Archive for the ‘Marco Bonacossa’ Category

Meno male che Ale c’è

4 giugno 2014

da Pavia, Marco Bonacossa

«Renzi arriva per il ballottaggio», «Arriva Renzi», «Se arriva Renzi qualcosa può succedere» … niente.
John Fitzgerald Renzi non arriva perché in altre faccende affaccendato o forse perché il piduista, l’ospitante di mafiosi, colui che pagava centinaia di milioni di lire all’anno per tenersi buoni Stefano Bontade e Totò Riina, il frodatore fiscale e il presunto frequentatore di prostitute minorenni gli avrebbe chiesto, anzi gli avrebbe fatto chiedere da una terza persona, Denis Verdini (sì esatto quello della P3 che voleva fare affari con Flavio Carboni, già socio in affari con la Banda della Magliana), di non venire a Pavia perché nel capoluogo lombardo c’è Alessandro Cattaneo.
Il “pupo” come viene definito nelle intercettazioni dei dialoghi fra mafiosi e amici degli amici, l’ex formattatore fallito del fu Pdl, l’astro nascente di Forza Italia è ora un pochino in discesa dopo il 25 maggio, quando ha preso l’8% in meno rispetto a cinque anni prima. I punti di differenza rispetto al suo rivale, il prof democratico Depaoli, che nei modi e nella verve politica assomiglia sempre di più a Prodi, sono dieci. Non pochi. Ci saremmo aspettati i fuochi d’artificio per questo ballottaggio. Forza Italia avrebbe potuto chiamare Berlusconi (siamo in Lombardia quindi può venire senza chiedere il permesso, l’importante è che torni a casa per le 23) per dare la carica al suo pupillo, al suo erede designato; il Partito democratico avrebbe potuto chiamare Renzi perché una sconfitta di Cattaneo avrebbe significato molto, non solo per Pavia, ma per tutto il berlusconismo e per la storia dei prossimi anni di questo Paese. Niente di tutto questo, i fuochi d’artificio non ci sono stati, Berlusconi resta a Cesano Boscone a scontare la condanna con i suoi coetanei e Renzi, forse per avere i voti forzisti in Senato, forse per evitare di macchiare la sua aurea in caso di sconfitta di Depaoli se ne resta a Roma. Era già stata a Pavia prima del 25 maggio ed è tornata la Serracchiani a dare “manforte” al Pd, a dare la carica per la sconfitta del berlusconismo del futuro, è tornata la Serracchiani, ma non Renzi, e il popolo del centrosinistra è rimasto deluso, mentre quello di centrodestra è tornato a sperare. Per vincere l’8 giugno Depaoli avrà bisogno di tanta fortuna, certo che in caso di vittoria la Serracchiani la vogliamo a Pavia per i prossimi mondiali di calcio…

Che cosa è la verità?

1 giugno 2014

di Marco Bonacossa

Dal 1° giugno Marco Bonacossa, 26 anni, cofondatore e redattore del periodico universitario “Jaromil”, affiancherà Giovanni Giovannetti nella conduzione editoriale di questo blog.

«Quid est veritas?» «Che cosa è la verità?» chiedeva Ponzio Pilato a Gesù nell’interrogatorio che precedeva alla sua crocifissione. Mi ricordo ancora che quando ero bambino mio padre mi portava a vedere la casa dove era nato, mi raccontava le partite di calcio con gli amici fino a quando c’era luce, i tornei interminabili di subbuteo, mi ricordo quando mi spiegava quale saggio storico stesse leggendo e io, per ogni cosa, gli chiedevo perché? perché? perché?
Mi ricordo ancora il primo libro “da grande” che ho letto: Ultima fermata Auschwitz.
Un romanzo sull’Olocausto per ragazzi, nulla di impegnativo, eppure mi sembrava che dalla copertina e dal titolo quelle scarse cento pagine potessero raccontarmi tutto. Quel giorno fu lui a chiedermi il perché lo avessi scelto e ancora oggi non saprei rispondere. Fu come un gesto istintivo, fu come la bellezza. Quando la vedi la riconosci, la percepisci come tale ma non sai descriverla, non sai dire cosa ti piaccia ma dentro di te la senti e sai che è quella cosa che fa per te.
Quando ho letto per la prima volta il blog di Giovanni Giovannetti, “Direfarebaciare”, ho avvertito che quello era come una scatola magica dove infilare le mani e trovare ciò che nessuno diceva o scriveva, ho percepito la bellezza della verità e ho continuato a leggerlo negli anni. Ho continuato a comprare… a far comprare libri a mio padre e insieme al disordine nella mia libreria è aumentato il tempo che ho dedicato per capire, per rispondere ai perché che mi ponevo quando studiavo gli “affari” della politica, i “patti indicibili” fra lo stato (rigorosamente con la “s” minuscola) e la criminalità organizzata e i misteri di questa nostra insanguinata repubblica. Leggendo il blog di Giovanni ho scoperto che esistono anche dei perché da pormi sulle cose di casa mia, della mia città. Ho capito che se vuoi svelare gli arcani della punta della piramide devi conoscerne e capirne la base e proprio da Pavia, proprio da quando i giudici hanno detto che c’era la ‘Ndrangheta in città, proprio da quando qualcuno si è divertito a fare attentati verso chi diceva «no!», ho letto quotidianamente questo blog e più leggevo, più i miei perché trovavano risposte. Non so spiegare cosa mi faccia dire di sì alla proposta di Giovanni di gestire con lui questo blog, dico solo che la conoscenza della verità e la voglia di raccontarla per smascherare chi invece vuole sotterrarla per i suoi affari e per i suoi “patti indicibili” è come la bellezza, non puoi dirle di no.