di Achille Mortoni *
Sulla questione dei parcheggi a Pavia le idee finora portate all’attenzione dei cittadini da qualche volenteroso privato sono inaccettabili. La prima: un parcheggio sotterraneo da 350 posti da realizzare “sotto il monumento di Garibaldi”, idea del tutto stravagante sotto il profilo del rispetto del paesaggio urbano della zona del castello Visconteo, già avanzata otto anni fa dal presidente della Fondazione Banca del Monte, il quale immaginava un parcheggio assai più vasto non soltanto sotto Garibaldi ma sotto il viale Matteotti, ed implicita eliminazione di alberi e fronde, fastidiosi per le auto.
La seconda si deve a Vittorio Poma, presidente della Provincia: ipotizza un parcheggio sotterraneo ai giardini Malaspina, tra la ex chiesa dell’Annunziata e la Prefettura. Questa idea almeno servirebbe a promuovere scavi in profondità per farci conoscere la Pavia tardo antica, in effetti ignota ai pavesi.
Per fortuna il sindaco Depaoli non sembra pronto ad accogliere idee da bar che qualcuno avanza ogni tanto. Nel quadro del Piano urbano di mobilità sostenibile si può affrontare anche il problema dei parcheggi, che è bene siano collocati al di fuori del centro storico, per non attirare inutilmente veicoli in città.
È una questione urbanistica per eccellenza: le scelte sui parcheggi riguardano la qualità urbana complessiva.Quanto allo studio di flussi di traffico secondo cui in centro a Pavia arriverebbero ogni giorno 4.500 auto, forse occorre verificarne i dati prima di prenderlo per buono soltanto perché commissionato da Asm. Prima di dire che servirebbero 5.000 posti nuovi di parcheggio, sarebbe il caso di sapere perché in vari parcheggi a pagamento esistenti si osservano ogni giorno numerosi posti vuoti.
Il treno locale S13 in esercizio sul passante tra Bovisa e Milano fino a Pavia ha rappresentato, per i trasporti da e verso Milano, un innegabile successo in confronto con i pretesi vantaggi dell’uso del veicolo privato, che nelle condizioni di intasamento delle strade e di qualità dell’aria della Lombardia è da scoraggiare. Bisogna continuare a spiegare perché è bene limitare l’uso di veicoli con motore a scoppio, e dare così un utile contributo nella direzione di attuare i propositi di ridurre la CO2 nell’aria deliberati dalla COP 21 di Parigi nel dicembre 2015, e sottoscritti per noi dal nostro governo.
* presidente sez. pavese di Italia Nostra
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