Quanti ancora nel 2022?
di Paolo Ferloni
Tra le notizie catastrofiche o inquietanti che più o meno spesso vengono diffuse da televisioni e radio, per poi circolare anche sulla grande stampa, si considerano particolarmente interessanti quelle che riguardano eventi estremi. La loro frequenza un tempo era bassa: essi suscitavano tra la gente allarmi e stupore. Ormai però, negli ultimi dieci anni, essi diventano piuttosto frequenti, se non del tutto abituali, in un pianeta sempre più interconnesso.
Non c’è dunque da meravigliarsi se le associazioni ambientaliste rivolgono attenzione a fenomeni climatici che in passato erano eccezionali ma ora ci sembrano più comuni, quasi non ci fanno più impressione. Ne presenta un quadro accurato un corposo rapporto di Legambiente (163 pagine), redatto dall’Osservatorio Città Clima, dal titolo Il clima è già cambiato che registra 1.118 eventi estremi accaduti in Italia dal 2010 al 2021.
Per limitare il quadro all’anno 2022, vi si sono osservati già 132 eventi estremi, con un rilevante incremento percentuale rispetto alla media degli anni esaminati nel rapporto. Quest’anno in particolare sarà ricordato per la straordinaria siccità e per le eccezionali diminuzioni delle portate dei fiumi in tutta l’Italia settentrionale, Lombardia compresa.
Ma va tenuto presente che in tutto il periodo esaminato nel Rapporto, ben più numerose nell’area metropolitana milanese sono state le esondazioni con relativi allagamenti, in particolare nei bacini del Seveso e del Lambro. Nulla ci permette di pensare che nei prossimi mesi tali fenomeni non possano riprodursi nella nostra regione. Anzi forse sarebbe opportuno chiedersi quante e quali misure di mitigazione e di adattamento sarebbero da immaginare e da predisporre da parte delle amministrazioni competenti.
Nei primi giorni (7-8) di Settembre precipitazioni straordinarie hanno interessato la Lombardia con una grandinata eccezionale su Como, fiumi di fango a Blevio e bolla d’acqua su Cernobbio, e una tromba d’acqua sul lago di Garda, con forti temporali e grandinate anche in altre zone. Notizie che non interessano quei negazionisti secondo cui i cambiamenti climatici non esisterebbero o non sarebbero rilevanti. La sola cosa interessante per certi lombardi sembra la “tassa piatta”.
E infatti nella vita pubblica e nelle vicende politiche, come la campagna elettorale ora in corso in vista delle prossime elezioni del 25 Settembre, tutti fanno largo uso della parola”territorio” e ne riempiono discorsi e programmi, ma quasi nessuno accenna a proporre come adattare e mitigare le condizioni dei nostri territori: prevedere ad esempio la necessità di non cementificare inutilmente il suolo, non pretendere di costruire in aree inondabili o umide, e rispettare i flussi naturali delle acque nei terreni. Quanti altri eventi estremi ci porterà il prossimo autunno?
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