Posts Tagged ‘giovanni giovannetti’

L’assessore non risponde

16 luglio 2013

Pavia. Lo sfratto esecutivo in via Capri è stato eseguito. Una famiglia – padre, madre e tre figli piccoli – in questo momento si trova in mezzo alla strada, nonostante la promessa comunale di una sistemazione provvisoria in “San Francesco”. L’assessore Assanelli non risponde al telefono, così come altri, chiamati dalla questura.
Allora faremo come per Fossarmato: tutti pacificamente di fronte a Palazzo Mezzabarba, a oltranza, fino a che una soluzione non verrà trovata.

P.P.P.

17 aprile 2013

Presentato a Roma, alla Casa del Cinema in Largo Mastroianni  Frocio e basta, libro di Carla Benedetti e Giovanni Giovannetti sull’incompiuto Petrolio, sulla morte e sui possibili scenari dell’assassinio di Pier Paolo Pasolini al Lido di Ostia la notte tra l’1 e il 2 novembre 1975. Con gli autori sono intervenuti Walter Veltroni, Gianni Borgna e il giornalista del “Messaggero” Claudio Marincola. Di seguito la cronaca della serata di Elena Paparelli su “Paese Sera”.

Il mistero di Pasolini 
e la miopia della cultura italiana
di Elena Paparelli

Presentato ieri il volume firmato da Carla Benedetti e Giovanni Giovannetti che torna su «uno dei buchi neri della notte repubblicana», concentrandosi sulle reazioni degli intellettuali all’assassinio e sulle “fonti” di Petrolio, il romanzo incompiuto pubblicato postumo. Veltroni: «La ricerca della verità sul mistero della morte di Pasolini non l’ha chiusa la magistratura e non la deve chiudere la cultura e tutto il Paese».
Con un titolo provocatoriamente crudo, Frocio e basta (edizioni Effigie), scritto in tandem da Carla Benedetti e Giovanni Giovannetti, torna sul mistero dell’omicidio di Pasolini (1975), ancora «uno dei buchi neri della notte repubblicana». E lo riaffronta da due angolature: la prima parte si concentra sulle reazioni della cultura italiana all’assassinio; la seconda tratta delle “fonti” di Petrolio, il romanzo incompiuto pubblicato postumo da Einaudi solo nel 1992.
«Una vicenda estetizzata». La morte violenta di Pasolini colpì profondamente l’immaginario collettivo. Da subito la versione dell’omicidio diffusa dai media fu quella che fosse stato «ucciso dal diciassettenne Pino Pelosi in una rissa di natura sessuale». «Furono le parole di Pino Pelosi, dei giornali, della televisione – ha ricordato ieri sera Carla Benedetti in occasione della presentazione del libro alla Casa del Cinema – che convalidarono immediatamente una versione che oggi risulta non stare in piedi. È inquietante che in un paese democratico una versione piena di lacune e contraddizioni sia potuta durare per tanti anni». Perché? (more…)

Chi ha ucciso il bene comune?

23 febbraio 2013

Qui si parla di un incontro informale nonché tangenziale al quale ha potuto partecipare chiunque, senza distinzioni tra “pubblico” e “relatori”. Cittadini di “destra” e di “sinistra” chiamati a discutere civilmente e senza peli sulla lingua di beni comuni e di futuro, a partire da una suggestione di Giulio Guderzo in una lettera alla “Provincia Pavese” (4 gennaio 2013: «Che ne è della “mia” civile Pavia?»), per l’occasione declinata in “Ma dove sta andando Pavia?”. Disposti in più cerchi concentrici (una settantina i presenti) alla libreria Feltrinelli di Pavia ne hanno discusso il 22 febbraio scorso scrittori come Mino Milani e Piersandro Pallavicini; studiosi come Guderzo, Cristina Barbieri e Paolo Ferloni; pubblici amministratori vecchi e nuovi come Alessandro Cattaneo, Marco Galandra, Davide Giraudo, Franco Maurici, Maurizio Niutta, Elio e Walter Veltri; esponenti del terzo settore come Mimmo Damiani e Carmen Silva; insegnanti come Gipo Anfosso e Daniela Bonanni, nonché semplici cittadini: ad esempio Patrizia Zoppetti, animatrice del comitato spontaneo che si oppone ad alcuni illeciti immobiliari lungo il corso della Vernavola. Ad organizzare la serata hanno concorso la libreria Feltrinelli e le edizioni Effigie. Ha introdotto e coordinato Giovanni Giovannetti.

Le mani su Pavia

13 gennaio 2013

Attentati e criminalità urbanistica Rassegna stampa nazionale

Servizio di Enrico Rotondi
Tg3 Rai, 8 gennaio 2013

* * *

Le mani su Pavia di Riccardo Bocca
l’Espresso, 11 gennaio 2013

I maxi progetti edilizi. Le infiltrazioni della ‘ndrangheta. Le intimidazioni agli ambientalisti. È bufera sulla città lombarda.

Non sono stati soltanto i botti di Capodanno, a scandire l’ingresso nel 2013 di Pavia. La sera del 30 dicembre qualcuno ha dato fuoco al seminterrato della casa dove vive Giovanni Giovannetti, editorialista del settimanale corsaro “Il lunedì”, in prima fila contro l’intreccio occulto tra abusivismo edilizio e interessi delle mafie in Lombardia. Un episodio tutt’altro che isolato. Poche settimane prima, lo stesso Giovannetti ha trovato la finestra della cucina forzata, con armadi e cassetti aperti nelle stanze senza che nulla fosse stato rubato. «Il gioco oscuro delle intimidazioni», lo definisce lui. E nella stessa categoria, inserisce altri “incidenti” avvenuti in città a fine 2012. «Il 15 dicembre, per esempio, ha preso fuoco l’Opel Astra del consigliere comunale di opposizione Walter Veltri, fratello dell’ex sindaco Elio».
Dopodiché hanno conquistato un posto in cronaca anche le croci nere apparse sul portone dello studio di Franco Maurici, avvocato noto in provincia per le battaglie ambientaliste. «Il messaggio è esplicito: la lobby sporca del cemento vuole spaventarci», commenta Walter Veltri. E a nome pure di Giovanetti e Maurici, schierati assieme a lui nella lista civica Insieme per Pavia, aggiunge: «Non ci faremo intimidire. E soprattutto insisteremo a censurare il degrado etico della città, sempre più vittima dei poteri forti e sempre meno esempio di politiche illuminate». (more…)

Libri incendiari

11 gennaio 2013

La casa editrice Effigie mette in vendita solidale i libri bruciacchiati nell’incendio doloso di casa Giovannetti. Il ricavato servirà a finanziare il ripristino dei locali danneggiati.

La notte tra il 30 e il 31 dicembre 2012 “ignoti” hanno dato fuoco a casa Giovannetti. Un attentato doloso, che segue di pochi giorni quello all’auto del conigliere comunale Walter Veltri e le croci a morto dipinte sull’ingresso dello studio dell’avvocato Maurici, persone con le quali l’editore e giornalista pavese condivide alcune battaglie sulla criminalità urbanistica cittadina.
L’incendio ha colpito anche la casa editrice Effigie (il magazzino si trova nel seminterrato di quella casa) e lì sono bruciati alcune migliaia di libri. Domenica 6 gennaio, l’Epifania, la “meglio gioventù” pavese si è data appuntamento da Giovannetti per solidarizzare e ripristinare l’agibilità dei locali danneggiati. Ma altri lavori (porte… vetri… scaffali… pavimentazione…) imporranno spese. Così l’editore ha pensato di “vendere” i libri bruciacchiati [offerta minima, 30 euro] come forma di autofinanziamento equo e anzitutto solidale, iniziativa a cui per ora hanno aderito le librerie pavesi Clu e Delfino e un paio di locali di ritrovo cittadini.
Una curiosità: alcuni volumi andati in fumo sono pubblicati nella collana “i fiammiferi del Primo amore” (come sembra evidente, si tratta di libri incendiari…), mentre Accusata di Mariella Mehr – altro libro incenerito – è la storia di una piromane. Ulteriori notizie in questo blog.
Contatti e prenotazioni effigiedizioni@effigie.com

Grazie!

9 gennaio 2013

…ai molti che in queste ore buie (per Pavia) hanno inteso manifestare la loro solidarietà. L’incendio doloso di una abitazione civile non ha precedenti in città, così come una tale impennata criminale (a partire dal 16 febbraio 2012, quando le vetrine di Insieme per Pavia sono state distrutte a picconate). Sembra scontato il nesso con alcune delle battaglie sulla criminalità urbanistica condivise con Franco Maurici e Walter Veltri, anche loro colpiti da atti intimidatori; e non per caso su questi attentati indaga la Polizia giudiziaria, la stessa che sta conducendo le indagini sulle lottizzazioni abusive di Punta Est e Green Campus. Altri messaggi solidali mi sono arrivati a voce o per sms. Dunque grazie, in particolare alle Brigate della solidarietà attiva e alla “meglio gioventù” che domenica 6 gennaio si è data appuntamento a casa mia per una “epifania di solidarietà”, riportandola nello stato in cui era prima dell’incendio. Epifania, parola greca il cui significato è “mi rendo manifesto”. Cominciamo così, a renderci manifesti. E continuiamo, partecipando all’incontro di venerdì 11 gennaio, alle ore 21, nella sala di San Martino di Tours, in corso Garibaldi 69 a Pavia. (G.G.)


Marco Gallucci – Sono allibito ed incazzato, non mi rimane che esprimere solidarietà e vicinanza, non ci sono parole per esprimere il mio disprezzo!

Davide Ottini – Atto terrificante! Solidarietà totale Giova.

Omar Vitale – Vili e bastardi! A questo punto però bisogna pretendere una forma di tutela per te! Servono telecamere ed almeno una pattuglia sotto casa. Lo Stato deve essere presente in questa lotta! Diversamente potremmo organizzare una scorta civica!

Corrado Del Bò – Molta solidarietà a Giovanni e grande preoccupazione per tutti noi.

Massimo Dagrada – Bastaaa! Dove sono le autorità? In ferie o alle feste in prefettura? Io non intenderei fare una manifestazione di solidarietà ma di chiara protesta contro i vertici delle istituzioni preposte al controllo della legalità sul territorio che, con il loro silenzio, se casuale per una volta, invece reiterato fa pensare ad altro che indifferenza.

Riccardo Montagna – Solidarietà piena e totale! Allucinante… Sono sicuro, Giovanni, che tutto questo non ti spaventerà ma anzi ti stimolerà maggiormente a continuare nelle tue inchieste!

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Epifania di solidarietà 2

7 gennaio 2013

Epifania di solidarietà

7 gennaio 2013

Corleone, la Pavia del Sud

4 gennaio 2013

di Giovanni Giovannetti

«Il fumo avvolgeva le case, saliva su e spariva. A intervalli sempre più brevi le avvolgeva, saliva su e spariva. Il fuoco dovevano averlo spento in fretta. Forse avevano già lasciato il luogo dell’incendio. Probabilmente un esperto stava rimuovendo le macerie. Cercava degli indizi. Incendio doloso». Il passo è ripreso da Accusata (Effigie, 2008) romanzo della scrittrice svizzera Mariella Mehr di cui sono l’editore italiano.
La notte tra il 30 e il 31 dicembre 2012 uno o più piromani hanno dato fuoco a casa mia. Se le fiamme si fossero via via propagate all’intero seminterrato, non saremmo qui a lamentare danni in fin dei conti contenuti (qualche centinaio di libri andati in fumo e poco più). E tra i libri sul bancale andato in cenere, singolarmente c’era anche Accusata.
Un “ladro” mi aveva già fatto visita un paio di settimane prima: aveva aperto i cassetti e gli armadi in tutte le stanze per poi andarsene senza rubare niente. Un avvertimento: quasi a dire «non sentirti al sicuro nemmeno in casa tua». O forse cercavano documenti, e non trovandoli sono poi tornati intenzionati a risolvere quel loro “problema” in altro modo.
A meno di non credere a una precoce visita della befana, sembra scontato il nesso con alcune delle battaglie sulla criminalità urbanistica condivise con Franco Maurici e Walter Veltri, anche loro colpiti da atti intimidatori. Ma già il 16 febbraio 2012, le vetrine di Insieme per Pavia erano state distrutte a picconate; anche in questo caso non era la prima volta.
Il 17 maggio al blog Direfarebaciare è stato inoltrato questo anonimo commento: «Stanotte è morto un mio amico. Siate più buoni. Non fate che qualcuno desideri danzare sulle vostre tombe».
L’incendio di una abitazione civile non ha precedenti a Pavia. Le fantomatiche mafie? No, si direbbe una reazione emotiva: voi danneggiate noi e noi danneggiamo voi, distruggendo vetrine, bruciando case e auto.

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Fuochi sulla città

3 gennaio 2013

Lorenzo Blone intervista Giovanni Giovannetti

Bücherverbrennungen

2 gennaio 2013

Di questo “reportage” avrei volentieri fatto a meno. Libri bruciati nel seminterrato dato alle fiamme; all’esterno risultano tagliati i fili del telefono. In queste foto vediamo gli effetti dell’incendio doloso appiccato la notte tra domenica 30 e lunedì 31 dicembre al seminterrato di casa mia. Come si noterà, l’unico a non aver subito danni è il quadro elettrico in plastica che governa le luci esterne. Del resto, un’idea su possibili mandanti ed esecutori materiali ormai me la sono fatta, e l’ho riferita alla Polizia giudiziaria. E se i pirlomani pensano di braccare noi, sappiano che braccati devono sentirsi loro. Baciolemani. (G. G.)

La casa in fiamme

31 dicembre 2012

di Giovanni Giovannetti

“Ladri” nuovamente in casa mia, anzi piromani. E se la notte tra il 30 e il 31 dicembre le fiamme non hanno avvolto l’intera abitazione lo si deve al tempestivo allarme dato da un vicino: fuoco nel seminterrato, la porta che dà sul cortile spalancata (in modo che non restassero dubbi sulla natura dolosa dell’incendio) così da rendere visibili le fiamme. Se l’allarme fosse scattato con qualche ritardo, se le fiamme si fossero via via propagate all’intero seminterrato, ora non saremmo qui a lamentare danni in fin dei conti contenuti (qualche centinaio di libri andati in fumo e poco più).
Un “ladro” mi aveva già fatto visita un paio di settimane prima (di nuovo tra domenica e lunedì). Forzando la finestra della cucina, nottetempo qualcuno era entrato, aveva aperto i cassetti e gli armadi in tutte le stanze per poi andarsene senza rubare niente. Un avvertimento: quasi a dire “non sentirti al sicuro nemmeno in casa tua; qui noi entriamo quando ci pare”.

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Fuoco e fiamme

19 dicembre 2012

Confermato: l’incendio all’auto di Veltri è doloso

Qualora non fosse ancora chiaro, ora è “ufficiale”: l’incendio all’auto del consigliere comunale Walter Veltri di Insieme per Pavia è di origine dolosa. Per i Vigili del Fuoco «stante le condizioni di danno dell’autovettura, non è possibile risalire con certezza alle cause». Ma la perizia mirata presso la concessionaria Opel ha rilevato «l’integrità di tutto l’impianto elettrico presente nel vano motore, a partire dai fusibili di potenza dell’impianto situati nel vano batteria anteriore» e che «Non sono presenti segni di surriscaldamento che indurrebbero ad ipotizzare un cortocircuito». I testi di seguito ripresi provengono il primo dalla Scheda di intervento dei Vigili del Fuoco (15 dicembre 2012); il secondo (19 dicembre) sono le conclusioni della concessionaria Opel di San Martino Siccomario, presso cui due anni fa Veltri ha acquistato l’autovettura. (G. G.)

Secondo i Vigili del Fuoco, «è ipotizzabile che l’origine dell’incendio sia dovuta a problemi di natura elettrica in quanto non si rilevano tracce evidenti o reperti / oggetti che indicassero azione dolosa; inoltre la parte maggiormente danneggiata, ove probabilmente aveva avuto origine l’incendio, era la zona sotto il cruscotto lato guida. All’atto, stante le condizioni di danno dell’autovettura, non è possibile risalire con certezza alle cause».

Per Fabio Marazzi (responsabile assistenza concessionaria Storti) «a seguito di un controllo effettuato sulla vettura in oggetto, trasportata presso il nostro centro di assistenza, rileviamo l’integrità di tutto l’impianto elettrico presente nel vano motore, a partire dai fusibili di potenza dell’impianto situati nel vano batteria anteriore. Non sono presenti segni di surriscaldamento che indurrebbero ad ipotizzare un cortocircuito».

I have a dream

5 novembre 2008

di Irene Campari e Giovanni Giovannetti

 Barak Obama è da oggi il 44° presidente degli Stati Uniti. Succede a George Bush Jr., il garante della “lobby del petrolio” che la storia ricorderà per aver combattuto la “sua” guerra al terrorismo – attaccando l’Afghanistan – e la “sua” guerra alle «armi di distruzione di massa» (mai trovate), attaccando l’Iraq. L’altra guerra, quella che Bush non ha saputo combattere, aveva un suo fronte interno e un suo nome: povertà. La recente crisi dei mutui Subprime, in incubazione da anni, ha lasciato senza casa milioni di americani e, con effetto domino, ha poi assunto le dimensioni planetarie attuali. Ora il cerino passa nelle mani di Obama, ora la politica dovrà librarsi in uno scarto propositivo, provare a «pensare globalmente»; un orizzonte che al neo presidente imporrà invenzione, prefigurazione, fantasia. Insomma, una svolta culturale che possa presto incidere sui comportamenti delle persone e sulle pratiche sociali (più che una scelta, il governo della decrescita si sta imponendo come l’unica via di fuga dalla strada a fondo chiuso dello sviluppo per lo sviluppo) e la percezione della comunità e dell’altro entro valori condivisi di democrazia e di uguaglianza, e una più equa distribuzione delle risorse disponibili, per tacere della fratellanza e della solidarietà internazionalista di specie di fronte alla catastrofe. (more…)