Archive for the ‘walter veltri’ Category

Guerre stellari

23 Maggio 2014

«…voi date fiato alle vostre trombe e noi suoneremo le nostre campane!»

«Per la campagna elettorale spenderemo all’incirca 40mila euro». Parola di Alessandro Cattaneo il 13 maggio scorso. Assì? Dal “suo” bilancio preventivo: Forza Italia indica spese per 56.000 euro che, addizionati al budget personale di Cattaneo (17.000 euro), somma un totale di 73.000 euro (90.000 se aggiungiamo la costellazione di liste in suo sostegno), «parte dei quali offerti da imprenditori locali di cui al momento non farò i nomi», ha detto Cattaneo. Sia chiaro, nulla di illegale, sono “solo” bugie, come quelle del burattino Pinocchio.

Le lotte e le proposte

23 Maggio 2014

«Case popolari alla Neca e posteggio ai pendolari»
Marianna Bruschi intervista Walter Veltri *

Walter Veltri, 69 anni, consigliere comunale uscente, è il candidato della lista Insieme per Pavia. «Una candidatura naturale la mia – sottolinea – Abbiamo fatto battaglie per la tutela dell’ambiente e del territorio in Consiglio e denunce alla magistratura. Abbiamo avuto anche intimidazioni per questo». Veltri ricorda la sua auto bruciata nel 2012, le croci nere sulla porta dello studio dell’avvocato Maurici, e l’incendio nel deposito di libri di Giovanni Giovannetti.

Veltri, proprio l’urbanistica e la critica al Pgt Cattaneo sono elementi forti del vostro programma, cosa c’è da cambiare secondo voi?

Il Pgt è stato approvato dalla giunta Cattaneo dopo 15 anni del vecchio Prg Albergati che ha previsto la cementificazione delle aree verdi. In questi anni si è costruito tanto, si è passati da 37mila unità immobiliari a 49mila. Il Pgt di Cattaneo ha continuato nella cementificazione, e prevede interventi che cambieranno il volto del centro storico, non possiamo permetterlo.

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E allora mi candido con Insieme per Pavia – 5

22 Maggio 2014

Non esistono eroi ma solo persone
di Marco Bonacossa

Una mattina di luglio del 2010 mi sono svegliato ed ho trovato l’invasor, ma non era un esercito straniero, era a Pavia, la mia città, la nostra città e aveva la divisa della mafia, dell’ndrangheta per essere precisi. Ho letto, ho seguito, ho cercato un filo di Arianna che mi facesse uscire dal labirinto di quella «montagna di merda» (cit. Peppino Impastato), fatta di amici degli amici, di mafiosi, di intercettazioni di conversazioni vomitevoli e dal fetido olezzo di criminalità organizzata e più cercavo un filo bianco più ne trovavo uno nero: quello che univa la giunta Cattaneo a certi oscuri personaggi legati alla ’ndrangheta. Ho seguito il blog di Giovanni Giovannetti per cercare di capire e a volte mi arrendevo quando cominciava a parlare di metri cubi per la costruzione di edifici, di percentuali di azioni delle società dei palazzinari, di rimandi a leggi e a regolamenti urbani. Mi arrendevo perché mi sembrava tutto così complicato, ma la scintilla della curiosità, della voglia di sapere e di capire mi portava a riaccendere di nuovo il computer, ad andare sulle pagine salvate e a rileggerle fino a comprendere, fino a non avere più dubbi, fino a chiedermi cosa potessi fare per non essere più lo spettatore di un brutto film ma lo scrittore di una nuova storia. Per questo ho scelto di candidarmi con Insieme per Pavia, per le sue battaglie, per le intimidazioni e gli attentati che ha subito, perché sono convinto che non esistono eroi nel mondo, ma soltanto persone che fanno il loro dovere fino in fondo e che odiano il colore grigio perché ne sentono il puzzo del compromesso morale e sanno distinguere bene tra un filo bianco e uno nero.
Ho deciso di candidarmi perché ho iniziato la prima elementare due mesi prima della fondazione di Forza Italia, nel novembre 1993, e se mi riguardo indietro mi sento come uno di quei «giovani di Mussolini», cresciuti nel periodo fascista ed educati dal regime. Allora c’erano le baionette, oggi le televisioni di Berlusconi. Ho deciso di candidarmi perché sto uscendo dall’università e Berlusconi c’è ancora ed un’intera generazione, la mia generazione, ha vissuto durante il suo regime politico fatto di rapporti con la criminalità organizzata e di una diffusa cultura politica ed istituzionale incentrata sull’illegalità, che dichiarava e dichiara «eroi» i mafiosi e «malati» i magistrati.
Il sindaco Cattaneo ne è indicato come l’erede politico all’interno del partito-azienda ed è per questo che mi candido, perché sono stufo di vedere Pavia come capitale dei record negativi, come centro di ricovero di mafiosi in incognito, di omissioni di responsabilità politiche celate dietro ai «non sapevo», «non era mia competenza» e alla non presenza di comportamenti punibili penalmente. Mi candido perché anche quando la mafia non c’entra nulla, ci sono stati arresti, indagini, rimborsi auto assegnati, scandali, lotte di potere e tutto è passato sottotraccia trincerandosi dietro lo scudo della maggioranza in consiglio comunale e dell’interesse di pochi contro quello dei cittadini. Mi candido perché quando chiesi ad una mia professoressa di facoltà la differenza fra i giovani del Sessantotto e quelli di oggi lei mi rispose: quelli del Sessantotto volevano governare il loro futuro, quelli di oggi ne vogliono uno. Prendiamocelo, io lo faccio qui, a partire da Pavia, con Insieme per Pavia.

Non votare gli amici dei mafiosi

22 Maggio 2014

Si batte Cattaneo votando Insieme per Pavia
di Stefania Vilardo

A Pavia il partito degli affari è trasversale ai due più grandi partiti che siedono in Consiglio Comunale.
Di contro, chi persegue i beni comuni è trasversale nell’opposizione.
Il Pd, attuale partito d’opposizione, quando ha governato ha fallito nel progettare il futuro della nostra città, lasciando molte macerie, amministrate poi con particolare “agilità” dal sindaco «più amato d’Italia».
La fine della Pavia industriale non è stata gestita, non si è lavorato per una riconversione economica, cogliendo le opportunità che un polo sanitario e universitario così importante come quello pavese potevano e possono dare. Si è lasciata la città in mano ad una sola realtà economica, quella dei costruttori: il volano dell’edilizia è virtuoso se spinto all’innovazione, se finalizzato agli interessi generali (infrastrutture), se regolato da una rigorosa pianificazione attenta alla storia e alla geografia del terreno. Fa solo danni se è usato da qualche politico clientelare.
“Insieme per Pavia” non appoggerà mai Cattaneo, quindi votarci significa rafforzare il fronte frammentato che davvero gli si oppone.
Preferire noi al Pd al primo turno è una scelta razionale contro Cattaneo, e contribuisce a consolidare il voto più serio per il Pd stesso.
Infatti Massimo De Paoli, se è vero che persegue il cambiamento del suo partito, dovrebbe augurarsi un nostro buon risultato. Sarebbe suo interesse misurarsi con un movimento che ha dimostrato di saper fare le battaglie, quelle giuste naturalmente, in modo determinato e senza sconti, e che sa dialogare, come al tavolo aperto da Antonio Ricci, precedente segretario del suo partito, a cui abbiamo partecipato per due anni; un movimento che ha buone idee frutto di competenza e conoscenza della città, delle sue debolezze e delle sue potenzialità.
Il nostro gruppo è una squadra consapevole. Abbiamo praticato una severa opposizione a Cattaneo: la nostra campagna e le nostre speranze sono tutte perché il suo risultato sia il più deludente possibile.
Per questo ci auguriamo che i voti degli elettori di centro destra fuggano dal clima di bunga bunga, di corruzione e di mafia che il tragico trio di pregiudicati Berlusconi-Dell’Utri-Previti ha instaurato per vent’anni sorridendo in TV agli italiani. E approdino a sostenere chi persegue i beni comuni.
Oggi la buona domanda ai pavesi più attaccati alle tradizioni è quella del nostro ultimo volantino: «Sei di destra? Questi non votarli. Scegli un amico e manda a casa l’amico degli amici».

Immediata revoca del sequestro

17 Maggio 2014

L’istanza di revoca immediata del Decreto di sequestro preventivo del volantino “Vota Mafia?” rivolta al Procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Pavia presentata stamane, 17 maggio, dall’avvocato Franco Maurici per conto di Giovanni Giovannetti e Walter Veltri.

Il PM e il GIP avrebbero dovuto accertare innanzitutto se il fatto menzionato nel volantino sia o non sia vero. Stupisce che entrambi non abbiano cognizione dell’indagine Infinito e dei susseguenti provvedimenti giudiziari da cui risulta al di là di ogni possibile dubbio che il Cattaneo ha incontrato almeno tre volte Pino Neri, appena reduce dalla detenzione per una condanna a 9 anni per narcotraffico: la prima volta a casa di Neri, la seconda nello studio di lui, la terza al brindisi riservato agli intimi per celebrare la vittoria alle elezioni amministrative del 2009. È un fatto notorio che successivamente Pino Neri è stato condannato dal Tribunale di Milano a 18 anni per associazione mafiosa in quanto capo-reggente della ‘Ndrangheta in Lombardia.
È lecito altresì congetturare che il Cattaneo si sia rivolto a Pino Neri, che non risiedeva a Pavia, per ottenere il sostegno elettorale degli aderenti o simpatizzanti dell’associazione criminale da lui rappresentata.
Ciò premesso in punto di fatto, non può essere proibito – almeno in uno Stato di diritto – a un giornalista e a un Consigliere comunale candidato a Sindaco di esprimere, nel corso della campagna elettorale, un giudizio negativo anche pesante su un comportamento siffatto. Comportamento che rimanda necessariamente a un soggetto preciso. È notorio che la giurisprudenza in materia di polemiche elettorali è molto liberale; addirittura, se non ricordo male, una sentenza della Suprema Corte ha assolto proprio in occasione di una controversia tra candidati, colui che aveva dato del “mafioso” a un concorrente che mafioso non era, ritenendo che il termine in campagna elettorale assumesse esclusivamente una connotazione politica.
Si noti ciò che il Cattaneo ha riferito al Tribunale di Milano: «ricordo una mattina che velocemente fui chiamato all’ultimo e passai in studio in piazza della Vittoria», e cioè nello studio di Neri. Dunque i rapporti tra i due erano tanto stretti che il Neri poteva convocare nel suo studio, ovviamente per fini elettorali, il futuro Sindaco di Pavia. (more…)

Mafie Mezzebarbe? Non esiste…

16 Maggio 2014

Note a margine del sequestro preventivo di un volantino
disposto dalla locale Procura

di Giovanni Giovannetti

Al. Cattaneo detto Pupo ha querelato me e Walter Veltri per un volantino in cui si rivela – sai la novità – che «il sindaco di Pavia è stato per almeno tre volte gradito ospite del capo della ‘Ndrangheta lombarda “compare Pino”, accompagnato dal tradizionale nonché beneaugurante taglio della caciotta». Per la verità, il sindaco Cattaneo ha ragione: tutto si può dire, fuorché a lui «beneaugurante» quel taglio di caciotta.
Quanto al resto, è affermare che l’acqua è bagnata. Fra l’altro, due di questi tre incontri fra “dritti” sono stati l’argomento focale della sua deposizione ai giudici del processo alla ‘Ndrangheta lombarda, nell’aula-bunker milanese di via San Vittore il 5 luglio 2012.
Come lo stesso Cattaneo ha dichiarato (Verbale, pagg. 163-64), all’abbraccio con gli amici degli amici lui ci andò insieme al comune conoscente Francesco Rocco Del Prete, uno tra i più solerti fiancheggiatori del giovane candidato. Davanti ai giudici, per la prima volta Cattaneo ha dovuto ammettere gli incontri: a casa di Neri «eravamo una dozzina, una quindicina di persone, c’era un architetto di Milano, che mi ricordo perché era vicino a me, c’erano delle signore, credo che fossero la moglie del dottor Neri o adesso non mi ricordo, c’erano anche delle signore, c’era l’unica persona che ricordo era poi il dottore, dottore non è, però signor Dieni [Antonio Dieni, imprenditore edile e braccio politico di Neri], e poi c’era il papà di Francesco Del Prete, c’era forse anche qualcun altro». (more…)

Veltri si presenta

8 aprile 2014

Veltri e Insieme per Pavia presentano programma e candidati
Oggi, martedì 8 aprile 2014, ore 20:45, corso Garibaldi 69, Pavia

La meglio politica

31 marzo 2014

Walter Veltri – candidato sindaco di Insieme per Pavia – illustra il suo programma (da altrapagina.it)

Magnavano a sbafo

12 marzo 2014

Il secondo esposto di Insieme per Pavia alla Procura sulle malefatte del Cda di Asm, a firma di Walter Veltri. Alle illecite diarie a forfait si aggiungano la documentazione negata e l’uso apparentemente disinvolto della carta di credito aziendale.

Al Sig. Procuratore della Repubblica
piazza del Tribunale 1, Pavia

Il 19 ottobre 2011 il Cda di Asm deliberava di assegnare un rimborso mensile, denominato “beneficio forfettario” in sostituzione del rimborso a piè di lista, subordinato alla compilazione di un apposito “report di trasferta”: al Presidente 2.500 euro, al Vice Presidente 2.000, al Direttore generale e ai consiglieri 1.500 motivando questa decisione con l’obiettivo di evitare «aggravi amministrativi per la società che altrimenti risulterebbe tenuta alla puntuale contabilizzazione di tutte le spese anche minute».
Al Presidente dr. GianPaolo Chirichelli i rimborsi sono stati effettuati dietro presentazione della fattura. Dal mese di ottobre 2011 al mese di luglio 2013 gli sono stati corrisposti complessivamente euro 66.550 (3.025 euro al mese Iva compresa).
Dalla documentazione in mio possesso risulta che per lo stesso periodo, per l’attività aziendale, è stata utilizzata la carta di credito dell’azienda per un importo complessivo di euro 11.679,25 così suddiviso: anno 2011, euro 1.129,06; 2012, euro 5.458,97; 2013, euro 5.091,25.
Dal compenso forfettario è stata detratta la somma di euro 5.947,73. Dai riepiloghi a firma del direttore amministrativo dr. Antoniazzi risulterebbe che il Presidente abbia percepito, per il periodo ottobre 2011-luglio 2013, per benefici forfettari euro 60.603 senza giustificazioni. Lo stesso dr. Antoniazzi in data 19 settembre 2013 ha informato il Presidente che «il saldo contabile della scheda costi carta di credito Asm Pavia a Lei in uso è, ad oggi, zero». Dall’esame dei cedolini paga risulta che il direttore generale dr. Claudio Tedesi ha percepito, per il periodo ottobre 2011-agosto 2013, per benefici forfettari complessivamente euro 18.000. Per lo stesso periodo ha effettuato spese, per l’attività a favore della società, con la carta di credito aziendale per un totale di euro 32.978,85. (more…)

Immaginate una gran bella Pavia

5 marzo 2014

di Marco Bonacossa

Guardate Pavia e vedrete una bella città, con la sua storia e i suoi monumenti. Ora guardatela con attenzione e vedrete che forse ci sono troppe auto che circolano per il centro storico, marciapiedi rotti, strade con le buche e sporcizia. Vedrete strisce pedonali poco dipinte, a tratti scomparse, poco verde e tanto inquinamento. Vedrete una città rovinata dalle scritte sui muri, nonostante l’operazione mediatica che la giunta ha messo in piedi con pennello e vernice. Fate un giro tra Corso Cavour, Strada Nuova e Corso Garibaldi, fate un giro nelle periferie e vedrete molte vetrine di negozi che hanno chiuso, perché la crisi oltre alle carissime tasse comunali li hanno strozzati. Fate un giro tra le periferie, ma non lo fate di sera, perché l’illuminazione è davvero scarsa. Fate un giro al Rione Scala, al Vallone, a Montemaino, a Fossarmato, al Crosione, in Borgo e vedrete che dove c’era vita ora c’è il buio e la noia. Vedrete che mancano biblioteche e centri per i giovani. Ripensate a quando ci siamo svegliati una mattina del luglio 2010 e ci hanno detto che c’era la ‘ndrangheta, che ha portato alla condanna in primo grado di Chiriaco e Pino Neri. Guardate Pavia e vi accorgerete che con la chiusura della Merck Sharp&Dohme anche il settore industriale sta ormai scomparendo. Guardate al Piano di Governo del Territorio e vedrete che la giunta Cattaneo e la sua maggioranza vogliono permettere devastazioni in centro storico consentendo anche la realizzazione di parcheggi sotto i monumenti e la cementificazione dei giardini all’interno dei palazzi.
Ora guardate al futuro. Immaginate una città più bella, più verde, più sicura, meno inquinata, dove il turismo e lo sviluppo delle intelligenze universitarie siano il traino dell’economia cittadina, dove i giovani non siano costretti a doversi rinchiudere in un locale per giocare alle slot machines ma possano avere i loro spazi. Immaginate le periferie riqualificate: con più negozi e meno centri commerciali, con più servizi e illuminazione, immaginate un comune che stanzia un microcredito per qualunque giovane o persona adulta che abbia perso il lavoro che voglia intraprendere un’attività, immaginate che non ci siano case popolari da assegnare perché ogni pavese che ne abbia diritto ci abiti già. Immaginate una gran bella Pavia.

E la nave va

1 marzo 2014

Walter Veltri candidato sindaco di Insieme per Pavia
di Marco Vigo*

Svanito ogni possibile accordo elettorale con Sel, Rifondazione e Comunisti italiani, alle prossime elezioni amministrative il movimento civico Insieme per Pavia andrà per conto suo, candidando a sindaco il consigliere comunale uscente Walter Veltri.

L’investitura è dell’altro ieri: una conferenza stampa nel corso della quale Stefania Vilardo è tornata sulle motivazioni di una tale scelta, seguita al fallimento del progetto – innovativo garante di tutti – volto a candidare un giovane d’area (la sinistra) esterno a partiti e movimenti civici.
Il coordinatore Paolo Ferloni si è soffermato sulle battaglie che Insieme per Pavia in questi anni ha combattuto in solitudine contro malgoverno e malaffare, nella difesa dei beni comuni: «Abbiamo promosso e vinto la battaglia per salvare dal cemento la Valle della Vernavola, denunciato infiltrazioni mafiose, fermato lottizzazioni abusive, operato per una idea di comunità e cittadinanza che non lasciasse indietro nessuno, a fronte di una pubblica amministrazione debole con i forti e forte con i deboli, più volte toccata dalle inchieste della locale Procura». Come è tristemente noto, «tutto questo non è stato indolore: basti ricordare l’autovettura bruciata al nostro consigliere comunale Walter Veltri o le vetrate della nostra sede, più volte distrutte a picconate. O le croci a morto sull’ingresso dello studio dell’avvocato Maurici o la casa incendiata a Giovannetti».
Prendendo la parola, Walter Veltri ha illustrato alcuni punti programmatici, a partire dal piano di governo del territorio («Il Pgt non è modificabile, ma deve essere rifatto, in tutela del centro storico»), rivendicando altresì «un progetto complessivo per le aree dismesse che preveda la riduzione degli indici di edificabilità e migliori servizi per i quartieri». (more…)

Walter Veltri candidato sindaco

27 febbraio 2014

Per cinque anni Insieme per Pavia ha sostenuto in solitudine l’opposizione consiliare al malgoverno e al malaffare, ha difeso i beni comuni, ha suggerito soluzioni per uscire dalla stagnazione morale economica istituzionale in cui ormai da tempo versa la città. Abbiamo promosso combattuto e vinto la battaglia per salvare dal cemento la Valle della Vernavola, denunciato infiltrazioni mafiose, fermato lottizzazioni abusive, operato per un’idea di comunità e cittadinanza che non lasciasse indietro nessuno, a fronte di una pubblica amministrazione – debole con i forti e forte con i deboli – più volte toccata dalle inchieste della locale Procura e della Direzione distrettuale antimafia. Tutto questo non è stato indolore: bruciata l’auto al nostro consigliere comunale Walter Veltri; più volte distrutte a picconate le vetrate della sede di Insieme per Pavia in via Ferrini; incendiata la casa di uno di noi. Aspiriamo a diventare forza di governo. In subordine, come già in passato faremo un’opposizione dura e vigile, documentata e costruttiva, nell’interesse dei cittadini.

Lista civica Insieme per Pavia. Spunti programmatici

1
Interventi economici in sostegno delle famiglie in difficoltà e il contenimento del costo di alcuni servizi (bollette dell’acqua e del gas, asili nido, mense scolastiche e scuole d’infanzia) che dovranno essere gratuiti per le fasce di reddito più basso.
2
Alloggi privati in affitto a canone concordato garantito dal Comune. Revisione del Piano Integrato di Intervento dell’area ex-Neca, destinandone il 30 per cento ad edilizia economica e popolare.
3
Amministratore unico per Asm come prescrive la legge. Ritorno della gestione diretta di alcuni servizi fondamentali come acqua, gas, trasporto pubblico, oggi decentrati presso compartecipate.
4
Radicale riscrittura del Piano di Governo del Territorio devastante per centro storico, che invece andrà ripensato quale monumento unitario. Zero consumo di suolo. Abrogazione della norma del PGT che ha provocato la chiusura di cinema e alberghi, trasformati in residenze e di quella che consente la costruzione dei parcheggi sotterranei nel pieno centro cittadino.
5
Bilancio partecipato. Il 20 per cento delle spese pubbliche venga deciso direttamente dai cittadini. Incentivazione delle delibere di iniziativa popolare.
6
Ridefinizione delle periferie come parte integrante della città. Un unico spazio urbano, distribuzione equilibrata dei servizi per renderli più vivibili e sicuri. Il ripristino dei Consigli circoscrizionali su basi volontarie.
7
Autosufficienza energetica e raccolta differenziata per tutelare l’ambiente e ridurre le bollette.
8
Collaborazione tra Comune, cittadini, Università, imprese e associazioni per il lavoro, il welfare, la sicurezza, la valorizzazione di Pavia.
9
Favorire e promuovere Pavia come Città dei congressi e dei saperi, che porterà lavoro nel commercio e nei servizi.
10
Meno traffico nel centro storico, meno inquinamento. Più trasporto pubblico sostenibile. Revisione generale del sistema viabilità secondo una diversa cultura e filosofia. Centro unico di raccolta e smistamento delle merci. Distribuzione con l’ausilio di automezzi elettrici.

Diritto o rovescio pubblico?

7 gennaio 2014

da Pavia, Antonietta Bottini, Paolo Ferloni e Walter Veltri

Chi ha letto su “La Provincia Pavese” del 22 dicembre 2013 l’articolo di Fabrizio Guerrini dal titolo “Acquedotti e fogne. Per altri 20 anni gestione pubblica” potrebbe essere indotto a pensare che grazie alla delibera adottata dal Consiglio provinciale, «l’acqua pavese, lomellina, oltrepadana […] resterà gestita per almeno 20 anni da realtà pubbliche che fanno capo alla Provincia e, sul piano operativo, alla società Pavia Acque». Questa società, nata come S.r.l., arricchita di una “c” è stata fatta diventare “consortile”, cioè S.c.r.l.; peccato che anche così Pavia Acque continui a non essere una società di diritto pubblico.
Però come è noto, e come l’articolo ha riferito, i soci a capitale pubblico di Pavia Acque (con le quote percentuali di ognuno tra parentesi) sono: ACAOP S.p.a. (8,080739%) di Stradella, ASMare S.r.l. (8,080739%) con un unico socio, cioè la ASM Mortara s.p.a.; ASM Pavia S..p.a. (19,191756%), società multiservizio di proprietà del Comune di Pavia e di altri 40 Comuni; ASM Vigevano e Lomellina S.p.a., (19,191756%); ASM Voghera Spa (19,191756%); Broni Stradella Pubblica S.r.l. (8,080739%); CBL S.p.a. (8,080739%) di Mede e altri Comuni della Lomellina; CAP Holding S.p.a. (10,100924%), gruppo che opera nelle province di Milano, Monza e Brianza, Lodi, al quale sono collegati vari Comuni del Pavese; e infine la Provincia di Pavia, con lo 0,001% delle quote. (more…)

Il gioco delle carte

17 dicembre 2013

Asm. L’esposto di Walter Veltri alla Procura

Il presidente Asm Giampaolo Chirichelli e il direttore generale Claudio Tedesi avrebbero lucrato anche con la carta di credito aziendale e ora provano a impedire l’accesso alle prove. È quanto emerge dall’esposto in Procura del consigliere comunale Walter Veltri (su Asm è il secondo in un mese).
Alle diarie a forfait e ai premi di cui si è parlato (e denunciato in un primo esposto alla Procura) dovremo dunque sommare quest’altro indebito esborso, denari solo in parte restituiti all’azienda (ma non erano passati al forfait per darsi «un tetto»?)
Come leggiamo nell’esposto di Veltri, dall’ottobre 2011 a oggi Chirichelli avrebbe ab/usato la carta di credito aziendale «per un importo complessivo di euro 11.679,25 così suddiviso: anno 2011, euro 1.129,06; 2012, euro 5.458,97; 2013 euro 5.091,25». Ma – ahi ahi – dal compenso forfetario risultano detratti solo 5.947,73 euro.
Quanto a Tedesi, tra l’ottobre 2011 e l’agosto 2013 avrebbe fatto uso della carta di credito aziendale per un ammontare di 32.978,85 euro a fronte di un benefit forfetario dichiarato in “soli” 18.000 euro. Tuttavia, scrive Veltri, «non avendo ottenuto la documentazione, non è possibile verificare la veridicità delle certificazioni del direttore amministrativo, così come non è possibile esaminare le pezze giustificative a supporto della somme utilizzate con le carte di credito».
Veltri annota infine che «tra i consiglieri di amministrazione l’unico ad aver percepito il beneficio forfettario è stato Luca Filippi Filippi [ettepareva…]. Gli sono stati corrisposti complessivamente euro 31.500. Dalla documentazione fornita non risulta che il consigliere abbia effettuato spese per l’attività di amministratore, per cui non si comprende a che titolo abbia percepito» rimborsi. (G. G.)

Al Sig. Procuratore della Repubblica
piazza del Tribunale 1, Pavia

In data 19 ottobre 2011 il Cda di Asm deliberava di assegnare un rimborso mensile, denominato “beneficio forfettario” in sostituzione del rimborso a piè di lista, subordinato alla compilazione di un apposito “report di trasferta”: al presidente 2.500 euro, al vice presidente 2.000, al direttore generale e ai consiglieri 1.500 motivando questa decisione con l’obiettivo di evitare «aggravi amministrativi per la società che altrimenti risulterebbe tenuta alla puntuale contabilizzazione di tutte le spese anche minute». (more…)