Archive for the ‘antonio moresco’ Category

Repubblica nomade

8 giugno 2014

di Antonio Moresco

Dopo Cammina cammina (2011, a piedi da Milano a Napoli Scampia per “ricucire l’Italia con i nostri passi”), Stella d’Italia (2012, “terremotati terremotanti”, cinque cammini a convergere su L’Aquila), Freccia d’Europa (2013, da Mantova a Strasburgo a rivendicare un’Europa dei popoli e non delle banche), il 1° giugno è partito da Palermo il cammino di Repubblica nomade. Lo racconta qui di seguito lo scrittore Antonio Moresco.

In questi ultimi tre anni un gruppo di donne e uomini che in molti casi non si conoscevano tra di loro ha dato vita a tre cammini irradianti attraverso l’Italia e l’Europa.
Questo ritrovarsi ogni volta per un nuovo cammino dopo un anno intero che non ci si vedeva ci ha fatto pensare alla migrazione degli uccelli, che non si sa come e perché si ritrovano ogni volta quando cominciano a percepire i primi sintomi dell’inverno e formano quegli enormi stormi che per giorni e giorni fanno esplodere il cielo.
Come faranno a incontrarsi? Come faranno a richiamarsi così attraverso lo spazio, mentre sono ancora disseminati lungo grandi estensioni nei loro nidi e nei loro voli? Come faranno a trovare la strada nelle vastità senza segnalazioni del cielo? Come faranno, nell’onda fluida della migrazione e del volo che interessa un numero sterminato di individui sconosciuti l’uno all’altro fino a un momento prima e in quell’inestricabile ressa di piccoli cervelli e di corpi e di ali, a trovare una forma organizzativa interna che renda possibile questa inconcepibile traslocazione? Come faranno, nella frazione di pochi istanti e nell’urgenza del volo, a individuare i diversi ruoli e collocazioni nella nube di corpi ormai lanciati verso chissà dove? Come faranno, istante dopo istante, a inventarsi qualcosa che è inscritto chissà perché nel loro patrimonio genetico e che nessuno gli ha mai insegnato prima? (more…)

Scrivere e camminare

21 aprile 2014

Antonio Moresco e David Grossman con Marino Sinibaldi a Libri come. Festa del libro e della lettura.

Favole e Politica

29 gennaio 2014

David Grossman e Antonio Moresco: scrivere e camminare

[Rai3 12 gennaio 2014, Che tempo che fa, conduce Fabio Fazio]

Una piccola repubblica nomade

12 luglio 2013

di Antonio Moresco

La Freccia è arrivata. Non so bene come sia stato possibile. Un mese e otto giorni di cammino, un centinaio di camminatori, quattro Paesi attraversati, più di 1150 chilometri per strade, sentieri, boschi, persino ghiacciai, al caldo, al freddo, nel forte vento, sotto il sole, la pioggia. Credo che sia stato il più lungo cammino compiuto in questi anni in Europa da camminatori non professionisti, di ogni età e condizione fisica, più lungo ancora del più lungo tratto del cammino di Santiago di Compostela.
Non so bene come sia stato possibile per un così gran numero di persone vivere insieme in condizioni spesso difficili e disagevoli per tanti giorni e per tante notti.
Aleggiava su questa impresa una sorta di misteriosa follia. Ma il bello è che – se eravamo tutti parte di questa pazzia – ciascuno era pazzo in modo diverso e tutto suo. Per questo la nostra piccola repubblica nomade ce l’ha fatta a stare insieme e a portare a termine questo lungo cammino, nonostante le grandi differenze caratteriali e di altro tipo. Solo qualche piccolo scazzo ogni tanto, cose da nulla rispetto a ciò che abbiamo chiesto agli altri e a noi stessi.
Molti dei camminatori facevano parte della vecchia-giovane guardia con cui abbiamo camminato anche durante i due anni scorsi attraverso l’Italia e ognuno dei camminatori è diventato parte di un mito per gli altri ed è stato protagonista di racconti mitici che sono nati e che hanno proliferato durante il cammino, perché è così che sono nati i miti ed è così che possono ancora nascere, da persone che compiono un’impresa insieme e si conoscono e si trascendono nell’immaginazione che da vita al racconto. Perché, se non si dissotterra questa potenza metamorfica, niente ha forza e grandezza, tutto è prevedibile e piccolo, tutto è perduto.
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La delegazione al Parlamento Europeo

7 luglio 2013

Freccia d’Europa 2013 immagini
Strasburgo, 2 luglio 2013. La delegazione di Freccia d’Europa ricevuta da Martin Schulz, Presidente del Parlamento Europeo

Lettera aperta al Parlamento Europeo

6 luglio 2013

di Antonio Moresco

2 luglio 2013. Una delegazione di “Freccia d’Europa” viene ricevuta a Strasburgo dal presidente del Parlamento europeo Martin Schulz.

Di seguito, pubblichiamo la lettera al Parlamento che Antonio Moresco gli ha consegnato.

Siamo partiti il 1° giugno dalla città italiana di Mantova, dove sono conservati gli scheletri di due ragazzi preistorici strettamente abbracciati, per dire che l’Europa comincia prima, prima della sua terribile storia di guerre, stermini, Olocausto, perché il loro misterioso gesto d’amore può indicare una diversa possibilità per i popoli che abitano il nostro continente boreale.
Abbiamo camminato per un mese e otto giorni lungo un migliaio di chilometri, attraverso quattro Paesi (Italia, Svizzera, Germania, Francia). Abbiamo attraversato un gran numero di città e piccoli centri, campagne, risaie, montagne. Abbiamo costeggiato fiumi e laghi, ruscelli in piena, ghiacciai, ma anche lingue, dialetti. Abbiamo mangiato insieme e dormito insieme su piccole brande di ostelli, conventi, bunker antiatomici… il più delle volte sui nudi pavimenti.
Abbiamo dato vita per un po’ a una piccola repubblica nomade dove hanno potuto convivere le più diverse inclinazioni e opinioni, unite dalla tensione del cammino comune verso una meta lontana e un sogno condiviso.
Abbiamo portato con noi tre bandiere: quella italiana, quella europea e una terza con il volto di Kaspar Hauser, che abbiamo eletto a nostro emblema, perché il suo sguardo nudo e bruciante sul mondo è quello che occorre riconquistare in un momento come questo, in cui tutto sembra bloccato, perché in un certo senso anche lui è morto due volte -come l’Europa è morta o si è suicidata due volte con due guerre mondiali nate sul suo territorio- per dare una terza chance e una terza vita a Kaspar Hauser e all’Europa, in questo momento in cui stanno sorgendo nuovi colossi in altre parti del mondo, che stanno in molti casi ripercorrendo le stesse strade suicide percorse e disseminate nel mondo dal nostro continente nel corso dei secoli.
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L’Europa siamo noi

4 luglio 2013

Strasburgo, 2 luglio 2013

Antonio Moresco, con la delegazione di Freccia d’Europa, ricevuto al Parlamento Europeo da Niccolo’ Rinaldi e Cristiana Muscardini.

Videofreccia

19 giugno 2013

Camminare per ricucire

16 giugno 2013

Freccia d’Europa 2013. Antonio Moresco e Giovanni Giovannetti per un bilancio da Cammina cammina 2011 a Stella d’Italia 2012; e sulla prospettiva di un ulteriore “cammino”.

Protagonisti di Freccia d’Europa

13 giugno 2013

Buon cammino!

1 giugno 2013

di Martin Schulz *

Caro Signor Moresco, cari membri dell’associazione “Il primo amore”, care cittadine e cittadini,
Vorrei innanzitutto ringraziarvi affettuosamente della toccante lettera che mi avete indirizzato il 17 aprile. Devo ammettere che leggerla mi ha profondamente emozionato e colpito, sia umanamente sia politicamente: è straordinario che un gruppo di cittadini europei possa sentire un tale attaccamento al progetto europeo, un tale coinvolgimento personale, da intraprendere un’avventura del genere, dedicando il proprio tempo, le proprie energie fisiche, mentali e spirituali, e la propria passione civile espressa in modo così originale e creativo all’Europa. Iniziative come la vostra mi danno speranza e la forza necessaria a continuare nella battaglia cui ho deciso di consacrare la mia vita politica, quella per un’Europa più unita e più solidale.
Devo riconoscere anche che rimango sempre stupito e ammirato dall’entusiasmo dei cittadini italiani verso l’Europa. Siete forse il popolo più pro-europeo dell’Unione, e questa è una risorsa enorme per tutti noi: spero che il vostro messaggio contagerà altre migliaia e migliaia di cittadini sparsi per il continente!
La vostra marcia fra Mantova e Strasburgo rappresenta un esempio perfetto di quello che l’altro giorno ho sottolineato a una conferenza a Parigi: l’Europa ha bisogno di più fantasia, e di più emozioni. Non possiamo pensare di riavvicinare i cittadini delusi dall’Europa con le conferenze intergovernative, i semestri europei, le Unioni Bancarie e Monetarie, i meccanismi di supervisione, i two pack e i six pack… e il cuore, dov’è? Dove sono le emozioni, i colori, la musica di questa Europa? (more…)

Europa

24 febbraio 2013

di Antonio Moresco *

Dal 1° giugno all’8 luglio saremo in cammino da Mantova a Strasburgo per una nuova iniziativa, “Freccia d’Europa”, qui illustrata da Antonio Moresco, iniziativa su cui avremo modo di tornare. “Freccia d’Europa” prevede tappe anche in provincia di Pavia: da Piacenza a Stradella giovedì 6 giugno, a Pavia il 7, a Mortara l’8 giugno.

L’Europa è un crogiolo di popoli venuti da tutti gli angoli della terra, di lingue, di destini, di sofferenze, di lotte, di sogni.
Circa mezzo milione di anni fa alcune femmine e alcuni maschi di una specie mai vista prima che si era alzata su due sole zampe sono arrivati in questo continente boreale con uno sterminato cammino di molte generazioni attraverso un mondo misterioso e abbagliante come un’apparizione.
Da allora in poi la storia dell’Europa è stata un susseguirsi di invenzioni ardite, di realizzazioni di sogni che sembravano fino a un momento prima impossibili, ma anche di sopraffazioni, ingiustizie, guerre, genocidi, fino all’ultima e più grande guerra mai combattuta su questo pianeta e all’orrore assoluto dell’Olocausto.
L’Europa che abbiamo di fronte in questi anni sembra immobilizzata da un incantesimo. In essa non sembra essere più possibile la grandezza. Egoismi nazionali di breve respiro, opportunismi, doppio gioco, sorrisi di facciata dietro i quali si nascondono inimicizie segrete, inganni, sospetti, prosecuzione delle antiche guerre con altri mezzi, la nuova tirannia della dimensione economica eretta a orizzonte unico della vita e del mondo, che espropria i cittadini di ogni comprensione di quanto sta veramente accadendo e di ogni possibilità di partecipazione e di trascendenza, una democrazia spesso di sola facciata, dietro la quale stanno operando da tempo organismi multinazionali sottratti a ogni possibilità di controllo collettivo e una nuova casta economica e finanziaria mossa solo da spietate dinamiche interne, che si sposta come le nuvole di cavallette lasciando dietro di sé desertificazione e dolore, mentre gli occhi delle maggioranze sono invece puntati sulle disonorevoli gesta di altre caste politiche ormai in declino…

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Stella d’Italia arriva a L’Aquila

8 luglio 2012

Camminatori e sognatori

7 luglio 2012

di Antonio Moresco

Mi ci vorrà un po’ di tempo e di distanza prima di riuscire a fare un resoconto delle quindici tappe della Stella d’Italia che ho finora percorso e di quelle che ancora percorrerò. Credo che riuscirò a farlo in agosto, quando sarò di nuovo solo, nella città vuota.
Allora racconterò quello che è successo e che ho visto durante l’inizio del cammino in Sicilia e in Calabria, le tappe dell’Aspromonte, le persone incontrate, che hanno camminato con noi o che ci hanno accolto e fatto partecipi delle loro vite e del loro combattimento. E anche qualcosa della tappa di partenza da Venezia, dell’incontro con Tiziana Agostini, assessora alla cultura di quella città, che ci ha consegnato il vessillo con il leone di San Marco e che ha definito questa nostra impresa «un gesto gratuito che ha a che fare con la poesia e con il sogno». Cercherò di raccontare la partenza da Genova, l’incontro con molti camminatori dell’anno scorso arrivati all’appuntamento come per una misteriosa migrazione di uccelli, la notte passata insieme sulle brandine e sul nudo pavimento della struttura che ci ha accolto, le prime due tappe di quel braccio, la tappa di Bologna, molte altre cose che sono successe. E parlerò delle tante persone che stanno rendendo possibile questa Stella, partecipando al cammino, organizzandolo e guidandolo, dell’enorme lavoro volontario e fatica e dispendio di tempo e anche di denaro che vi hanno profuso. Vorrei che tutti si rendessero conto, prima che di ogni altra cosa, dell’aspetto quasi miracoloso di quanto sta succedendo.
Lo so che non tutti i camminatori hanno la stessa idea di quello che stanno facendo, che alcuni sono più interni a una visione politico-sociale, altri ecologico-ambientale, altri di tipo culturale ed esistenziale e anche, in senso lato, religiosa. Ma mi sembra che quello che ci ha detto subito, di primo acchito, l’assessora di Venezia colga un aspetto profondo e originale di questo cammino, al quale io sono particolarmente vicino e che mi sembra contenga anche tutti gli altri. A qualcuno forse sembrerà che, se non c’è una finalità immediatamente comprensibile e spendibile e comunicabile a livello politico, culturale e sociale, quello che stiamo facendo non abbia senso. Ma va bene così, è giusto e anche bello che ognuno porti la sua impronta e la sua tensione arricchendo di diverse sensibilità questo lungo cammino, che non deve essere schiacciato su una sola finalità e un’unica dimensione, cosa che non lo farebbe respirare e lo renderebbe funzionale e strumentale a una sola piccola cosa, non un vero cammino, non qualcosa che si espande dall’interno all’esterno, un vero viaggio e una vera avventura irradiante. (more…)