Cattaneo: Scopelliti, uno di noi
di Giovanni Giovannetti
Il governatore calabrese ed ex sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti è stato condannato in primo grado a sei anni per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico.
E dire che il 29 maggio 2009, nel corso della campagna elettorale pavese, si è sentito Alessandro Cattaneo lodare la buona amministrazione dell’allora sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti, salito a Pavia per sostenere Dante Labate; al candidato calabro-pavese lo aveva consigliato Carlo Chiriaco («a te che sei mio fratello…»): «così scatta il meccanismo dell’identità calabrese».
Dopo la visita a Cattaneo, a Labate e ai locali calabresi del centrodestra, quell’anno Scopelliti «incontra a Milano Paolo Martino, il boss della ’Ndrangheta legato alla cosca De Stefano». Martino (già latitante, precedenti per omicidio, fatti di mafia e narcotraffico) viene nuovamente arrestato per associazione mafiosa il 13 marzo 2011. Secondo gli inquirenti, è «diretta espressione» in Lombardia della famiglia reggina dei De Stefano – con cui è imparentato – e di Giuseppe Romeo e Francesco Gligora, boss delle cosche di Africo. Interrogato dal Gip Giuseppe Gennari, Martino conferma di conoscere Scopelliti, così come «suo fratello Francesco, che sta a Como e fa l’assessore. Io, signor giudice, conosco un po’ tutti».
Già in solidi rapporti con il clan vigevanese dei Valle, dall’inchiesta Infinito emergerebbero rapporti anche tra Martino e Carlo Chiriaco (da una conversazione del 28 dicembre 2008 tra l’odontoiatra e il cugino Rodolfo Morabito): Chiriaco – «l’altro giorno ho incontrato a Paolo Martino, tu dici come campa Paolo, non lo so…»; Morabito – «ma chi è questo?»; Chiriaco – «Martino, minchia… è ai livelli di Nirta eh… ora, è apparso adesso, dieci mesi… residuo pena… ora penso che non ne ha più… quando hanno ucciso a… [pausa] …no a Paolo, a coso… il maggiore, come si chiamava? Giorgio… quando hanno ammazzato Giorgio De Stefano, cioè quando… gli hanno sparato a Giorgio, no? …sono stati i Tripodi, quelli là di… Sambatello no, Tripodi… il primo a scendere… i cosi, è stato lui, quello che gli ha ammazzato il cognato poi a Tripodi, lui era uno che… [inc.]… anni… [inc.]…».
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