, la legge che impone il carcere duro e il sequestro dei beni ai condannati per attività mafiose, ma non viene trasferito nel carcere di Opera o in quello pavese di Torre del Gallo. A Pavia Setola trova alloggio con la moglie in un appartamento al civico 2 di vicolo San Marcello (come si vede nella fotografia, mesi dopo il loro nome figurava ancora sul campanello), a due passi dalla chiesa romanica di San Michele, a cento passi dalla Maugeri. Nella nuova dimora Setola rimarrà solo quattro mesi, poiché il 23 aprile 2008 si rende irreperibile.
18 settembre 2008. Sempre alla clinica Maugeri viene arrestato il boss della ’Ndrangheta Ciccio Pelle “Pakistan”, ricoverato sotto falso nome e con false cartelle cliniche. Nelle stesse ore a Castel Volturno un commando guidato da Setola, in soli trenta secondi uccide 6 inermi immigrati ghanesi; e in cinque mesi la sua banda ha ammazzato 16 persone.
A Pavia il casalese era tenuto solamente al quotidiano obbligo di firma alla caserma dei Carabinieri in via Defendente Sacchi. Presso chi era in “cura”? presso Aldo Fronterre. Dall’oculista di fiducia Setola si recava periodicamente: una passeggiata per le vie cittadine da corso Garibaldi al suo studio al numero 4 di viale Libertà.
Setola era un cieco dalla mira infallibile che, rifugiato in Campania, guida l’auto di notte a folle velocità, sotto la pioggia battente. Ecco la registrazione ottenuta grazie a una microspia piazzata in una delle tre macchine del commando capitanato da Setola che il 12 dicembre 2008 ha tentato di uccidere Salvatore Orabona e Pietro Falcone, due nemici. Dal covo di Setola fino ai due obiettivi, le voci dei killer, le battute che si scambiano, le canzoni che cantano. E il rumore di 107 colpi esplosi quella notte.
Ora finalmente sappiamo chi ha favorito il “ricovero” e dunque la fuga di Setola da Pavia. Buio fitto invece sui “basisti” pavesi dell’ospedalizzazione alla Maugeri del killer ‘ndranghetista nonché boss del narcotraffico Ciccio Pelle “Pakistan”, lui sì invalido davvero, ridotto paraplegico da una scarica di pallettoni e ricoverato nella clinica al Cravino con false cartelle cliniche e sotto il falso nome di Oppedisano. Nonostante le approfondite indagini, non sono emerse responsabilità a carico dell’indiziato Carlo Chiriaco (recentemente condannato a 11 anni per concorso esterno in associazione mafiosa più altri 2 per turbativa d’asta) all’epoca direttore sanitario dell’Asl pavese.
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