Banale, stupido inquinamento dell’aria

by

di Paolo Ferloni

Due aggettivi sgraziati per un sostantivo che oggi è peggio di una parolaccia, è un ricorrente insulto alle popolazioni della povera, pur se ricchissima, pianura padana.
Sempre rammento quando in un’assemblea popolare a Corteolona, dopo l’incendio che nel gennaio 2018 distrusse per parecchie ore rifiuti e gomme in un capannone, molti interventi accorati – femminili, in particolare – lamentarono che non si sa niente della qualità dell’aria, le autorità non informano, nessuno ci avverte sui pericoli per la salute. Lamenti ed accuse rivolti a enti, cioè a sindaci, province, regioni che non dicono e non fanno. Ebbene, va detto con forza che non è vero: ci sono misure, analisi, studi, pubblicazioni, statistiche, libri e tutto quanto la scienza contemporanea sa fare ci è ormai ben noto, se si vuole. Basta lèggere, occorre informarsi. E di documenti e informazioni ce ne sono e se ne trovano un sacco. Anche se li ignora il presidente della Lombardia.
Per quanto riguarda l’aria, due giorni fa è stato pubblicato da Legambiente il rapporto Mal’Aria di città 2023 con il modesto sottotitolo cambio di passo cercasi. Ne ha parlato la stampa nazionale e quella locale, si veda ad es. su “La Provincia Pavese” del 31 gennaio 2023 la pagina intera curata con attenzione da Stefania Prato, dal titolo “Aria malata di smog…Pavia tra le 29 città più inquinate d’Italia”. Per i buoni pavesi non ci sarebbe nient’altro da aggiungere, se non suggerire la lettura integrale del breve rapporto, sono solo 23 pagine con tabelle di dati sulle polveri sottili e gli ossidi di azoto (https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/2021/11/Rapporto_Malaria_2023.pdf).
Ma per capire bastano anche le prime tre righe di esso: «Decresce troppo lentamente l’inquinamento atmosferico nelle città italiane mettendo a rischio la salute dei cittadini che cronicamente sono esposti a concentrazioni inquinanti troppo elevate».
Da qui si capisce che c’è una decrescita felice, di polveri e di ossidi d’azoto, ma è troppo piccola, è troppo lenta. C’è a Pavia, sì, come a Cremona e a Mantova e a Milano, ma ci sono anche i morti in soprannumero dovuti all’aria inquinata, come ha avvertito nell’Ottobre 2022 la Agenzia Europea dell’Ambiente, si veda (https://www.eea.europa.eu/themes/air/health-impacts-of-air-pollution), sottolineando il legame tra esposizione a polveri sottili (PM 2,5 e PM 10) e tumori, diabete di tipo 2, obesità, malattia di Alzheimer, demenza e malattie degli apparati respiratorio e cardiovascolare.
Assieme alle note caratteristiche geofisiche del bacino del Po, cronica emergenza, criticità acute, poco o nessun rispetto delle norme uniscono le città delle regioni settentrionali in una generale tendenza al minimo intervento ed alla paziente quanto stupida sopportazione.
Il Rapporto per la verità avanza alcune intelligenti proposte, sull’esempio di grandi città straniere. Ma a meno che non sopravvenga una serie di poco probabili quanto auspicate precipitazioni a ripulire l’atmosfera che i nostri motori, industrie e camini sporcano sistematicamente, l’esperienza ci consiglia un sereno scetticismo.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: