Alessandro Cattaneo (candidato sindaco)
di Giovanni Giovannetti *
* Querelato dopo aver scritto «Alessandro Cattaneo, sindaco di Pavia, lui stesso è stato per almeno tre volte gradito ospite del capo della ’Ndrangheta lombarda “compare Pino”, accompagnato dal tradizionale nonché benaugurante “taglio della caciotta”»
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Queste pagine sono riprese dal Verbale dell’udienza del 5 luglio 2012 del processo alla ‘Ndrangheta lombarda. È la deposizione del sindaco pavese nell’aula bunker milanese di via san Vittore: per la prima volta, a denti molto stretti, Alessandro Cattaneo è costretto ad ammettere due incontri con il capo della ‘Ndrangheta lombarda Pino Neri, suo sodale elettorale, da poco uscito di galera. Lo interroga Roberto Rallo, avvocato di Neri. Leggiamo (pp. 163-64).
Avv. Roberto Rallo – Nell’occasione in cui era a casa di Neri c’era Del Prete e poi chi c’era? Le hanno presentato delle altre persone?
Teste Alessandro Cattaneo – Sì. Eravamo una dozzina, una quindicina di persone, c’era un architetto di Milano, che mi ricordo, perché era vicino a me, c’erano delle signore, credo che fossero la moglie del dottor Neri o adesso non mi ricordo, c’erano anche delle signore, c’era l’unica persona che ricordo era poi il dottore, dottore non è, però signor Dieni, e poi c’era il papà di Francesco Del Prete, c’era forse anche qualcun altro, in totale eravamo una dozzina.
Avv. Rallo – Di che avete parlato? Ci sono stati degli accordi?
Cattaneo – No.
Avv. Rallo – Non avete parlato di accordi, soltanto una cena elettorale senza accordi?
Cattaneo – Era una cena, buona, ricordo, l’antipasto lo apprezzai e poi andai altrove come candidato Sindaco dovevo tenermi, fu del tutto generica, generica, oddio di progettualità politica complessiva rispetto ad una esigenza di rilancio che in città era molto avvertita e che con la mia candidatura voleva esprimere un desiderio di rinnovamento e di rilancio forte, cioè, ecco, era questo un po’ il tema nelle sue valutazioni più generali. Io credo di essermi trattenuto mezzora, tre quarti d’ora forse al massimo.
Avv. Rallo – Ha incontrato in altre occasioni elettorali il signor Neri?
Cattaneo – Io ricordo che il signor Neri a volte si accompagnava Francesco Del Prete, forse ricordo una mattina che velocemente fui chiamato all’ultimo e passai in studio in Piazza della Vittoria […].
I due incontri trovano puntuale conferma nella deposizione di Francesco Rocco Del Prete (nel 2008-09 siede nel direttivo cittadino del Pd, poi col centrodestra di Cattaneo). L’ex candidato «nella piena disponibilità di Pino Neri» fa anche qualche altro nome (pagg. 71-72):
Avv. Rallo – Lei poi in campagna elettorale ha svolto delle iniziative elettorali a cui ha partecipato il signor Neri?
Teste Francesco Rocco Del Prete – Allora ad un paio di incontri, diciamo, una volta nel suo ufficio, nel suo studio, dove c’era il signor Neri, la moglie, il signor Dieni, i suoi fratelli, e venne il Sindaco per qualche… Per una decina di minuti, un piccolo aperitivo di metà mattina. E poi facemmo solo una cena a casa del signor Neri, dove appunto mi presentò questi professionisti che ho detto prima, l’architetto Abbiati, il dottor Nariman, questa ragazza Elena, c’era la moglie, la cognata, venne anche lì il Sindaco a fare, diciamo, un piccolo brindisi, qualche minuto insomma. Queste sono le occasioni in cui…
Avv. Rallo – Mi scusi, e ha partecipato anche il Sindaco e dove eravate quando ha partecipato anche il Sindaco?
Del Prete – Il Sindaco venne una volta nello studio dell’Avvocato e un’altra volta a casa dell’Avvocato Neri.
Ma di questi incontri, se ne riscontrano almeno tre: stando alla deposizione di Del Prete, la notte della vittoria il neoeletto sindaco invitò personalmente Neri ad un selezionato brindisi per onorare l’elezione (p. 81):
Avv. Rallo – La notte delle elezioni c’è stata una festa quando avete avuto la sensazione di essere tutti eletti, di avere vinto le elezioni?
Teste Francesco Rocco Del Prete – Una festa vera e propria… Cioè diciamo che io incontrai…
Avv. Rallo – In piazza?
Del Prete – Sì, in piazza, incontrai il Sindaco, il quale mi disse di andare con lui che aveva organizzato un brindisi al “Rebound”, che è un bar in piazza Vittoria e, niente, mi invitò, mi fa: «Vieni anche tu che così brindiamo assieme», visto che lui aveva vinto le elezione e io che fino a quel momento ero eletto e così andai con lui.
Avv. Rallo – E del suo gruppo chi era presente a questo incontro, del suo gruppo, dei suoi sostenitori, dei suoi amici?
Del Prete – Allora c’era Riccardo Marchesi, poi venne Carlo Faccioli con un altro mio amico, che è Antonio Signore, è un ex collega di mio nonno, e poi venne l’Avvocato Neri con… non ricordo se c’era anche la moglie dell’Avvocato o se era solo l’Avvocato.
Dunque non è vero come ho scritto che il Cattaneo «è stato per almeno tre volte gradito ospite» di “compare Pino” ma solo due, poiché alla terza è lui stesso, il sindaco «più amato d’Italia», ad ospitare il capo della ‘Ndrangheta lombarda, fresco reduce da una condanna a nove anni per narcotraffico.
Cinque mesi dopo aver brindato insieme a Cattaneo – eletto “a sua insaputa” con i voti della mafia – il 31 ottobre 2009 Pino Neri innalzerà di nuovo alto il suo calice al Circolo “Falcone e Borsellino” di Paderno Dugnano, per festeggiare la ritrovata concordia tra le Locali padane e la terra madre dopo l’omicidio di Carmelo Novella.
Le Motivazioni della sentenza Infinito tornano su questi incontri. Pag. 173:
«Come egli stesso ha orgogliosamente rivendicato nel corso delle dichiarazioni spontanee, Neri vantava in città radicati rapporti sociali di alto livello, con professionisti, imprenditori, funzionari pubblici e personaggi impegnati nel1’attività politica, ed aveva partecipato attivamente alla campagna elettorale delle consultazioni amministrative tenutesi sia nel 2009 che nel 2010, organizzando anche in prima persona eventi ai quali, ad esempio, ebbe a partecipare l’attuale sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo (cfr. testimonianza Cattaneo, ud. 5 luglio 2012)».
Il Tribunale non manca di biasimare la deposizione del sindaco Cattaneo. Pag. 288:
«decisamente scarso è stato il contributo dichiarativo di tutti i protagonisti delle vicende politico – elettorali esaminati in dibattimento: l’attuale sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo, eletto nel 2009 con il sostegno della lista Rinnovare Pavia, della quale faceva parte il candidato fatto votare da Neri, non ha potuto negare di avere partecipato a due eventi organizzati in campagna elettorale proprio da Pino Neri, presso la propria abitazione e presso lo studio di piazza della Vittoria; ha anche aggiunto di avere conosciuto l’imputato in quelle occasioni e di non sapere alcunché sul suo conto».
E ancora a pag. 252:
«Comunque sia, il coinvolgimento diretto di Neri era stato molto attivo e lo aveva portato, in prima persona, ad organizzare aperitivi e cene in casa propria e presso lo studio in piazza della Vittoria, alle quali aveva partecipato anche il futuro sindaco Alessandro Cattaneo, eletto nella lista PDL con il sostegno anche di “Rinnovare Pavia” (lo ha confermato lo stesso interessato, esaminato come testimone all’udienza del 5 luglio 2012)».
Non andrà poi dimenticato che un altro condannato per fatti di mafia, il direttore sanitario dell’Asl pavese Carlo Chiriaco – qui ripreso con il futuro sindaco nel maggio 2009 – è stato tra i responsabili organizzativi della campagna elettorale di Cattaneo (clicca qui «). E dire che notoriamente il Chiriaco era reduce da una condanna in primo e secondo grado per estorsione, in concorso – fra gli altri – con quel Fortunato Valle nuovamente incarcerato il 1° luglio 2010 per associazione mafiosa, usura, estorsione e intestazione fittizia di beni, insieme ad altri 14 componenti del clan. Come leggiamo nell’Ordinanza del Tribunale di Milano, il medico odontoiatra (pag. 382) «dopo due annullamenti con rinvio da parte della Cassazione, è riuscito a lucrare un proscioglimento per prescrizione». Nel 2003 Chiriaco viene di nuovo indagato – e infine condannato nel 2007 – per concorso in esercizio abusivo della professione medica collegato ad un oscuro traffico di false lauree in medicina con la Bulgaria.
Come si è detto, nei giorni scorsi il candidato sindaco del partito di Berlusconi, Dell’Utri e Scajola alle elezioni 2014 ha querelato me e Walter Veltri, nonché ottenuto il sequestro preventivo per un volantino in cui si rivela – sai la novità – che «il sindaco di Pavia è stato per almeno tre volte gradito ospite del capo della ‘Ndrangheta lombarda “compare Pino”, accompagnato dal tradizionale nonché beneaugurante taglio della caciotta». Subito, sul suo profilo in facebook è apparso questo annuncio: «Sequestrati dalla Digos volantini diffamatori nei miei confronti di un candidato sindaco. Che diranno ora i giustizialisti di professione?? Che rispettano le decisioni e chiedono scusa, o si arrampicheranno sui vetri? Chiedo solo rispetto… E vado avanti con responsabilità la mia campagna elettorale a testa alta, altissima!». Soprassedendo sul lessico alquanto zoppicante, dal sindaco Alessandro Cattaneo pretendo pubbliche scuse e un gesto riparatore: può bastare un’ora di lavoro socialmente utile raccattando foglie in qualche allea munito di guanti e pettorina Asm. Prometto che andrò personalmente a perdonarlo.