Ben strani ladri quelli che, la notte tra il 2 e il 3 ottobre, hanno fatto visita all’abitazione di Vito Sabato, benemerito e integerrimo funzionario comunale: casa a soqquadro senza rubare nulla; numerosi oggetti di valore presi dai cassetti e messi sopra il letto, così da rendere esplicita la minaccia. Insieme ad alcuni di noi, Vito è da tempo in prima linea nel denunciare le malefatte della pubblica amministrazione, denunce che hanno portato ad arresti e condanne, come si racconta nel capitolo che a lui dedico in Comprati e venduti, qui di seguito riproposto. Una cosa analoga era capitata anche a me: due settimane prima che la notte del 30 dicembre 2012 ignoti dessero fuoco a casa mia, sempre nottetempo qualcuno venne a farmi visita, aprendo armadi e cassetti senza rubare nulla (e una busta contenente denaro conservata in un cassetto venne lasciata ben visibile sopra a un mobile). Vito è coraggiosamente schierato in tutela dell’interesse pubblico: dovrebbe essere una pratica comune, e invece in Comune quelli come lui sono emarginati, rischiando persino il posto. Invece di premiarlo, l’ex sindaco Capitelli lo aveva relegato in uno sperduto loculo all’ufficio Anagrafe; l’ex direttore generale Borella l’avrebbe addirittura preferito di ritorno a Cosenza, sua città natale. L’attuale sindaco Alessandro Cattaneo (centrodestra) in continuità col centrosinistra l’ha inondato di richiami e provvedimenti disciplinari e ora lo vorrebbe marginalizzare ai Lavori pubblici, in tempi in cui di lavori il pubblico non ne fa. A Vito ogni nostra vicinanza e solidarietà. (G. G.)
Un eroe in borghese
«Io parlo per messaggi». La frase non è stata pronunciata dall’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, bensì da Piera Capitelli (centrosinistra), sindaco di Pavia dal 2005 al 2009. La rivolge a Vito Sabato, funzionario presso il comando della Polizia locale, durante un colloquio del marzo 2006. Il 23 febbraio, Sabato ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica. Denuncia alcune gravi irregolarità nelle gare d’appalto per i lavori di segnaletica stradale («dai prezzi palesemente gonfiati» fino al 100 per cento, e fatturati due volte); denuncia anche lavori pagati e «in gran parte mai realizzati» per un ammontare calcolato in 2.277.598 euro. Sempre le stesse ditte a concorrere e altre delizie a danno dei contribuenti. (more…)