dalle carte della Procura distrettuale antimafia
Settima parte
Gli “affari loro” tra l'assessore Greco e l'uomo della 'Ndrangheta
Dopo che erano emersi i rapporti d'amicizia e d'affari tra l'assessore Luigi Greco e Carlo Antonio Chiriaco, nel Popolo delle Libertà qualcuno ha avanzato la richiesta di mettere “in sonno” il troppo chiacchierato assessore, mantenendolo tuttavia a bàlia del sindaco “Pupo” detto Cattaneo, come suo portavoce, e investendolo del coordinamento cittadino del partito in cambio delle dimissioni dalla Giunta comunale pavese. Come sappiamo, Greco manterrà l'assessorato, a ribadire chi comanda nel partito.
C'è un assessore, inossidabilmente saldato alla poltrona, che nelle carte dell'antimafia viene nominato diverse volte: stiamo parlando dell'assessore ai Lavori Pubblici Luigi Greco, ritenuto «un prestanome» dell'ormai leggendario Carlo Antonio Chiriaco, nonché sodale di parenti di parenti e amici di amici.
Chiriaco possedeva quote in tre società occulte: la Melhouse srl e la Carriebean International Society srl e la Pfp srl. Melhouse ha gestito il ristorante-griglieria La Cueva in via Brambilla a Pavia, di cui l'assessore Greco deteneva il 34 per cento mentre il residuo 66 per cento era in quota a Monica Fanelli, moglie del costruttore Rodolfo Morabito, cugino di Chiriaco, anche lui tra gli indagati nell'inchiesta antindrangheta. Il 22 gennaio 2009 la Fanelli cede la sua parte a Greco e a Gabriele Romeo. Un altro travaso si registra il 16 ottobre 2009, quando Greco passa il 16,75 per cento delle sue quote a Laura Zamai e un altro 16,75 per cento alla compagna di Chiriaco Danlis Ermelisa Segura Rosis. Il 16 marzo 2010 le due signore rivendono a Greco le loro quote e il fratello Gianluca rileva la parte di Gabriele Romeo. Secondo gli inquirenti «Greco è il titolare apparente in quanto i reali soci sono Chiriaco e Giuseppe Romeo». Quest'ultimo è il nipote di Salvatore Pizzata, lo storico punto di riferimento della 'Ndrangheta a Pavia, già socio in affari di Pino Neri e Chiriaco, incarcerato e condannato per narcotraffico.
Il 21 febbraio 2009 gli inquirenti intercettano una conversazione tra Chiriaco e la sua compagna, la già menzionata Danlis Ermelisa Segura Rosis. I due sono in auto di fronte al ristorante in questione:
Chiriaco – 'Sto stronzo, è quello là è… figlio di troia… appena fallisce, ce lo compriamo noi (omissis)
Chiriaco – Appena questi qua mollano… io andrei da questi qua a minacciarli, capito… andatevene fuori dai coglioni se no vi faccio saltare! …ah? …anzi gli mandavo quelli di Platì… gli mettono una bomba! … poi vanno e gli dicono… mettono una bomba, quando gli vogliono far capire, no? …una bomba nei… (incompr.)…
Segura – Esce su tutti i telegiornali i primi indagati sono quelli a fianco…
Chiriaco – no, a fianco… al… nel suo locale… dopo un mese, due mesi, uno va e gli fa un'offerta per… per rilevare il locale, no? …ovviamente gli offre poco… se questo non capisce, un'altra bomba? (con tono sarcastico) …in Calabria così fanno, cazzo! …sono primitivi, no gioia? …siamo primitivi? mamma mia… [Richiesta, p. 1751; Ordinanza, p. 400]
L'assessore Greco deve avere più di un santo in paradiso o nelle terrene stanze lungo il Naviglio, santi messi a pilotare la mano dei pennivendoli: il 16 luglio 2010 Il quotidiano locale ne scrive come se la minaccia fosse per il ristorante, con l'assessore nei panni della vittima. Greco subito dichiara che a lui tremano le mutande nell'apprendere che quello, Chiriaco, «voleva mettermi una bomba nel locale». E perché mai avrebbe dovuto lanciare attentati dinamitardi se, a dar retta al Chiriaco (e agli inquirenti) lui e Greco ne condividevano la proprietà? Rileggiamo allora, più attentamente le parole di Segura: una volta esplosa la bomba, «…i primi indagati sono quelli a fianco». I due non stanno parlando del ristorante La Cueva, ma del bar confinante, il Billà, che Chiriaco si riproponeva di rilevare con i suoi mezzi assai spicci.
Insomma un bluff. Persino in seno al Popolo delle Libertà qualcuno avanza la richiesta di mettere “in sonno” il troppo chiacchierato socio in affari dell'avanzo di galera Carlo Chiriaco: rottamare l'assessore, sia pure mantenendolo a bàlia del sindaco Pupo come suo portavoce prezzolato e investendolo del coordinamento cittadino del partito.
Greco manterrà l'assessorato, a ribadire chi comanda nel partito. Partito o comitato elettorale? Di fronte all'emergenza 'Ndrangheta e legalità, il Popolo delle Libertà rimane silente, senza una segreteria politica capace di decidere. Una posizione condivisa con la Lega Nord, con l'Udc (o Udeur o Città per l'Uomo o comecazzo si chiamano) e con Rinnovare Pavia, il movimento di Ettore e Luca Filippi, in rapporti (politici? elettorali?) con Pino Neri, il capo della 'Ndrangheta lombarda a cui i due si erano rivolti per ottenere candidati come Rocco Del Prete o Salvatore Ilacqua (indicati da Neri e Chiriaco) e voti “calabresi”.
Ma andiamo con ordine. Come riferiscono gli investigatori,«Dalle conversazioni telefoniche è immediatamente emerso che Greco Luigi (assessore ai lavori pubblici nel comune di Pavia) è il titolare apparente». La conferma arriva da una intercettazione ambientale del 13 giugno 2009. Chiriaco confida a Dante Labate il capitale investito : «te lo dico a te che sei mio fratello, là siamo in due…»
Labate – sì lo so, tu Peppe [Giuseppe Romeo] …
Chiriaco – ora Peppe ha avuto dei problemi…
Labate – Peppe o il figlio?
Chiriaco – Gabriele, però…
Labate – ma a Peppe mi hanno detto che l'Agenzia delle Entrate gli ha fatto
una multa…
Chiriaco – ottocento milioni… ottocentomila euro… va bene? …ed in più ha la Finanza che gli sta guardando i cosi ed in più quella roba che è successa ieri… lui è socio fondatore perché gli ha affittato il locale, là a Cava Manara…
Labate – perché che è successo?
Chiriaco – K Poker, non li hai letti i giornali stamattina?
Labate – ah… minchia, lui è socio là?
Chiriaco – è terrorizzato, per cui abbiamo deciso che ad un certo punto io e lui, ci chiamiamo fuori ufficialmente, quindi ufficialmente il locale…
Labate – è solo di Greco!
Chiriaco – è solo di Gigi, perché non vogliamo noi… duecentocinquantamila (250.000) euro ci è costato… è bellissimo, tu lo hai visto… »
Il 17giugno 2009, subito dopo le elezioni amministrative di Pavia, Chiriaco si trova in macchina con Luca Filippi, «e i due commentano come faranno a controllare il neo assessore ai lavori pubblici Greco. Chiriaco sul punto è eloquente»
Chiriaco – se lo sappiamo gestire abbiamo un bel sistema…
Filippi – lo so…
Chiriaco – non come prima che eravamo… [inc.]
Filippi – siamo in pochi, adesso Greco bisogna un attimo inquadrare…
Chiriaco – Greco si farà i cazzi suoi ed i suoi intrallazini… farà lavorare Peppino Romeo per le strade, farà i cazzi suoi…
Filippi – gli ha regalato il ristorante…
Chiriaco – eh… il ristorante… allora, ufficialmente…
Filippi – ufficiosamente?
Chiriaco – adesso è tutto di Greco, ufficialmente…
Filippi – ho capito che non l'ha pagato lui… dove li trova i soldi…
Chiriaco – lui non ha messo una lira, ho messo tutto io…
Filippi – lo so che non ha una lira, è mio socio…
Chiriaco – a futura memoria se mi succede qualche cosa, se lui dovesse negare, ora lo sai pure tu… io ho pagato anche la sua parte… io ho dovuto farlo perché… [inc.]… ed ufficialmente…
Filippi – è assunto adesso? … [inc.]…
Chiriaco – sì, no… ma io con Gigi ho un bellissimo rapporto, sai mi lego alle persone, gli voglio bene, quindi c'è affetto.
Sempre secondo l'Antimafia, la piena disponibilità da parte di Chiriaco del ristorante la Cueva trova conferma in una intercettazione dell'8 settembre 2009 tra Chiriaco e una persona non identificata. I due parlano dell’ingresso in società di due nuovi soci (cosa che avviene effettivamente il 16.ottobre):
Chiriaco – ora stiamo facendo il passaggio delle quote da Gigi [Greco]
Uomo – e quindi state rispendendo soldi [inc.]?
Chiriaco – inizialmente Gigi aveva il 100%… adesso passaggio di quote significa che il 50% saranno sostituite da: Melissa [Danlis Ermelisa Segura Rosis, convivente dominicana di Chiriaco] il 50%…Laura [Laura Zamai] ed una … [inc.] l'altro 50% -…50,5% e 49.5%…
I passaggi delle quote e la rete dei rapporti tra l'assessore Greco, l'incarcerato Chiriaco e gli altri prestanome dell'uomo della 'Ndrangheta li ritroviamo tutti nella “visura storica” della società Melhouse disponibile a chiunque presso la Camera di Commercio.