Posts Tagged ‘Giulio Guderzo’

Il voto utile

30 aprile 2014

Padri nobili

29 aprile 2014

Un sincero democratico “di destra” come lo scrittore pavese Mino Milani. Un libertario di “sinistra” come Lanfranco Bolis. Un sacerdote attento a giovani, cultura ed ecumenismo come monsignor Gianfranco Poma. E con loro il professor Giulio Guderzo, storico emerito, di cui si conoscono le battaglie federaliste o in difesa dei monumenti cittadini. Cosa unisce persone così lontane per storia umana e politica? Li unisce l’amore per la nostra città, e la comune adesione a questo appello in sostegno a Insieme per Pavia, alle sue battaglie e proposte in tutela dei beni collettivi, coltivando il solidale senso di appartenenza alla comunità pavese e migliori possibilità di vita serena e lavoro per i suoi componenti.

Pavia è la nostra casa comune e tutte le persone per bene che ci vivono dovrebbero difenderla dalle illecite speculazioni, dalla violenza, dalla corruzione ovvero dal malaffare poiché la città, la nostra città, da molti anni viene aggredita nella sua coesione sociale e nel suo territorio da persone senza scrupoli.
Resistendo a intimidazioni terroriste, alcuni cittadini raccolti intorno al movimento civico Insieme per Pavia lo hanno fatto con coraggio e determinazione, denunciando la colonizzazione mafiosa e affaristica della sfera pubblica, quel pervasivo intreccio che ha trovato recente conferma nelle inchieste della Direzione distrettuale antimafia e della locale Procura.
Insieme per Pavia ha difeso i beni comuni e suggerito soluzioni per uscire dalla stagnazione morale, economica, istituzionale che opprime la nostra città. Ha documentato infiltrazioni mafiose; denunciato la privatizzazione del pubblico denaro in Asm; promosso combattuto e vinto la battaglia per salvare dal cemento la Valle della Vernavola; fermato lottizzazioni abusive; reso noto il degrado in cui versa il complesso monastico della Certosa di Pavia; impedito una speculazione immobiliare nel cortile dell’antico monastero di Santa Clara; operato in difesa dei beni monumentali e in particolare del centro storico cittadino.
Tutto questo non è stato indolore: hanno più volte distrutto a picconate le vetrate della sede di Insieme per Pavia e dipinto croci a morto sull’ingresso dello studio dell’avvocato Franco Maurici; hanno bruciato l’auto al consigliere comunale Walter Veltri e incendiato la casa a Giovanni Giovannetti, autore di inchieste su mafie e criminalità urbanistica.
A costoro noi siamo grati e a Insieme per Pavia diamo il nostro sostegno e la nostra solidarietà.

Lanfranco Bolis
Giulio Guderzo
Mino Milani
mons. Gianfranco Poma

Chi ha ucciso il bene comune?

23 febbraio 2013

Qui si parla di un incontro informale nonché tangenziale al quale ha potuto partecipare chiunque, senza distinzioni tra “pubblico” e “relatori”. Cittadini di “destra” e di “sinistra” chiamati a discutere civilmente e senza peli sulla lingua di beni comuni e di futuro, a partire da una suggestione di Giulio Guderzo in una lettera alla “Provincia Pavese” (4 gennaio 2013: «Che ne è della “mia” civile Pavia?»), per l’occasione declinata in “Ma dove sta andando Pavia?”. Disposti in più cerchi concentrici (una settantina i presenti) alla libreria Feltrinelli di Pavia ne hanno discusso il 22 febbraio scorso scrittori come Mino Milani e Piersandro Pallavicini; studiosi come Guderzo, Cristina Barbieri e Paolo Ferloni; pubblici amministratori vecchi e nuovi come Alessandro Cattaneo, Marco Galandra, Davide Giraudo, Franco Maurici, Maurizio Niutta, Elio e Walter Veltri; esponenti del terzo settore come Mimmo Damiani e Carmen Silva; insegnanti come Gipo Anfosso e Daniela Bonanni, nonché semplici cittadini: ad esempio Patrizia Zoppetti, animatrice del comitato spontaneo che si oppone ad alcuni illeciti immobiliari lungo il corso della Vernavola. Ad organizzare la serata hanno concorso la libreria Feltrinelli e le edizioni Effigie. Ha introdotto e coordinato Giovanni Giovannetti.

Corleone, la Pavia del Sud

4 gennaio 2013

di Giovanni Giovannetti

«Il fumo avvolgeva le case, saliva su e spariva. A intervalli sempre più brevi le avvolgeva, saliva su e spariva. Il fuoco dovevano averlo spento in fretta. Forse avevano già lasciato il luogo dell’incendio. Probabilmente un esperto stava rimuovendo le macerie. Cercava degli indizi. Incendio doloso». Il passo è ripreso da Accusata (Effigie, 2008) romanzo della scrittrice svizzera Mariella Mehr di cui sono l’editore italiano.
La notte tra il 30 e il 31 dicembre 2012 uno o più piromani hanno dato fuoco a casa mia. Se le fiamme si fossero via via propagate all’intero seminterrato, non saremmo qui a lamentare danni in fin dei conti contenuti (qualche centinaio di libri andati in fumo e poco più). E tra i libri sul bancale andato in cenere, singolarmente c’era anche Accusata.
Un “ladro” mi aveva già fatto visita un paio di settimane prima: aveva aperto i cassetti e gli armadi in tutte le stanze per poi andarsene senza rubare niente. Un avvertimento: quasi a dire «non sentirti al sicuro nemmeno in casa tua». O forse cercavano documenti, e non trovandoli sono poi tornati intenzionati a risolvere quel loro “problema” in altro modo.
A meno di non credere a una precoce visita della befana, sembra scontato il nesso con alcune delle battaglie sulla criminalità urbanistica condivise con Franco Maurici e Walter Veltri, anche loro colpiti da atti intimidatori. Ma già il 16 febbraio 2012, le vetrine di Insieme per Pavia erano state distrutte a picconate; anche in questo caso non era la prima volta.
Il 17 maggio al blog Direfarebaciare è stato inoltrato questo anonimo commento: «Stanotte è morto un mio amico. Siate più buoni. Non fate che qualcuno desideri danzare sulle vostre tombe».
L’incendio di una abitazione civile non ha precedenti a Pavia. Le fantomatiche mafie? No, si direbbe una reazione emotiva: voi danneggiate noi e noi danneggiamo voi, distruggendo vetrine, bruciando case e auto.

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