Walter Veltri candidato sindaco di Insieme per Pavia
di Marco Vigo*
Svanito ogni possibile accordo elettorale con Sel, Rifondazione e Comunisti italiani, alle prossime elezioni amministrative il movimento civico Insieme per Pavia andrà per conto suo, candidando a sindaco il consigliere comunale uscente Walter Veltri.
L’investitura è dell’altro ieri: una conferenza stampa nel corso della quale Stefania Vilardo è tornata sulle motivazioni di una tale scelta, seguita al fallimento del progetto – innovativo garante di tutti – volto a candidare un giovane d’area (la sinistra) esterno a partiti e movimenti civici.
Il coordinatore Paolo Ferloni si è soffermato sulle battaglie che Insieme per Pavia in questi anni ha combattuto in solitudine contro malgoverno e malaffare, nella difesa dei beni comuni: «Abbiamo promosso e vinto la battaglia per salvare dal cemento la Valle della Vernavola, denunciato infiltrazioni mafiose, fermato lottizzazioni abusive, operato per una idea di comunità e cittadinanza che non lasciasse indietro nessuno, a fronte di una pubblica amministrazione debole con i forti e forte con i deboli, più volte toccata dalle inchieste della locale Procura». Come è tristemente noto, «tutto questo non è stato indolore: basti ricordare l’autovettura bruciata al nostro consigliere comunale Walter Veltri o le vetrate della nostra sede, più volte distrutte a picconate. O le croci a morto sull’ingresso dello studio dell’avvocato Maurici o la casa incendiata a Giovannetti».
Prendendo la parola, Walter Veltri ha illustrato alcuni punti programmatici, a partire dal piano di governo del territorio («Il Pgt non è modificabile, ma deve essere rifatto, in tutela del centro storico»), rivendicando altresì «un progetto complessivo per le aree dismesse che preveda la riduzione degli indici di edificabilità e migliori servizi per i quartieri».
Sul consumo di suolo Veltri enumera dati: «Dal censimento 2001 risultano 37.430 abitazioni, di cui 2.809 non occupate. Oggi sono 45.896 di cui “solo” 33.081 risultano abitate nonostante il decremento demografico. E le rimanenti 12.815? Tutte in affitto? o in “nero” agli studenti?», si domanda Veltri. E dire che ben più di 800 famiglie restano in attesa di una casa popolare.
Il candidato sindaco di Insieme per Pavia si annuncia fautore di «una Pavia che promuova i mezzi pubblici e incentivi l’uso della bicicletta» cosi da ridurre l’inquinamento (secondo l’agenzia europea dell’Ambiente, Pavia è la città italiana più inquinata dopo Padova).
Asm: «subito l’affidamento diretto dei servizi comunali, dai rifiuti al verde, dal calore ai parcheggi» e una raccolta differenziata almeno entro la media regionale. Asili nido e scuole materne: «bisogna aumentare l’offerta per non avere liste d’attesa». Criminalità organizzata: a proposito della costituzione di parte civile del sindaco Cattaneo al processo milanese di ‘Ndrangheta, Veltri riferisce «la contestazione a Cattaneo del difensore di Carlo Chiriaco nel processo d’appello: “qualora fosse dimostrato che l’organizzazione mafiosa ha condizionato le elezioni comunali 2009, il sindaco di Pavia non sarebbe legittimato a chiedere nessun danno”» in quanto beneficiato.
Il programma elettorale di Veltri prevede un Comune in perenne dialogo con Policlinico e Università: una «città della ricerca, delle attività produttive e dei servizi».
Altro cavallo di battaglia è la riduzione dei costi della politica, a partire dal contenimento numerico degli assessori («non più di sei o sette»): «Di questa città degradata, imbrattata, violentata, col suo acciottolato sconnesso, con il verde agricolo distrutto e la cementificazione che serve solo alla rendita parassitaria, voglio assumere il ruolo di difensore civico. Liberiamo Pavia dalla criminalità organizzata, dalle pratiche corruttive, dalla rendita immobiliare, dal gioco d’azzardo, dal riciclaggio di denaro sporco. Chiedo ai cittadini di riappropriarsi della propria città e di difenderla come cerco di fare io».
Infine un appello a Mimmo Damiani, a Sel, a Rifondazione comunista e ai Comunisti italiani: «Hanno condiviso alcune nostre battaglie come la raccolta delle firme per la Vernavola o per l’acqua pubblica. Dunque non si comprende la frantumazione. Mi auguro un loro ripensamento».
* direttore del settimanale “Il Lunedì”
1 marzo 2014 alle 09:32 |
«Insieme per Pavia» punta su Walter Veltri
Elezioni, è saltato l’accordo a sinistra con Sel, Rifondazione e Comunisti italiani «Dovevamo presentare un giovane, gli altri lo hanno bocciato con un pretesto»
di Linda Lucini (“La Provincia Pavese”, 1° marzo 2014)
PAVIA Comincia con la polemica la presentazione del candidato di «Insieme per Pavia». Così invece di puntare i riflettori su Walter Veltri i sostenitori invitano a porre l’attenzione sul mancato candidato Marco Bonacossa che, fino a martedì, era il giovane di punta della prevista alleanza con Sel, Rifondazione e Comunisti italiani. L’intesa però è saltata: Bonacossa, 26 anni, direttore del giornale universitario Jaromil, su facebook ha scritto che Niccolò Fraschini ha dettò sì delle frasi pesanti, infelici e condannabili in toto sull’ex ministro Cecil Kyenge e sul presidente della Camera Laura Boldrini, ma che non si trattava di razzismo. «Su queste parole si è rotta un’intesa di coalizione», polemizza Giovanni Giovannetti al fianco di Bonacossa. Come sarebbe andata lo spiega Stefania Vilardo: «Da mesi lavoriamo per costruire una coalizione per dare un futuro alle battaglie fatte fino ad oggi. Abbiamo partecipato a tutte le riunioni de «La piazza e il ponte» e abbiamo condiviso il loro programma. Ci siamo confrontati con Sel, Rifondazione, Comunisti italiani e anche con M5s. I grillini, dopo una serie di incontri, sembravano si fossero decisi, ma poi un diktat da un’organizzazione che loro chiamavano staff ha posto come condizione che il candidato sindaco doveva essere il loro. Lì è caduto il primo birillo. Il secondo è caduto con la decisione de «La piazza e il ponte» di non presentasi visto che non c’erano più le condizioni per una grande coalizione. Noi chiedevamo al Pd che le persone che hanno contribuito a cementificare questa città si facessero da parte, così non è stato e allora abbiamo iniziato riunioni serrate con Sel, Prc e Comunisti italiani cercando un candidato trasversale e nuovo trovandolo in Bonacossa. Poi è stato presa a pretesto una dichiarazione di Marco per rimettere tutto in discussione e non si è più riusciti a trovare un accordo». A llora «Insieme per Pavia» che aveva rinunciato a candidare Walter Veltri per amor di coalizione, a questo punto è tornata sui suo passi. Walter Veltri, 68 anni, due figli e da poco nonno è consigliere comunale uscente e si propone come sindaco a stipendio ridotto: «Ridurrò anche gli assessori a un massimo di 7 e tutti con compensi bassi in modo da risparmiare a favore di un fondo per le famiglie bisognose. Vogliamo una città più pulita e più accogliente, lontana dal malaffare e dalla ’ndrangheta. Per farlo abbiamo scelto una strada che ci ha portato ad atti gravi: a me hanno bruciato l’auto, a Giovannetti i locali, Maurici si è ritrovato le croci sulla porta dello studio. Per prima cosa vogliamo buttare nel cestino il Pgt che renderà il centro irriconoscibile, vogliamo servizi nelle aree dismesse. E poi un censimento delle case vuote: ora sono 12mila e, pur tenendo conto che in molte ci sono studenti e domiciliati, sono comunque troppe di fronte ai tanti che casa non ce l’hanno. Vogliamo il vigile di quartiere come presidio contro i furti, vogliamo una città a misura di bici e non inquinata, senza liste di attesa per i nidi, vogliamo periferie non abbandonate al degrado e una città senza criminalità organizzata, una città che dialoghi con università e San Matteo e che pensi ai giovani e a dare loro opportunità». Paolo Ferloni di Italia nostra aggiunge: «In questi 5 anni di amministrazione Cattaneo abbiamo impedito che si costruissero villette e palazzi sulla Vernavola, abbiamo firmato gli esposti su Punta est e su Green Campus, siamo intervenuti su Asm. Ora presentiamo una persona competente e pulita».
1 marzo 2014 alle 16:00 |
I proclami, e solo quelli, sono lodevoli, i metodi ruvidi e stalinisti. Del resto cinque anni fa Giovannetti ha usato lo stesso giochetto con PRC e CI, anzi aveva proposto di fare alleanza anche con la destra, è recidivo. E poi su Bonacossa è meglio stendere un pietoso velo.
2 marzo 2014 alle 10:44 |
Giancarlo Gallucci, Invece di approfittarne per raccontare le cose dal tuo punto di vista dici cazzate, nascondendoti furbescamente dietro al “pietoso velo”. E scoprilo quel “velo”!
2 marzo 2014 alle 18:36 |
GG che bell’esempio di tolleranza.