di Paolo Ferloni, Stefania Vilardo e Patrizia Zoppetti*
A un anno da Expo2015, l’assessore comunale Bobbio Pallavicini, non sembra dare risposta a una serie d’interrogativi che si sono posti i cittadini di Pavia e provincia. A suo tempo “Insieme per Pavia” aveva proposto al Sindaco un elenco di possibili iniziative da prendere in vista di Expo 2015. In mancanza di risposte, il consigliere Walter Veltri aveva presentato un’ interpellanza, la n. 87, in Consiglio Comunale il 16 dicembre 2013 con i propri dubbi. Ai quali nel merito Alessandro Cattaneo in realtà non fu in grado di dare soddisfazione, come non hanno indicato attraenti percorsi, in buona sostanza, né la Provincia, ente in procinto di essere abolito ma sempre esistente, né la Camera di Commercio che per le sue funzioni potrebbe essere il motore della partecipazione provinciale pavese a Expo Milano 2015. Si sono visti dibattiti, riunioni e convegni, questo sì.
Ma il punto dolente, che nessuno degli amministratori di solito ha osato né ama toccare, è che solo per affittare ad Expo uno stand da intitolare “Pavia” occorreva non tanto un «coordinamento tra vari enti» (parola di Bobbio Pallavicini) né dei «testimonial del nostro territorio» (come dice Iurilli), ben noti allo spettatore televisivo italiano ma poco rilevanti a livello internazionale, quanto il coraggio di stanziare una quota di 300.000 euro mensili, che per sei mesi avrebbe presentato un conto di 1.800.000 euro. Trattandosi di un’esperienza che non capita spesso, la somma, certo elevata, si sarebbe potuta mettere in preventivo. Ad esempio il molto “virtuoso” Comune di Pavia, che nel 2013 ha approvato un consuntivo 2012 con un avanzo totale di bilancio di 42 milioni e mezzo, avrebbe potuto gentilmente farsi carico dell’affitto dello stand. Gli altri enti si sarebbero potuti impegnare a riempirlo di contenuti agro-alimentari di pregio da tutta la provincia, contenuti in cui hanno competenza.
Invece ora ci si accontenterà di un ufficio al Broletto? Meglio che niente…
Come il buon Alessandro (Manzoni) fa dire a Don Abbondio nel colloquio col cardinal Federigo nel capitolo 25° del romanzo, «…il coraggio, uno non se lo può dare».
Però il coraggio di allargare le zone azzurre dei parcheggi in città, per avere con più introiti un inutile avanzo di bilancio, l’hanno avuto. Complimenti e auguri: buona Expo!
* Lista civica Insieme per Pavia
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