Posts Tagged ‘Anna Ghezzi’

Al rogo!

14 gennaio 2014

Duemilasettecento famiglie pavesi non riescono più a pagare il gas? Tempo 90 giorni Linea Più lo stacca per morosità, lasciandole senza termosifoni in inverno e senza il necessario «per scaldare un bicchiere di latte o fare una pasta» poiché, avverte il presidente Carlo Alberto Conti, «noi dobbiamo produrre utile». Sarebbe utile invece cacciare a pedate chi la propone così. Di seguito riprendo il bell’articolo di Anna Ghezzi pubblicato oggi dal quotidiano locale. Da meditare. (G. G.)

Bollette non pagate. Piombati oltre 2.700 contatori del gas. Erano 1.600 nel 2012, utenti morosi in aumento del 71%. Due su cinque non pagano e il contratto viene chiuso.
di Anna Ghezzi*

Il vero freddo arriverà a fine mese. Ma anche con le temperature leggermente sopra la media di quest’inverno piovoso e atipico non è piacevole rimanere in casa senza gas per scaldare un bicchiere di latte o fare una pasta, e coi termosifoni freddi. Eppure è una situazione sempre più diffusa: in un anno le famiglie che non hanno pagato le bollette del gas e sono state oggetto di un sollecito sono cresciute del 71 per cento: nel 2011 le richieste di chiusura del contatore per morosità erano state 850 nella zona di Pavia e Pavese servita da Linea Più, l’anno scorso 1600. Quest’anno sono state più di 2700. Inoltre, se nel 2012 una famiglia su dieci decideva di rimanere senza contatore del gas e di affidarsi a stufe, bombole o elettricità, nel 2013 il 40% dei clienti oggetto di piombatura contatore per morosità, non ha raggiunto accordi di pagamento e quindi il contratto è stato poi chiuso. Per riallacciare il contatore del gas occorre saldare il debito, e in più pagare i costi di chiusura e riapertura, che sono altri 90 euro. (more…)

L’incapace telegenico

5 dicembre 2013

Parola d’ordine, «il rispetto della legge». Detto dal sindaco Alessandro Cattaneo – che nel luglio scorso ha sottoscritto la comunale convenzione-sanatoria di una lottizzazione abusiva – suona alquanto beffardo. Sarebbe ormai inutile spreco di spazio e tempo rimarcare il sodale intrallazzo di  Cattaneo detto Pupo con criminali d’alto lignaggio quali, ad esempio, il capo della ‘Ndrangheta lombarda Pino Neri. Oppure – è ancora lui – l’apicale rappresentante di una pubblica amministrazione incline a chiudere un occhio anzi due quando sono in gioco gli interessi di taluni sponsor economico-politici amici o amici degli amici.
L’esserino incapace che, nel 2009, accorse a tutte pinne e scottex ad asciugare le lacrime di Rosanna Gariboldi in Abelli (arrestata e condannata per riciclaggio di denaro sporco su un conto “balneare” condiviso col marito, sponsor politico di Cattaneo); il Pupo che, lo stesso giorno, aveva accusato di pedofilia e altre infamità i migranti ospiti nel centro di accoglienza in via San Carlo (verrà presto sbugiardato); lui non pretende il «rispetto della legge» da parte di affaristi e speculatori sui amici (a loro il nuovo Pgt consente di cementificare ogni zolla del centro storico): quel «rispetto», l’incapace telegenico lo esige dalle famiglie pavesi che oggi versano in un disagio, si spera momentaneo.
Mentre a Milano il sindaco Pisapia blocca gli sfratti per le famiglie bisognose e solidarizza con loro, poiché «occupare una casa per necessità non è reato», a Pavia invece… a ciascuno il suo (vedi La vera storia di Alessandro Cattaneo 1 , 2 e 3 ).
Di seguito proponiamo il bell’articolo di Anna Ghezzi sul quotidiano locale. (G. G.)

«Senza casa ci tolgono il bambino. Trascinato sulle scale per i piedi»
La paura della famiglia sgomberata in via Reale: «Sono due anni che chiediamo aiuto al Comune» «Volevano separarci, io in dormitorio anche se sono invalido e mia moglie in una comunità»

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