su etica pubblica, carceri e spese militari
di Giovanni Giovannetti
Gentile Presidente Mario Monti,
Al momento non mi riconosco tra coloro che pregiudizialmente hanno criticato la Sua nomina, e di fronte al baratro dell’emergenza nazionale sia economica che politica, volentieri mi turo il naso e resisto ai miasmi di un governo “tecnico” e non “politico” (Governo dei banchieri? Filonuclearisti e privatizzatori incalliti, indifferenti al plebiscito referendario? Si vedrà. Nonostante tutto restiamo una democrazia, resiste un Parlamento a cui l’esecutivo dovrà rispondere).
E poi, diciamocelo, con la Sua nomina il Paese ha voltato pagina (e questo è un bene) così che qualcuno tornerà stabilmente ad Arcore e da lì nelle più vicine aule dei tribunali. E qualcun altro razzista e balùba andrà all’opposizione, a meditare sui nuovi ministeri alla Coesione territoriale e all’integrazione, quest’ultimo affidato allo stimabile Andrea Riccardi, già benemerito fondatore della Comunità di Sant’Egidio.
Caro Presidente, al riguardo, mi consenta una breve digressione sull’etica pubblica, dopo anni passati a registrare la minimizzazione delle travi (come la deriva economico-finanziaria) e la parallela enfatizzazione più che gridata delle pagliuzze, ovvero della criminalizzazione di marginali e migranti invece dei banchieri e dei finanzieri new economy a cui dobbiamo la catastrofe (per tacere di mafiosi e corrotti). (more…)