da Pavia, Giovanni Giovannetti
Notificata la chiusura delle indagini sull’illecito urbanistico di via Emilia, sotto sequestro. Tra gli indagati, al solito i dirigenti comunali Francesco Grecchi e Angelo Moro: abuso d’ufficio. Per lo stesso reato figura indagato anche l’ex dirigente Gregorio Praderio, il predecessore di Grecchi e Moro.
Ogni mattina gli operai della Merck in lotta per il posto di lavoro passano davanti a uno strano cantiere abbandonato tra Vigentina e via Emilia. Il 23 gennaio 2013 – quattro mesi prima che fosse annunciata la chiusura dell’industria farmaceutica – di quel cantiere il giudice per le indagini preliminari Erminio Rizzi ha disposto il sequestro là dove, sul confine del Parco della Vernavola, al solito era in corso un illecito. Via Emilia: solo dieci metri separano questo atto di criminalità urbanistica dalla fabbrica a rischio chiusura. Dieci metri e una vita: lo spazio che separa l’economia produttiva da quella parassitaria o criminale. Il crepuscolo di una città.
È di queste ore la notizia di un’altra chiusura, quella delle indagini su questo grave illecito urbanistico, a seguito delle denunce di un gruppo di cittadini a Comune e Procura. Il 17 febbraio 2005 si registra una prima sospensione comunale dei lavori. Ma l’8 giugno 2006 ecco un nuovo colpo di scena, con l’abuso abusivamente sanato (sanatoria a firma del dirigente all’Urbanistica Gregorio Praderio), dopo l’entrata in vigore del nuovo Piano regolatore generale – ottobre 2003 – che, indebitamente (prevalgono le leggi dello Stato), consentiva di triplicare i volumi edificabili. Lo stesso Prg imponeva tuttavia un’altezza non superiore a 12 metri, mentre l’edificio di via Emilia ne somma quasi 16 (per la precisione, 15,82: altro che sanatoria; semmai ricorrevano gli estremi per la demolizione). Seguono nuove varianti di ulteriore ampliamento. (more…)