Il Comune di Sedriano sciolto per mafia

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di Luciano Muhlbauer

Sedriano, ovest milanese, poco più di 11mila abitanti, è il primo Comune lombardo ad essere sciolto per infiltrazione mafiosa. L’ha deciso il Consiglio dei Ministri del 15 ottobre, accogliendo le raccomandazioni contenute nella relazione della Prefettura di Milano di questa estate.
Quanta acqua è passata sotto i ponti dal giorno in cui un altro Prefetto milanese, Gian Valerio Lombardi, affermò che a Milano la mafia non esisteva. Sembra un secolo fa, eppure era soltanto il gennaio del 2010. Nel frattempo, però, la favola che il crimine organizzato fosse una questione meridionale, accreditata anche dalla Lega, ha iniziato a vacillare sotto i colpi dei dati di fatto.
Per prima arrivò l’Operazione Infinito dei magistrati antimafia di Reggio Calabria e Milano, scattata nel luglio 2010, che evidenziò che in Lombardia la ‘ndrangheta fosse ormai una presenza talmente capillare, radicata e diffusa, da poter contare su un sistema di complicità che coinvolgeva settori dell’imprenditoria locale, della pubblica amministrazione e della politica. Non a caso, i magistrati milanesi erano particolarmente severi con gli imprenditori coinvolti, poiché consideravano la loro mancanza di collaborazione non come il frutto della paura, bensì della convenienza.
L’operazione Infinto era un piccolo shock per l’opinione pubblica e qualcosa iniziò a cambiare. Peraltro, era ormai diventato difficile non vedere una realtà sempre più straripante. E non ci riferiamo tanto al traffico di stupefacenti, di cui Milano è da tempo una delle principali piazze europee, quanto al fatto che a Infinito sono seguite altre operazioni, che diversi importanti giornali hanno iniziato a fare inchieste e a pubblicare persino mappe della presenza mafiosa, che i primi appalti assegnati per Expo 2015 erano stati bloccati dalla magistratura causa infiltrazioni mafiose o che certi incendi dolosi erano diventati troppi anche per un’area metropolitana come quella milanese.
Tanti fatti, ma poi ne arrivò uno che ebbe l’effetto di una bomba, cioè l’inchiesta che nell’ottobre dell’anno scorso portò in carcere l’allora Assessore regionale alla Casa, Domenica Zambetti, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e voto di scambio. Fu il colpo di grazia per la traballante Giunta Formigoni, ma anche l’inizio della vicenda di Sedriano, poiché risultava coinvolto anche il Sindaco, il pidiellino Alfredo Celeste, che finì agli arresti domiciliari.
Il marcio al Comune di Sedriano non si fermava però al Sindaco e si scoprì che in Consiglio comunale sedevano anche la figlia e la mogie di due presunti boss della ‘ndrangheta. Tuttavia, a nessuno degli amministratori passò per la tesa di dimettersi, tranne un unico consigliere della maggioranza di centrodestra. Anzi, terminati gli arresti domiciliari, il Sindaco tornò al suo posto in Comune, fregandosi delle crescenti proteste della cittadinanza.
Ora però è finita e presto a Sedriano arriverà il Commissario. È certamente un giorno triste per Sedriano, perché essere il primo Comune lombardo ad essere sciolto per mafia non fa piacere a nessuno, ma è anche un giorno buono e una vittoria per quei tanti e quelle tante sedrianesi che in questi dodici mesi non hanno mai smesso di mobilitarsi, di denunciare, di pretendere che il Sindaco se ne andasse e che si facesse pulizia, così come hanno fatto anche molte altre realtà del Magentino, a partire dalla Carovana Antimafia Ovest Milano.
Ma oggi è definitivamente finita anche con i dubbi, con le fette di salame sugli occhi. In Lombardia la mafia esiste! E tutti quanti dovrebbero prenderne atto e agire di conseguenza, magari prendendo esempio da chi in questi dodici mesi a Sedriano si è battuto contro le mafie e il menefreghismo e che oggi rappresenta la vera speranza di futuro per quel territorio.

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4 Risposte to “Il Comune di Sedriano sciolto per mafia”

  1. mattia Says:

    Citerei che tra i personaggi coinvolti nell’affaire Sedriano vi è anche il vicino-pavese medico chirurgo Silvio Marco Scalambra, risultante al lavoro presso l’Humanitas di Rozzano. Il nosocomio ha però poi smentito, affermando che risultano solo “tre mesi in prova presso la struttura di Bergamo”.

    “Ma quale mafioso, io sono incorruttibile” (Alfredo Celeste, sindaco di Sedriano)

    • Marco Says:

      Gentile Mattia,
      rispondo solo oggi al suo messaggio perchè a volte è difficile leggere di se falsità cosi pesanti. Nell’articolo ad esempio vengo definito come Boss, accusa lontanissima che non mi è mai stata sollevata. Lavoravo nel pavese ma non sono pavese. Lei sa chi sono io, cosa ho fatto nella mia via? O magari sa con esattezza l’accusa che mi viene mossa e ad oggi non ancora provata? Sa come funziona il processo in Italia dove la difesa può parlare solo in tribunale e non prima? Magari conosce anche la costituzione italiana o la carta Europea dei diritti dell’uomo che si basa sulla dignità come base di sviluppo ed espressione. Bene, con una conoscenza approssimativa lei scrivendo ha creato un link lesivo della dignità di un uomo innocente.
      Innocente come lo sono tanti di quelli che vengono indagati, parliamo di una percentuale del 25-30%. Per poterlo affermare occorre un processo che per me non è nemmeno iniziato. Pensi quanto potevano essere Schiaccianti le prove. Le ragioni per cui un magistrato promuove un processo sono molte e non sempre quelle che un cittadino possa aspettarsi. Questa indagine è stata chiusa nel cassetto per un anno e poi è stata tirata fuori prima delle elezioni.
      Vorrei mettere alla prova la sua conoscenza: quanti sono i processi di ‘ndrangheta che sono giunti a giudizio in Lombardia? Nessuno.
      Scommetto che è rimasto sbalordito come lo sono rimasto io e questo non è certo perchè la ‘ndrangheta non esista ma perchè le indagini con cercano il mafioso ma hanno altre regole, più poilitiche ed allora basta qualche articolo di giornale che mira a soddisfare la pancia della gente.
      Se le fa piacere, mi mandi il suo indirizzo e risponderò ad ogni sua domanda.

  2. alfredo celeste Says:

    Appunti di un sindaco sospeso dalla sua carica in un comune sciolto per infiltrazioni mafiose

    Sedriano è balzata ai disonori della cronaca perché il consiglio dei ministri, su proposta del responsabile degli Interni On. Alfano, avvalendosi della relazione della commissione prefettizia, semplice nella sua fredda espressione burocratica, ma spaventosamente rilevante di effetti infamanti e disonorevoli su un’intera comunità, su persone oneste e sulla verità in genere , ha deciso per lo scioglimento del consiglio comunale .
    Alcune osservazioni: non pochi mesi fa lo stesso Ministro Alfano aveva respinto lo scioglimento dei consigli comunali di Serra San Bruno e Rende e dichiarato , circa un anno fa, che lo scioglimento del comune di Reggio Calabria era stato un atto illegittimo.
    La relazione della commissione è un atto unilaterale , redatto senza contradditorio con gli amministratori e, allo stato attuale, non se ne conoscono i contenuti e, in particolare, quali sono gli amministratori collusi e quali uffici si siano prestati a tale deviazione dai doveri pubblici.
    Finalmente abbiamo la prova provata che la criminalità organizzata è effettivamente presente anche in Lombardia, non bastando tutti gli innumerevoli episodi e cronache di arresti , condanne e mappe di dominio di paesi in mano a questa o quella cosca e che inoltre, molto importante, la politica e i suoi amministratori sono stati presi in castagna, come del resto tutti i vari movimenti per la legalità, costituitisi in varie denominazioni all’insegna dell’antimafia, vanno dicendo da tempo: una vittoria dell’impegno continuo e perseverante., anche se ideologicamente orientato da una parte sola (la sinistra) perché quelli di destra sono i cattivi.
    Tutto nasce da un’accusa assurda della procura che mi addebita solo la corruzione( senza l’aggravante mafiosa) che si è rivelata, con lo dispiegarsi dell’inchiesta e l’attività d’indagine successiva, priva di riscontri probatori (vedi relazione del perito della procura) e solo fondata su intercettazioni intersoggettive che parlano di promesse che mai sono state proferite dalla mia persona ; questo è confermato dagli stessi inquirenti, che escludono tutto ciò nelle mie telefonate registrate Non vi sono altri indagati tra i consiglieri e gli assessori. Da quell’accusa assurda nasce la commissione prefettizia che agisce in concorso con la commissione provinciale di vigilanza , al cui interno è presente la procura .Perché nasce: ritenendo di aver subito una gravissima ingiustizia non diamo le dimissioni , che sarebbero un atto esplicito della fondatezza delle accuse ,e rimettendoci all’art 27 della costituzione, che ha visto i presidenti Errani e Vendola arrivare fino a alla sentenza del loro processo, rimaniamo in carica. Questo atto di coraggio, mal sopportato da tutti i giustizialisti e supporter dell’“accusa” che è sacra e sempre giusta, ci sottopone a intimidazioni e insulti e ci consegna alla futura inchiesta amministrativa di cui sopra , che contesteremo in tutte le sedi opportune , anche quelle penali, al solo fine di ricondurre il tutto alla verità e che ribadisca, ancora una volta e per sempre, che il nostro comune mai è stato sottoposto a condizionamenti o altro .Quando scoppia l’ inchiesta pubblichiamo tutti gli atti sul sito del comune , perché non abbiamo nulla da nascondere e con questo si può vedere il vuoto dell’accusa: a fronte di impegni e favori mai assunti dalla mia persona , che le carte confermano, io avrei ricevuto un corrispettivo elettorale per le mie elezioni , pur dichiarando gli inquirenti che non vi è stato accordo illecito pre-elettorale E allora? Una deduzione. Ma ancor più grottesca l’ipotesi del mio sogno (mai oniricamente affermato) di un posto da senatore. E il porcellum? Non c’è la preferenza. Decidono i gran capi e non un mezzo presunto n’ndranghetista. Ma gli stessi inquirenti per farmi contento e per ripagarmi dell’arresto scrivono che sono una persona fondamentalmente onesta, che non prendo tangenti , che nelle mie intercettazioni non vi è reato, che non conoscevo la natura di Costantino e della sua presunta appartenenza alla consorteria, che non vi è accordo pre-elettorale e altro di positivo. Grazie, comunque, per avermi rovinato la vita.
    Successivamente la commissione , ma nel frattempo la procura chiede anche la mia sorveglianza speciale in quanto socialmente pericoloso. E’ vero lo sono .Ho sempre lavorato come dipendente da sempre di un lavoro onesto e , anche da Sindaco, non ho rinunciato ad andare a scuola per fare il docente . Non ho proprietà e sono in affitto , perché ho sempre vissuto per la politica e non di politica. Appena insediatomi come Sindaco ho dismesso i cellulari di servizio a carico dell’ente pubblico e non ho mai addebitato un euro alla mia amministrazione in pranzi e viaggi per missioni approvate dalla giunta e, viste le lunghe indagini che hanno rivoltato la mia vita come un calzino, il silenzio su questo conferma quanto dico. Ho una famiglia bellissima con una figlia che ha un lavoro importante e onesto con la padronanza di quattro lingue. La stima, ancor oggi , di una parte importante della mia cittadinanza. Senza andare oltre , con queste caratteristiche, come non posso essere socialmente pericoloso?
    Per concludere il mio comune sciolto per infiltrazioni mafiose ha fatto sino ad oggi molte iniziative per contrastare tali fenomeni . In particolare: a) mentre la regione Lombardia e un grosso movimento d’opinione si interroga come contrastare il fenomeno della ludopatia, nel 2010 (duemiladieci) abbiamo approvato un regolamento molto restrittivo per le richieste di autorizzazioni alla apertura di sale slot-machine . Questo atto consigliare ci ha fatto vincere una causa al Tar per un diniego nei confronti di un richiedente: ad oggi non abbiamo notizia di nuove richieste. B) abbiamo multato di 3.600.000 (tremilioniseicentomilaeuro) la Fiat Cav TOMI per escavazione terra senza autorizzazione di circa 310.000 metri cubi. La causa è in appello. In primo grado il giudice ha motivato la sua decisione sfavorevole nei nostri confronti per il fatto che la sanzione doveva essere eseguita tra il 2006 e il 2008 : noi ci siamo insediati nel 2009. C) nel 2011 abbiamo intitolato tre vie a vittime della mafia : Don Peppino Puglisi, il magistrato Rosario Livatino e il politico (non giornalista) Peppino Impastato. D) il mese di settembre il Tar ha confermato la sanzione di circa 21.000 (ventunomilaeuro) nei confronti di una impresa edile che ha eescavato terra irregolarmente per circa 1.700 metri cubi. Ancora altro che qui ometto ma che posso descrivere con facilità.
    Aspettiamo la relazione. Vedremo.

    Alfredo Celeste

  3. mattia Says:

    Ite, missa est. Amen. Qui si sgomita per essere più garantista dell’altro. Non dubiti dottor Celeste siamo al suo fianco anche da Pavia. Un abbraccio Operaio.

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