Viaggio in Pavia 2

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Borgo Ticino. Sicurezza e viabilità
di Elia Belli *

Di fatto tra due fiumi. Il Borgo Ticino è delimitato a Nord dal Ticino e a Sud dal Gravellone. Ha sempre preservato gelosamente la propria identità tanto da mal digerire quella annessione antistorica a Pavia Storica quando la città venne divisa in soli cinque quartieri e il Borgo confluì in un’unica circoscrizione insieme al centro storico. «L’averci tolto il quartiere – spiegano i borghigiani – non aveva senso allora e continua a non avere senso oggi». Eppure è proprio la vicinanza al centro storico a renderlo molto appetibile anche dal punto di vista immobiliare. Dopo la lottizzazione dell’area accanto al Vul, al momento sono in fase di realizzazione appartamenti nell’area Landini, una zona di 12 mila metri quadrati di superficie. «Non siamo centro storico e non abbiamo gli stessi problemi del centro storico. Per esempio, abbiamo problemi viabilistici che esulano dalla città». Il riferimento è alle due arterie che partono perpendicolarmente dal Ponte Coperto e percorrono il Borgo: via Milazzo, da una parte, e via dei mille dall’altra. «Il problema non è tanto il traffico e le macchine che passano, ma il fatto che non sia regolato. In via dei Mille, ad esempio, ci sono macchine sempre parcheggiate in doppia fila e c’è un solo posto per il carico e scarico in tutta la via. Il risultato è che i furgoni sono parcheggiati ovunque». «Ora capisco che i parcheggi in centro costino caro – spiega una residente del Borgo Basso – però via Milazzo è diventata il parcheggio dei commercianti e dei dipendenti delle banche del centro: posteggiano la mattina e la ritirano nel tardo pomeriggio».
Problemi comuni tra le due zone del quartiere anche per quanto concerne il tema della sicurezza. «Mia figlia – racconta Laura, residente in Via Milazzo – la sera esce con gli amici e ha un po’ paura di tornare a casa da sola a piedi perché spesso nei giardinetti dietro prima del Borgo Basso stazionano persone poco raccomandabili, spesso ubriache. Tanto che la mattina è un cimitero di bottiglie rotte anche sugli scalini che portano al Ponte Coperto». E c’è anche chi si lamenta della sicurezza nelle vie che partono da via dei Mille: «Una volta qui c’era la caserma dei Carabinieri. Oggi non c’è più e di controllo ce ne è poco davvero». Il Parco del Ticino e il Vul sono i due polmoni verdi del quartiere. «Ho visto anche dei daini dalla mia finestra» racconta un residente nella zona della Cà Bella.
C’è complessiva soddisfazione per quanto concerne la raccolta differenziata che ha coinvolto il Borgo insieme al centro storico. «Dopo qualche momento iniziale di impasse – raccontano i residenti – le cose ora funzionano». La percentuale di colpa per i malfunzionamenti iniziali erano probabilmente da attribuire per il 50 per cento ad Asm e per il restante cinquanta ai residenti. «C’è chi ancora oggi espone il sacchetto dell’umido fuori dal contenitore e vicino al fiume non è proprio il massimo. Anche i cassonetti che ci sono alla fine di via Milazzo, prima della strada sterrata che entra nel parco del Ticino, sono spesso utilizzati impropriamente. Dovrebbero servire chi abita nelle case del Parco e invece sono l’immondezzaio di chi passa di lì. Certamente sarebbero da svuotare più frequentemente e anche la zona andrebbe ripulita, però è anche vero che si potrebbe evitare che quella zona diventi una porcilaia».
C’è una richiesta che parte dai residenti: «Sarebbe intelligente permettere a noi che viviamo in Borgo di transitare sul Ponte Coperto in entrambi i sensi di marcia. Questo non ci obbligherebbe a fare il giro dell’oca ogni volta che dobbiamo andare a Pavia e alleggerirebbe anche il traffico sul ponte dell’Impero».

(2 – continua)

* settimanale “Il Ticino”

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