La lettera ritornata

by

di Alessandro Ceni

Convinciti ad una valle e a un bosco
per un istinto che invece di guidarti ti minacci,
come quello che non riposa mai
e guarda nel polverìo della porta smurata
sul contrafforte di rena
fiorire la polmonaria
gravitarvi una nuvola
e brattere il vento.

Il messaggio conteneva il modo
per dire la rondine, l’esperide
la mano che lascia la stretta di mano
e l’erba che si rialza nelle impronte,
lo sbandare della pineta
sul rettilineo dei palazzi in attesa
lungo la spiaggia di finissime ossa
e il mortaio calcinante delle colline.

«Per andarsene da qui
lasciarsi cadere,
lasciare cadere a terra
ogni possibile liquido,
la muta, i licheni lanosi delle corna del cervo,
le squame, le penne del corvo e il suo arido volo
d’estate
sopra milioni d’insetti nell’erba delle praterie.
Per sempre non tornare
contemplare il fiume
accendere la radio
immaginare una casa
e pretenderla tua».

Alessandro Ceni
La ricostruzione della casa
Poesie scelte 1976-2006

Effigie. le Ginestre

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