Posts Tagged ‘Dario Maestri’

La figlia di Dario M.

22 marzo 2014

da Pavia, Giovanni Giovannetti

Alcune lettere di Marta Maestri, figlia dell’imprenditore di cui Ettore Filippi era a libro paga, «quello che in Comune apre tutte le porte». La prima è del 20 dicembre 2012, poco dopo che ignoti erano entrati in casa mia senza rubare nulla e poco prima che la casa venisse data alle fiamme: «Signor Giovannetti, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, come lei mi attengo ai fatti e cito suo commento su fb: “Picconate alla sede di Insieme per Pavia dopo la consegna in procura del faldone su Punta Est. Croci per Maurici alla notizia di iniziative su Cascina Spelta. Autocombustione dopo la conferma della cassazione del sequestro di Punta Est. Il cerchio è ristretto…”». Dieci giorni dopo, la notte tra il 30 e il 31 dicembre 2012 ignoti hanno dato fuoco a casa mia. Le carte dell’inchiesta pavese indicano in Dario Maestri il possibile mandante di intimidazioni e incendi e Ciro Manna quale presunto esecutore materiale.

La mattina di mercoledì 7 febbraio 2013, otto agenti della polizia municipale hanno sequestrato il pullman usato come ufficio vendite nel cantiere di Cascina Spelta, viale Lodi, là dove la Cortazza di Dario Maestri sta costruendo residenze di lusso nell’alveo della Vernavola. 
Questo il comitato di accoglienza:
Dario Maestri «Siete degli sporchi comunisti, ma vedrete come cambieranno le cose dopo le elezioni». Infine la profezia: «Finora abbiamo scherzato, ma da domani iniziamo a fare sul serio. Dovrete pagare tutto».
La mattina seguente l’imprenditore edile pavese si è ritrovato agli arresti domiciliari, accusato di corruzione… Interviene allora l’albanese Altin Prenga della Ct Immobiliare, l’impresa che ha in appalto i lavori:
«Permettetevi a fare queste cose in Campania o in Calabria, e poi vedete quello che vi capita».
Socio di Prenga è tale Ciro Manna, precedenti in Campania per contrabbando, arrestato giovedì 13 marzo 2014 per corruzione e minacce aggravate. Entrambi sono indagati dalla Procura pavese per la lottizzazione abusiva di Punta Est. (more…)

Pontiere di notte

21 marzo 2014

Atto primo. Corrotti e corruttori
da Pavia, Giovanni Giovannetti

Un’ampia sintesi dell’Ordinanza di custodia cautelare a carico di Ettore Filippi e dell’imprenditore edile Ciro Manna. Dal 2007 al 2013 il costruttore Dario Maestri (accusato di corruzione) avrebbe elargito all’ex vicesindaco soldi a palate. Maestri era solito definirlo «il mio dipendente, quello che in Comune apre tutte le porte».

Che Filippi fosse a libro paga del Maestri e di altri (ad esempio di Vittorio Pacchiarotti) a non pochi di noi pareva acclarato ben prima che lo arrestassero. Ma leggere ora le carte che disvelano le sue tresche fa proprio incazzare.
1° dicembre 2007. In piena emergenza Rom (sgomberati da Pavia, erano stati deportati in alcune località della provincia e sottoposti a veri e propri pogrom) la Giunta Capitelli – di cui Filippi è ombelicale vicesindaco e assessore al Bilancio – certifica di pubblica utilità il privatissimo campo da tennis del Centro Benessere di Cascina Scova. Come si legge nell’Ordinanza, «il documento reca anche la firma del dirigente del settore Gabriele Pioltini» (e dire che pochi mesi prima, lo stesso dirigente aveva manifestato un parere assolutamente negativo). Sicché, il 18 febbraio 2008 «il rag. Pioltini e Maestri firmarono la relativa convenzione sportiva, che risulta registrata nella raccolta generale degli atti del Comune, ma non all’ufficio del Registro». Ne consegue che essa «ha un valore obbligatorio estremamente limitato e priva di contenuti e dunque di validità giuridica» in quanto, rileva il Gip Anna Maria Oddone, «semplice scrittura privata insufficiente a soddisfare il requisito di “pubblica utilità delle opere” tale da giustificare l’esonero dal pagamento degli oneri di urbanizzazione».
Un passo indietro al 25 gennaio 2007, giorno in cui Paolo Carena, addetto al servizio urbanistica e responsabile del procedimento, riceve da Gregorio Praderio, allora dirigente Ambiente e Territorio, la richiesta «di istruire la pratica della sanatoria». Carena manifesta via mail numerose perplessità e avanza la richiesta di chiarimenti, «in quanto l’intervento non rispettava i dettami della Scheda 13S del Parco della Vernavola, aveva una connotazione pubblica marginale e conteneva volumetrie non ammesse nella scheda». Non ne ottenne risposta, salvo poi apprendere che «l’architetto Marco Bianchi, genero di Maestri e partecipe dell’attività costruttiva, scrisse una mail all’architetto Praderio usando un tono piuttosto duro e minacciandolo di far intervenire “gli assessori”. Mi sono sempre chiesto chi dava loro una tale influenza sulla politica locale». (more…)

Togherosse

20 marzo 2014

da Pavia, Giovanni Giovannetti

Ma Vittorio Poma ci è o ci fa? E se ci è, cosa aspetta a recarsi lui stesso in Procura, per denunciare denunciare ciò che sa della «causale fittizia» del versamento elettorale per 4.500 euro di Dario Maestri a lui intestato, insieme agli ignoti a se stessi che hanno provato così a chiamarlo a correo?

Giorni fa Direfarebaciare ha pubblicato un passo dell’Ordinanza di custodia cautelare per Filippi e Ciromanna relativo a un generoso presunto versamento “elettorale” per 4.500 euro di Dario Maestri (accusato di corruzione e altri reati) a Vittorio Poma, l’ex presidente provinciale centrodestra che nel 2011 – insieme a Sel, Pd, Idv, Verdi, Sdi e all’incarcerato Ettore Filippi (qui a sinistra, al computer insieme a Poma) – infine appoggiò il candidato del “centrosinistra” Daniele Bosone (nell’altra foto, giugno 2011, a cantar vittoria tra bandiere di Sel e Pd), ottenendo la Presidenza del consiglio provinciale. Ora “colombina” Poma, in vista delle Amministrative 2014 è di nuovo tornato col centrodestra, in cordata con Cattaneo, dopo aver soppesato l’ipotesi di una candidatura alle primarie Pd…
L’Ordinanza (pag. 6): «Pagamento Home Banking, a favore di “Tesoreria di Vittorio Poma Schifino Pier” del 29 aprile 2011. I fondi provengono per 4.500 euro dal c/c 370… acceso presso Crab [Cassa rurale ed artigiana di Binasco], intestato a Maestri Dario e Broglia Laura, a mezzo di assegno bancario n. 00074856… con valuta di addebito 29 aprile 2011».
Maestri finanziatore elettorale occulto non solo del Filippi ma anche di un suo sodale come Vittorio Poma? Domanda che volentieri abbiamo inoltrato ai compagni di Sel (tuttora al governo provinciale in siffatta compagnia), senza avere commenti o risposte. (more…)

Tanto va la gatta al lardo…

13 marzo 2014

Sull’arresto di Ettore Filippi. Note a margine
di Giovanni Giovannetti

L'”intoccabile” che, grazie all’appoggio offerto dal capo della ‘Ndrangheta lombarda, risultò decisivo nella vittoriosa ascesa di Al Cattaneo a sindaco di Pavia è ora ai domiciliari. Lui, per decenni il supremo garante di squallidi intrecci affaristico-istituzionali e di contiguità mafiose, trent’anni dopo è di nuovo agli arresti. Sì, poiché il poliziotto Ettore Filippi (già capo della Squadra mobile di Pavia) lo ricordiamo già incarcerato a Peschiera nel febbraio 1983, per via – sostiene – di vendicative “toghe rosse” dopo che il 4 aprile 1981 a Milano proprio lui aveva catturato Enrico Fenzi e Mario Moretti, capi delle Brigate Rosse. In realtà venne “accompagnato” ai ferri e processato per certi piccanti favorini confessati ai giudici dal pentito di mafia Angelo Epaminonda detto il Tebano, boss della mala milanese e referente lombardo di Cosa nostra catanese (all’epoca Epaminonda gestiva spaccio di coca, night, bordelli e bische anche in provincia di Pavia). Insomma, ieri come oggi è corruzione. Verrà infine assolto per insufficienza di prove, così che nel 1992 il procuratore capo di Milano Giulio Catelani potrà affermare che «Milano non è Palermo».
Colonizzazione e misto. Subito dopo comincia la resistibile ascesa di Filippi ai piani alti della pubblica amministrazione pavese. Una carriera politica che ne ha rivelato i solidi ideali: nasce socialdemocratico, trascorre l’infanzia nel Partito socialista, l’adolescenza nel Partito liberale, la maturità in Forza Italia, l’età di mezzo nella Margherita, la vecchiaia attiva nel Partito democratico, la parabola senile da attempato cespuglio Pdl e – dopo la parentesi civica di Rinnovare Pavia e l’avvicinamento temporaneo all’Udc – forse non morirà tra i casini.
Agli arresti domiciliari per corruzione e abuso d’ufficio. A pochi passi dalla lottizzazione abusiva di Punta Est e Cascina Scova (ne accenneremo) c’è Cascina Spelta, là dove il costruttore Dario Maestri ha edificato residenze multipiano vista parco, sempre più vicine al corso d’acqua della Vernavola, eludendo la “Galasso”. Il costruttore era accusato di associazione a delinquere finalizzata a corruzione e truffa dopo l’oneroso compenso di 41.140 euro (34.000 più Iva) ad Enrico Colosimo, un… diciamo consulente con entrature in Soprintendenza; “consulenza” al solito suggeritagli dall’ex vicesindaco Ettore Filippi, suo amico e sodale (in una intercettazione Maestri definisce Filippi «la sua testa di sfondamento», quello «capace di far aprire le porte»). (more…)

A. Silente

14 febbraio 2013

da Pavia, Giovanni Giovannetti

Peggio del sindaco bugiardo a Pavia riscontriamo solo l’Università, omertosa e silente. Tuttavia noi la preferiamo così poiché, quando parla, è anche peggio.
Arrestano un professore «corrotto»? Al numero 61 di Strada Nuova cadono dal pero, rimarcando la «piena fiducia nella magistratura». Eppure l’ex direttore del dipartimento di Ingegneria edile, il chiacchieratissimo Angelo Bugatti (a lui il Comune aveva affidato l’elaborazione del nuovo Piano di governo del territorio) era indagato dall’aprile 2012; eppure la notizia è rimasta a lungo su tutti i giornali, insieme alla prima assai meno grave accusa: un “contratto attivo” tra lui e il suo presunto corruttore – l’imprenditore edile Dario Maestri – vergognosamente spacciato per «convenzione» con l’Università (31 marzo 2011, “Convenzione tra l’Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Ingegneria edile e del Territorio e Punta Est srl”) e come tale strumentalizzato per favorire una «variazione della tipologia di intervento da residenza universitaria a residenza per scopi di ricerca». Un fine illecito, perseguito senza che il Cda dell’Ateneo prendesse posizione in quanto parte lesa, anche solo a tutela del suo “buon nome”.
Nulla di tutto questo poiché, hanno detto, il Cda «non è tenuto a pronunziarsi su un atto su cui non ha deliberato» (“La Provincia Pavese”, 9 febbraio 2012). Il 7 febbraio 2013 si è allora «pronunziata» la procura: manette al professor Bugatti, con buona pace del “buon nome” dell’Università. Nel frattempo, l’indagato Bugatti ha potuto mantenere la cadrèga di componente la commissione che in Università – udite udite – stava lavorando al regolamento sui “contratti attivi”, proprio la forma di contratto che lo ha portato all’arresto.
Silenzio tombale anche su quell’altra grana delle residenze universitarie Green Campus al Cravino – una lottizzazione abusiva, speculare a quella di Punta Est – come al Vallone in vendita sul libero mercato anche se edificate in zona “U1” (servizi per l’Università), altrettanto prive dell’obbligatoria convenzione e altrettanto sfacciatamente reclamizzate come residenze dall’agenzia cui è delegata la vendita.

(more…)