Napoli. Missione compiuta
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Negli ultimi anni di Liceo, quando si cominciava a fantasticare di mitici viaggi estivi all’estero, le opzioni erano sempre le stesse: interrail e campi di lavoro all’estero. Tra questi ultimi, quello che puntualmente rispuntava fuori a intervalli regolari neanche fosse una leggenda metropolitana, era la raccolta delle fragole in Finlandia, a luglio, perché in Finlandia fa freddo e le fragole maturano più tardi. Quello che mi sono sempre chiesto è: primo, perché sempre la Finlandia e sempre le fragole, e non magari la Norvegia e le susine o le pere e l’Ungheria? Secondo, perché in Finlandia continuano a piantare fragole se non hanno abbastanza persone per raccoglierle? Finì che comprai un biglietto per l’interrail. Così la raccolta delle fragole finlandesi è rimasta nella lista delle «cose strampalate da fare prima di morire», insieme a «costruire un modellino di galeone con i fiammiferi», «vivere in una comune per un po’ di tempo» e «comprare il pulmino della volkswagen da figlio dei fiori». (E comunque ho controllato su internet, cercano raccoglitori anche per quest’estate; se non altro la mia pigrizia non ha avuto effetti collaterali sull’economia agricola del Nord Europa).
Sicuramente in questa lista ha tutto il diritto di starci anche la bizzarra idea di andarsene a piedi da Milano a Napoli. Lo stanno facendo in questi giorni le Tribù d’Italia. Così io e Ottavia abbiamo deciso di approfittare del passaggio a Roma di Cammina cammina e ci siamo uniti al gruppo. Il nostro fisico da collaudatori di divani ci ha sconsigliato di avventurarci su una durata superiore ai due giorni, perciò li abbiamo accompagnati il 21 e 22 giugno in questo percorso a piedi «per ricucire con i nostri passi un Paese che si vuole sempre più disunito e devastato». (more…)