Duemilasettecento famiglie pavesi non riescono più a pagare il gas? Tempo 90 giorni Linea Più lo stacca per morosità, lasciandole senza termosifoni in inverno e senza il necessario «per scaldare un bicchiere di latte o fare una pasta» poiché, avverte il presidente Carlo Alberto Conti, «noi dobbiamo produrre utile». Sarebbe utile invece cacciare a pedate chi la propone così. Di seguito riprendo il bell’articolo di Anna Ghezzi pubblicato oggi dal quotidiano locale. Da meditare. (G. G.)
Bollette non pagate. Piombati oltre 2.700 contatori del gas. Erano 1.600 nel 2012, utenti morosi in aumento del 71%. Due su cinque non pagano e il contratto viene chiuso.
di Anna Ghezzi*
Il vero freddo arriverà a fine mese. Ma anche con le temperature leggermente sopra la media di quest’inverno piovoso e atipico non è piacevole rimanere in casa senza gas per scaldare un bicchiere di latte o fare una pasta, e coi termosifoni freddi. Eppure è una situazione sempre più diffusa: in un anno le famiglie che non hanno pagato le bollette del gas e sono state oggetto di un sollecito sono cresciute del 71 per cento: nel 2011 le richieste di chiusura del contatore per morosità erano state 850 nella zona di Pavia e Pavese servita da Linea Più, l’anno scorso 1600. Quest’anno sono state più di 2700. Inoltre, se nel 2012 una famiglia su dieci decideva di rimanere senza contatore del gas e di affidarsi a stufe, bombole o elettricità, nel 2013 il 40% dei clienti oggetto di piombatura contatore per morosità, non ha raggiunto accordi di pagamento e quindi il contratto è stato poi chiuso. Per riallacciare il contatore del gas occorre saldare il debito, e in più pagare i costi di chiusura e riapertura, che sono altri 90 euro. (more…)