Posts Tagged ‘Movimento 5 Stelle’

Orellana dimissionato

27 febbraio 2014

di Riccardo Catenacci

Faccio mio l’ottimo articolo di Riccardo Catenacci sull’amico Orellana. E faccio mia questa risoluta dichiarazione d’intenti: «Ogni eletto risponderà al Programma del M5S e alla propria coscienza, non a organi direttivi di qualunque tipo […] La libertà di ogni candidato di potersi esprimere liberamente in Parlamento senza chiedere il permesso a nessun capo bastone sarà la sua vera forza». Era il Comunicato politico numero quarantacinque di Beppe Grillo, era l’11 agosto 2011. Ma ricordate come andò nella Lega vent’anni fa, dopo l’espulsione di otto “dissidenti”? Fra di loro c’era il pavese Franco Castellazzi, presidente della Lega lombarda e numero due del partito, nonché consigliere comunale a Pavia: contestava la deriva destrorsa del movimento, era contrario alla secessione, si opponeva alle tendenze xenofobe e razziste, riteneva che la Lega dovesse preparare un’adeguata classe dirigente e operare nelle istituzioni. All’epoca il partito di Bossi si candidava a partito-Stato del nord: voleva il federalismo, voleva la luna. Ritroviamo la Lega oggi relegata a una sorta di “volkspartei del varesotto”, come profeticamente ebbe a dire Nando Dalla Chiesa. Meditate, grullini, meditate. (G. G.)

Tante e gravi sono le colpe imputate al senatore Luis Alberto Orellana, la più grave delle quali – a detta degli attivisti 5stelle pavesi – è il progressivo allontanamento dalla base e dal territorio, il rifiuto del dialogo e l’aver condiviso le perplessità e critiche verso il movimento non con gli attivisti stessi ma prioritariamente con la stampa.
Dopo mesi di polemiche, difese, accuse, messe all’indice sul blog di Beppe Grillo e dichiarazioni roventi, oggi 26 febbraio il capitolo finale: Orellana viene espulso dal M5S: 29.883 iscritti certificati hanno ratificato la proposta di espulsione votata a maggioranza dai gruppi parlamentari riuniti ( 13.485 i contrari, su un totale di aventi diritto di circa 80.000).
Abbiamo letto diverse versioni dei convulsi ultimi passaggi che hanno portato a questo drammatico exitus, sia da parte di Orellana che da attivisti “semplici” e qualificati portavoce (Iolanda Nanni, consigliera regionale lombardia) o candidati tali (Giuseppe Polizzi, candidato sindaco alle amministrative pavesi del 25 maggio). Proviamo ora a fare ordine nella vicenda. (more…)

Solidarietà ad Orellana

25 febbraio 2014

«Ogni eletto risponderà al Programma del M5S e alla propria coscienza, non a organi direttivi di qualunque tipo […] La libertà di ogni candidato di potersi esprimere liberamente in Parlamento senza chiedere il permesso a nessun capo bastone sarà la sua vera forza». 
(Beppe Grillo, Comunicato politico numero quarantacinque, 11 agosto 2011)

«Siamo un gruppo di elettori del Movimento 5 Stelle, alcuni fondatori del Meetup di Pavia prima ancora che nascesse il Movimento. Ecco cosa pensiamo della vicenda Orellana».

La presunta mozione di dissociazione approvata dall’Assemblea Provinciale del Movimento 5 Stelle del territorio pavese, tenutasi in data 7 febbraio 2014, non ha alcuna legittimità in quanto non prevista dall’ordine del giorno della medesima.
L’Assemblea era stata così convocata su Meetup Lombardia 5 Stelle: «Venerdì 7 Febbraio Assemblea provinciale M5S alle 21 presso la Sala S. Martino di Tours, corso Garibaldi 69. Saranno presenti i portavoce nelle Istituzioni Luis Alberto Orellana e Iolanda Nanni, insieme ai Candidati Sindaco M5S che si presentano nella Provincia di Pavia. La democrazia è partecipazione, vi aspettiamo numerosi!». Sul sito del Meetup non è specificato alcun ordine del giorno. Non ci sono accenni a mozioni di sfiducia o dissociazione. Significativo un commento lasciato pochi giorni fa dall’organizer R.V. del meetup di Pavia sotto il post relativo al comunicato stampa della dissociazione. R. scrive: «se non è ancora chiaro l’assemblea del 7/2 era convocata apposta per dare un ultimatum al Cittadino Senatore, l’ultimatum era esattamente quello che è successo ed è stato dichiarato chiaramente durante l’assemblea». R. inoltre scrive: «tutti i cittadini attivisti, simpatizzanti o liberi che non hanno partecipato alla suddetta assemblea che era libera, aperta e pubblicizzata semplicemente hanno rinunciato a dire la loro e non dovrebbero a posteriori trinciare giudizi poco informati».
Ci chiediamo:
• come facevano i cittadini attivisti, simpatizzanti o liberi a sapere che l’assemblea era stata chiaramente convocata per dare un ultimatum a Luis Alberto Orellana?
• In quale sede pubblica è stata data questa informazione?
• Come facevano i cittadini contrari ad un’eventuale mozione di sfiducia o dissociazione a contribuire intervenendo se non in possesso di tale informazione?
Infine, non c’è stata alcuna votazione della mozione, bensì una richiesta fatta al Cittadino Senatore Orellana legata alla sfiducia dichiarata dal gruppo di Voghera. Da qui a dire che se Orellana non avesse rispettato ciò che gli era stato chiesto allora sarebbe partita automaticamente una mozione di dissociazione da parte di tutta la Provincia, il passo è enorme. Oltretutto il filmato in rete non consente di verificare il momento della richiesta avanzata a Orellana, poiché le riprese si sono interrotte prima di tale momento. Non è possibile considerare conseguente a quell’assemblea una mozione di sfiducia implicita. Occorreva, se si voleva procedere in tal modo, convocare una nuova assemblea per ridiscutere il punto.
Tutta la nostra solidarietà al Cittadino Senatore Luis Alberto Orellana, a cui rinnoviamo pubblicamente stima e fiducia.

Emanuela Belloni, Anna Venturini, Michela Buccellati, Paolo Catona, Valentina Ardenghi, Teresa Manera, Massimiliano Lilla, Michele Pasotti, Luciano Ardenghi, Mariarosa Arra, Giorgia Lomartire, Roberto Lentino, Giulia Ardenghi, Domenico Zangari, Paolo Venturini, Ivano Madini.

Certosa, negati i documenti

11 gennaio 2014

Comunicato dei Cinquestelle: «Il Demanio nega l’accesso agli atti pubblici relativi alla Certosa di Pavia al Senatore Orellana e alla Consigliera Nanni: il M5S vaglierà i possibili ricorsi»

Venerdì 10 Gennaio 2013, il Senatore Orellana e la Consigliera regionale Nanni hanno incontrato i dirigenti dell’Agenzia del Demanio, Direzione Regionale Lombardia – presenti il Direttore Regionale Ing. Luca M. Terzaghi e la Responsabile Servizi Territoriali arch. Giovanna Fedrigucci, per acquisire copia dei documenti amministrativi relativi alla gestione e tutela del complesso monumentale della Certosa di Pavia, a seguito di regolari richieste di accesso agli atti effettuate nel Novembre 2013.
Il complesso monumentale della Certosa di Pavia è da oltre un secolo monumento nazionale, e la proprietà è statale, precisamente del Demanio: gli atti relativi alla gestione, tutela e promozione del complesso sono quindi atti pubblici di interesse nazionale. Ciò nonostante, il Demanio ha negato l’accesso agli atti sia al Senatore Orellana sia alla Consigliera Nanni, nel caso di Orellana sostenendo che il Senatore «non si configura soggetto legittimato all’esercizio dell’accesso». In modo singolare, l’Agenzia del Demanio ha quindi sostenuto che un Senatore della Repubblica, che rappresenta tutti i cittadini italiani, non sarebbe un «soggetto legittimato» all’accesso agli atti pubblici relativi alla Certosa di Pavia! Motivazioni analoghe sono state fornite per negare l’accesso agli atti anche alla Consigliera Nanni.
Secondo Orellana: «prendiamo atto del diniego del Demanio a fornirci copia dei documenti richiesti, e esploreremo tutte le modalità offerte dalla legge per ricorrere contro tale rifiuto. Verificheremo con i nostri legali se sia legalmente possibile il negare ad un Senatore della Repubblica e ad una Consigliera regionale l’accesso ad atti pubblici relativi a un monumento nazionale di proprietà dello Stato». (more…)

A noi!

27 novembre 2013

di Stefania Vilardo *

Coalizione civica? Secondo Cesare Del Frate «Il M5S ha idee e obiettivo chiari, ha posto le proprie condizioni a tutela dell’autentica vocazione civica di un qualsivoglia polo e non mercanteggerà su condizioni necessarie poste nell’esclusivo interesse dei cittadini». Le condizioni poste «nell’esclusivo interesse dei cittadini» cinquestelle erano: «nostro il sindaco, nostro il programma, nostre le regole». Tutto «nostro». Peccato. Sia di queste che delle successive piccate nonché opinabili puntualizzazioni di Del Frate (M5S) davvero si poteva fare a meno. All’amico Cesare risponde ora Stefania Vilardo (lista civica Insieme per Pavia).

Caro Cesare Del Frate, vedo dalla tua comunicazione (che segue qui sotto) che hai imparato presto e ben i lati per me più inquietanti del far politica.
Ho più anni di te e ricordo bene i metodi dei partiti tradizionali nel criminalizzare la mia generazione quando si presentò sulla scena politica rivendicando “sogni e bisogni”.
Siccome non puoi discutere di contenuti, perché Insieme per Pavia è sul territorio e ha condotto in questi anni battaglie solitarie che ha pagato nel vero senso della parola, allora apparecchi con vecchie stoviglie una tavola di cibi surgelati da altri, perché di questo si tratta, non siete liberi di decidere, discutere e affrontare le questioni pavesi, ed infatti fino ad ora non lo avete fatto. (more…)

Immigrazione low-cost?

21 ottobre 2013

di Luis Alberto Orellana *

Al di là di come la raccontano, buona percentuale dell’immigrazione straniera dai Paesi extraeuropei non raggiunge l’Italia con “carrette del mare” ma in aereo e trimestrale visto turistico. Non a tutti è possibile, non in tutti i Paesi il visto è accessibile, come di seguito ben riflette il senatore Luis Alberto Orellana.

Stiamo assistendo a un dibattito pubblico sul tema della immigrazione degli stranieri in Italia. Tanti arrivano in maniera legale (visti di studio, cittadini della Unione Europea, visti di lavoro stagionale, etc.) ma tanti in modo illegale. Una parte di questi (non tutti) arrivano in una maniera che mette a rischio la loro stessa vita. Ne sono probabilmente consapevoli ma la disperazione è talmente forte che si affidano a scafisti senza scrupoli pur di sbarcare nella “fortezza Europa”.
Stiamo parlando di persone che, per la guerra in corso nel loro Paese, decidono di rischiare la vita facendo migliaia di chilometri attraversando il Sahara, arrivando sulle coste libiche e poi tentando l’attraversamento del Mediterraneo con le carrette del mare. Un viaggio della disperazione che può durare mesi se non anni e durante sono soggetti a vessazioni e rischi di vario genere. Un gran numero muoiono prima di arrivare in Libia purtroppo.
Abbiamo però ora chi ha trovato la soluzione per evitare tutto ciò!
Basta chiedere un visto turistico per l’Italia, prendere un volo low-cost et voilà ecco l’Italia, l’Europa e la salvezza, semplice, no?
Monia Benini infatti ci ricorda le condizioni economiche per ottenere un visto turistico. In pratica una cifra una tantum e una cifra per ogni giorno di soggiorno che per 90 giorni in Italia lei valuta inferiore a quanto le risulta chiedono gli scafisti per attraversare il Mediterraneo dalle coste libiche all’Italia. (more…)

Rispetto

14 ottobre 2013

di Fabrizio Bocchino *

Ai subgaranti New age che tuttora teleguidano il M5S, l’ultimo acido sembra andato di traverso: i morti di Lampedusa? «l’ipocrisia del momento sul tema immigrazione»; i parlamentari favolevoli alla cancellazione di “Bossi-Fini” e reato di clandestinità? «dei dottor Stranamore, in Parlamento senza controllo»; “Il Fatto Quotidiano”? «ha sostituito l’”Unità” come organo del PD (menoelle, ndr)». Fortunatamente tra i Cinquestelle c’è anche altro, a Roma e nel Paese. (G. G.)

Due post. Due errori. Un unico filo conduttore. Ieri giocavamo a fare i piccoli onorevoli, oggi siamo i dottor Stranamore senza controllo. L’uno è figlio dell’altro. E lo avevamo pure detto già alla prima occasione che quella era una strada senza uscita. Non siamo stati ascoltati, ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Un movimento sbigottito, confuso, diviso, proprio in un momento della sua vita in cui dovrebbe essere lucido, compatto, con una chiara visione del mondo. Fra i due post, in mezzo, ci siamo noi.
Noi portavoce che tra mille difficoltà e con grande serietà, tutta la settimana, lontano da casa e dagli affetti, cerchiamo di realizzare un programma o, più spesso, cerchiamo di emendare programmi fatti da altri avvicinandolo a quello nostro. Non da soli, si badi. Ma ascoltando quanti più attivisti, associazioni e portatori di interessi possibili raggiungibili con le nostre forze. È quanto è avvenuto nel caso di quell’emendamento, che ci ha fatto fare un passo in avanti nella direzione di un Paese civile, un emendamento di cui vado fiero come appartenente al gruppo M5S.
Ed in mezzo ci siamo anche noi attivisti che con altrettante difficoltà e serietà, tutti i giorni per strada cerchiamo di rispondere a domande su problemi che non abbiamo generato noi. Aspettando una piattaforma che sembra non arrivare mai. Per consultarci sul reato di clandestinità, certo. Ma anche sul tornare al voto col porcellum. Perché anche questo è un grande tema, e non si può consultare la rete un giorno sì ed uno no.
Si può rimediare? Certo che si può. A tutto c’è rimedio. C’è in programma una riunione con Grillo questa settimana. Ci si confronterà. E ripartiremo più forti di prima. Ma ci dovrà essere un cambiamento di direzione. Ci dovrà essere più rispetto reciproco e più chiarezza sul ruolo di ognuno. E, soprattutto, non ci dovrà essere un terzo errore.

* Senatore, M5S

L’articolo che segue – molto chiaro – è uscito su “Repubblica” sabato 12 ottobre.

Grillo, Casaleggio e la malapolitica  di Curzio Maltese

Per una volta a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio possiamo dire soltanto grazie. Con il loro post, ormai giustamente famoso, sul reato di clandestinità i fondatori del movimento 5 stelle hanno infatti disvelato i meccanismi della disastrosa Seconda Repubblica e della mala politica italiana molto meglio che in centinaia di comizi. Trattandosi di persone geniali, sono bastate loro due righe. (more…)

Clandestinità

11 ottobre 2013

di Giovanni Giovannetti

«Se alle elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico». Lo ha detto Beppe Grillo, con buona pace della ragione, dell’interesse nazionale e di ogni residuo di idealità, in linea col più becero-populista-opportunista leghismo sedimentato nel maroniano “pacchetto sicurezza” che, il 24 aprile 2009, introdusse l’odioso reato di immigrazione clandestina (clandestino diventava anche chi non poteva più disporre del permesso di soggiorno).
Maroni. Lo ricordate? Nel 2008, quando era ministro degli Interni, introdusse le impronte digitali ai bambini Rom. Per la parte relativa ai migranti, il suo pacco o “pacchetto sicurezza” venne anche condannato dalla Corte europea dei diritti umani. Anni in cui un comico genovese, in empatia o in concorrenza con Lega e ministro, dal suo blog già arringava i fedeli a credere obbedire e combattere i Rom, cazzeggiando di «sacri confini della Patria che la politica ha sconsacrato», di «immigrazioni selvagge» paragonate a un «vulcano, una bomba a tempo che va disinnescata», di «un Paese che scarica sui suoi cittadini i problemi causati da decine di migliaia di Rom della Romania che arrivano in Italia». (more…)

Il traditore non è Luis

4 settembre 2013

di Iolanda Nanni*

I talebani interni al suo movimento ora vorrebbero tacitarlo, arrivando a negare per Luis Alberto Orellana il sacrosanto diritto di cittadino e parlamentare ad esprimere opinioni. Eppure solo qualche mese fa l’amico Luis – persona molto onesta e capace a cui auguro ogni bene – era stato il candidato 5 Stelle alla presidenza del Senato (la seconda carica della Repubblica) e poi candidato alla carica di capogruppo (battuto per due soli voti). Il 6 gennaio 2013, Orellana era stato tra chi, dopo l’incendio doloso di casa mia, aveva solidarizzato attivamente lavorando al ripristino funzionale dei locali dati alle fiamme. Oggi è mia la solidarietà – umana e politica – all’onorevolissimo amico, e volentieri ripropongo questo testo di Iolanda Nanni in sua difesa. (G.G.)

Ho letto parole ingiustamente dure ed aggressive nei confronti di una persona di alto valore morale come Luis, con il quale da attivista e cittadina pavese ho combattuto tante battaglie sul territorio ed ora lo faccio da cittadina eletta M5S in Regione Lombardia.
Probabilmente qualcuno non è al corrente che è proprio grazie a persone competenti, oneste e impegnate come Luis che oggi in Regione Lombardia i consiglieri regionali NON possono più usufruire del vitalizio. Nel 2010 infatti fu proprio lui il promotore nel M5S Lombardia del progetto ZeroPrivilegi che fu un grande successo dal basso degli attivisti del M5S. Ha affrontato numerose battaglie sul campo portando sempre alta la bandiera del M5S e dei nostri valori, con instancabile energia e trovando sempre parole di conforto per tutti nei momenti di disagio e di difficoltà. Senza mai tirarsi indietro, senza mai negare la sua disponibilità, il suo sorriso, la sua competenza, la sua dedizione.
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Fuori, sì, ma di testa…

17 marzo 2013

di Giovanni Giovannetti

Fatico a crederlo. Dal blog di Beppe Grillo, a firma del medesimo: «Nella votazione di oggi per la presidenza del Senato è mancata la trasparenza. Il voto segreto non ha senso, l’eletto deve rispondere delle sue azioni ai cittadini con un voto palese. Se questo è vero in generale, per il Movimento 5 Stelle, che fa della trasparenza uno dei suoi punti cardinali, vale ancora di più. Per questo vorrei che i senatori del M5S dichiarino il loro voto. Nel “Codice di comportamento eletti MoVimento 5 Stelle in Parlamento” sottoscritto liberamente da tutti i candidati, al punto Trasparenza è citato:
- Votazioni in aula decise a maggioranza dei parlamentari del M5S.
 Se qualcuno si fosse sottratto a questo obbligo ha mentito agli elettori, spero ne tragga le dovute conseguenze».
Che significa «rispondere delle sue azioni»? Ai cittadini, come leggiamo nella Costituzione, o al genovese? Che significa trarre «le dovute conseguenze»? Significa essere fuori dal movimento, e solo perché – dopo un accorato invito di Salvatore Borsellino, assai vicino ai Cinquestelle – alcuni di loro in coscienza hanno scelto quale presidente del Senato uno come l’ex capo della Direzione nazionale antimafia Pietro Grasso e non l’amico dei mafiosi Renato Schifani.
Dal suo profilo su Facebook, l’amica Iolanda Nanni, neoeletta al Consiglio Regionale lombardo, con accorato incanto rimarca una cosa ormai ovvia e altrettanto vera: «se oggi abbiamo una Presidente della Camera e un Presidente del Senato fuori dagli apparati di partito, una donna e un uomo che si sono contraddistinti per un forte impegno civile, questo è merito del M5S che ha costretto il PD a effettuare una scelta radicale verso la società civile, fuori dalle lobby partitiche. Questo però è solo un primo passo. Ne dovranno fare ancora tanta di strada per poter trasformare il Parlamento nella “casa della buona politica”. Noi siamo lì dentro per insegnarglielo e continueremo a costringerli a fare scelte giuste per il Paese e al servizio dei cittadini, senza scendere ad alcun compromesso con i partiti. Noi non molleremo!».
Occhio Iolanda, di questo passo rischi di trovarti “fuori linea…”