Posts Tagged ‘Paolo Ferloni’

A ciascuno il suo

21 febbraio 2013

Punta Est. Sette domande al Partito democratico
di Paolo Ferloni, Stefania Vilardo e Walter Veltri

Leggiamo sulla “Provincia Pavese” di domenica 17 le quattro domande che il Pd ha rivolto al sindaco Cattaneo su Punta Est. Sono gli stessi quesiti, con molti altri, già da noi rivolti da un anno al sindaco, che rimane il maggior responsabile di quanto sta succedendo, senza ottenere risposte.
Ma oltre al sindaco anche il Pd potrebbe rispondere pubblicamente ad alcune altre domande:
– dove era in questi anni mentre, in solitudine, ci battevamo contro l’illegalità urbanistica pagandone anche le conseguenze?
– perché continuò per parecchi mesi a sostenere, per Punta Est, che fosse sufficiente pagare la differenza degli oneri di urbanizzazione per sanare la lottizzazione abusiva mentre ciò non era possibile, come sottolineavano gli stessi uffici del Comune?
– perché in Consiglio comunale il Pd si astenne sull’ordine del giorno di Walter Veltri con il quale si chiedeva al sindaco di attivarsi, non potendolo fare personalmente, per il ritiro dell’autorizzazione a costruire sia per Punta Est che per Green Campus?
– perché non sottoscrisse la nostra richiesta al sindaco di allontanamento dell’architetto Moro quando egli non aveva ancora superato il periodo di prova?
– perché votò due volte con il centrodestra il piano di lottizzazione “Sulla Greenway” per la costruzione di villette e condomini in pieno Parco della Vernavola, che “Insieme per Pavia” aveva denunciato essere palesemente illegittima, come confermò la sentenza del Tar e ribadì il Consiglio di Stato, con ovvio annullamento delle due delibere?
– perché non ha detto e non dice nulla su Green Campus dove sono stati costruiti 327 miniappartamenti da vendere a studenti e personale dell’Università su cui indaga la Magistratura?

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Euro. Fine o mezzo?

20 dicembre 2011

di Paolo Ferloni

Nelle riunioni internazionali, quelle europee in particolare, partecipava da tempo un burlone, il Presidente del Consiglio italiano, che raccontava barzellette amene, era l’esperto di “cene eleganti” e di prospera economia fatta di voli aerei e ristoranti sempre pieni. O era la divisa che egli si era cucito addosso per giornalisti avidi di folklore. Sfoggio di sorrisi, battute pronte, non crisi, non declino, come se negli ultimi mesi i grafici di qualunque indice economico sui media non andassero tutti verso un’ irreversibile discesa. E pazienza finché solo di barzellette si sorrida.
Venendo alle cose serie, il 28 Ottobre scorso si ascoltò Silvio Berlusconi dire, nel suo intervento agli Stati Generali del Commercio con l’Estero: «Da che cosa deriva questa attenzione sull’Italia? Deriva dal fatto che c’è un attacco all’euro che non ha convinto nessuno come moneta, e in effetti è una moneta un po’ strana perchè è una moneta non di un solo Paese ma di tanti Paesi insieme, che però non hanno un governo unitario dell’ economia, e che non ha alle sue spalle una banca di riferimento e di garanzia. Quindi è un fenomeno che non si era mai visto e verificato. Quindi l’euro di per sè si presenta come una moneta attaccabile dalla speculazione internazionale». (more…)