Movimenti civici uniti alle prossime amministrative?
di Marco Vigo *
Era dai tempi della Lega che a Pavia non si registrava tanta fibrillazione politica dentro e soprattutto fuori i partiti maggiori. Nei primi anni Novanta, anche nella città capoluogo la stagione di Tangentopoli aveva sospinto l’allora piccolo movimento di Bossi a conquistare il Mezzabarba con percentuali “bulgare”. La successiva restaurazione ha visto governare il centrosinistra per tre mandati (due con Albergati, e poi Capitelli) e infine il centrodestra di Cattaneo, quest’ultimo toccato duro, ma non travolto, dall’inchiesta sulla colonizzazione mafiosa della pubblica amministrazione e infine da quella che nel recente libro di Giovannetti viene chiamata la “criminalità urbanistica”.
Si avvicinano altre nubi, e lo sanno bene i pubblici amministratori che – un solo esempio, il più vicino – hanno ignorato o finto di ignorare quanto si legge su Parentopoli Clientopoli o Premiopoli in Asm, nubi che prefigurano indagini e ipotesi di reato molto gravi: peculato e favoreggiamento. Tutto questo mentre tante famiglie non sanno più come pagare le utenze e sono alla canna del gas.
E i partiti maggiori, dopo anni – quando non decenni – passati a coprire vicendevolmente le malefatte (altro che maggioranza e opposizione, mal governano sempre gli stessi), loro cosa fanno? Che s’inventano? Nulla, certificando così la disaffezione degli italiani verso la politica in generale e i partiti in particolare, col rischio che il partito del “non voto” arrivi presto a conquistare la maggioranza assoluta – a Pavia e nel Paese – e le istituzioni democratiche a perdere ogni residua credibilità: lo conferma l’indice di fiducia dei cittadini nelle istituzioni, ormai sceso al sotto il 5% (!).
Tutto questo porta a dare sempre più fiato e legittimazione a nuovi movimenti o forme di aggregazione politica dal basso, alternativi ai partiti tradizionali: gruppi “storici” e assai combattivi come “Insieme per Pavia”; movimenti nuovi come “La Piazza e il Ponte”; gli stessi grillini, e tutti quelli che non ne possono più del malgoverno e dei partiti attuali, della politica dall’alto e dei soliti nomi.
E se si presentassero uniti alle prossime elezioni amministrative? Fantapolitica? Eppure di un tale radicale e innovativo cambiamento di prospettiva, in rete se ne parla apertamente, contatti sono in corso e “Insieme per Pavia” ha per tempo indicato alcune pregiudiziali: dimensione rigidamente civica di una lista comune, chiusa ai partiti, aperta alle persone; nessun apparentamento ad un eventuale ballottaggio; primarie di coalizione per la scelta del candidato sindaco; scelta condivisa dei candidati assessori, persone di provata competenza, indicati prima e non dopo le elezioni sulla base di un programma per cinque anni di governo; dal giorno successivo le primarie i candidati “sconfitti” lavoreranno di comune accordo e pancia a terra con e per il candidato sindaco. Non è poco. I Cattaneo e i Bosone sono avvertiti.
* direttore del settimanale “Il Lunedì”
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