Io, straniera e i partigiani di ieri e di domani
di Carmen Silva Pilar
La festa pavese del 25 aprile 2012 per certi versi è da ritenersi storica. Da una parte le autorità e qualche stanca bandiera (e con loro fascisti, postfascisti, leghisti e clericali – ovvero i revisionisti in revisione che il 25 aprile lo vorrebbero abolire); dall’altra chi non ne può più di tanta ipocrisia e ha deciso allora di rimarcare democratiche differenze, rimanendo nella piazza “ufficiale” solo per l’inno nazionale e l’alzabandiera, per la “Canzone del Piave” e la posa delle corone alle lapidi dei caduti. Poi in centinaia ci siamo ritrovati nella contigua piazza Guicciardi, ad ascoltare le calde parole del partigiano Umberto Respizzi, lasciando alle autorità e a qualche militante di Pdl, Pd e… Sel la stanca retorica di un sindaco amico degli amici (amici mafiosi, amici cementificatori, amici faccendieri, ecc.; stando alle cronache locali, il sindaco era marcato a vista da tale Valerio Gimigliano, consigliere comunale, già in rapporti col capo della ‘Ndrangheta lombarda Pino Neri). Insomma, in piazza Guicciardi si è tenuta la festa dell’antifascismo declinato al presente, tra canti e parole. Hanno parlato in molti, e tra loro Carmen Silva, di cui ripoponiamo qui l’intervento. (G. G.)
Cosa ci fa qui una donna che viene da lontano? Semplice, sono qui perché io amo l’Italia, l’Italia vera però, l’Italia dei contadini che da sole a sole (dall’alba al tramonto) lavorano con cura la terra che ci nutre. (more…)