Posts Tagged ‘Piano di Governo del Territorio’

Pgt presto in Procura

23 aprile 2014

L’associazione ambientalista Italia Nostra ricorre al Presidente della Repubblica (e presto anche alla Procura) per la cancellazione del Pgt pavese, ritenuto illecito. Ne hanno parlato in una conferenza stampa Paolo Ferloni, Giovanni Giovannetti, Achille Mortoni assieme agli avvocati Franco Maurici e Sabrina Tavazza, estensori del ricorso.

Da indebito a illegale il passo è breve. Sono troppe le violazioni a norme, leggi e regolamenti contenute nel Piano pavese di governo del territorio, da qualche mese operativo. Tante anche le simmetrie della pubblica amministrazione con gli interessi dei soliti noti e – speculari – le distonie con uno sguardo attento ai beni comuni e al pubblico interesse. O almeno così la vedono in Italia Nostra, l’associazione ambientalista che, di concerto con Pavia Monumentale e il movimento civico di Insieme per Pavia, nei giorni scorsi ha inoltrato un Ricorso straordinario al Capo dello Stato, mentre ora preannuncia – lo ha riferito Paolo Ferloni – un ben più duro esposto su questo Pgt alla Procura nonché, per conoscenza, alla Direzione distrettuale antimafia. (more…)

Palafitta vistafiume

14 aprile 2014

Perdona loro, che sanno quello che fanno

A sinistra il Ticino, a destra i capannoni dell’Arsenale, in mezzo – rivafiume – i capannoni dell’ex maneggio che verranno sottoposti a «intervento di manutenzione straordinaria» così da poter ospitare, fra l’altro, «la residenza del custode o – e sottolineo o – del titolare dell’attività»: un bell’appartamentino vistaticino, forse su palafitte, poiché in fascia B (aree di esondazione), là dove sono vietati nuovi insediamenti. Una Relazione dell’Arpa riferisce che ogni nuovo insediamento a destinazione residenziale lì «è vietata». Punto. Ma è lo stesso Pgt a indicare problematiche: ad esempio, i triangolini in nero qui sotto stanno a indicare il «tratto di sponda fluviale in erosione attiva o potenziale»; il puntinato rosa segnala le «aree inondabili anche in caso di piene non del tutto eccezionali»; la riga rossa, è lì a delimitare i confini della “fascia B” soggetta alle periodiche inondazioni. Se lo sanno, perché lo fanno? (G.G.)

Pavesi a bagnomaria

12 aprile 2014

Santi e poeti no, a Pavia lorsignori ci vogliono navigatori. La foto risale all’ottobre 2000 e siamo dentro l’Arsenale pavese. In quell’autunno l’acqua arrivò su su su, fino a lambire via Riviera. Più in basso, tra gli edifici militari e il Ticino, si trova l’ex maneggio, là dove gli amici comunali della famiglia Calvi hanno indebitamente autorizzato una bella residenza, 150 mq rivafiume, che nonno Gian Paolo ha progettato per Giovanni, il nipotino. Sarebbe qui vietato ogni insediamento; eppure, in sede di controdeduzioni, il Mezzabarba ha autorizzato ristrutturazioni e ampliamenti – classificati “intervento di manutenzione straordinaria” – delle vecchie stalle, così da destinarle ad «attività d’intrattenimento e svago, a commercio al dettaglio per esercizi di vicinato, a pubblico esercizio con somministrazione di alimenti e bevande, a residenza del custode o del titolare dell’attività». «Residenza del titolare dell’attività»? In questa loro Osservazione al Pgt, i Calvi chiedono di consentire «la residenza per la proprietà e custode» pari a 250 mq; come si è detto, il Comune – bontà sua – ne concede “soli” 150… sopra un’area che le carte comunali classificano “fascia fluviale B” (fascia di esondazione). Come a loro ricorda una puntuale Relazione dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa, febbraio 2011), «la realizzazione di nuovi insediamenti a destinazione residenziale è vietata nella fascia A (fascia di deflusso della piena) e nella fascia B» (deliberazione Giunta regionale n. 8/1566 del 22 dicembre 2005).
Tutto questo è dunque in violazione di numerose disposizioni costituzionali e legislative regionali (come l’art. 31 del Pai), che vietano nuovi insediamenti lungo le fasce fluviali.

Good Night Pv

11 aprile 2014

da Pavia, Enrico Sacchi *

Negli ultimi quarant’anni, il centro storico della nostra città è stato oggetto di una intensa attività edilizia, che, grazie a una normativa chiara, rigorosa e di semplice applicazione, ha permesso il recupero degli edifici rispettando le loro caratteristiche formali e tipologiche e, a parte il triste episodio del Borromeo femminile, salvaguardando le aree libere. Il nuovo Pgt, recentemente entrato in vigore, disconosce tutto questo e introduce una serie di norme così permissive e discrezionali nella loro applicazione da riportare la città storica alla vulnerabilità degli anni Cinquanta-Sessanta e da prefigurare quindi, nel volgere di pochi anni, la sua distruzione. Se cinquanta anni fa, essendo in atto un processo di elaborazione culturale e quindi un serrato confronto di idee diverse, potevano essere comprensibili posizioni di insofferenza per le istanze di tutela e resistenze ad accettare normative di protezione dell’intera città storica, oggi queste posizioni sono incomprensibili. Diventa quindi ovvio chiederci quali siano i motivi che hanno portato l’amministrazione a simile scelta. Se gli amministratori intendevano adeguare le norme alle istanze liberiste della parte politica di appartenenza, hanno conseguito un risultato opposto. Invece di poche regole, essenziali e immediatamente interpretabili, hanno prodotto un testo pletorico e talmente indeterminato da rendere del tutto arbitraria, discrezionale e quindi contestabile la sua applicazione. Tutti sappiamo che, ove manca la certezza del diritto, gli atti amministrativi assumono tempi indefiniti e scivolano su una china poco commendevole. Emerge quindi, e resta come unico dato caratterizzante il Pgt, la forte regressione culturale o meglio l’ignoranza, intesa come non conoscenza, dell’intenso processo che ha elaborato la salvaguardia dei centri storici. (more…)

«Si annulli il Pgt»

9 aprile 2014

Ricorso di Italia Nostra al Capo dello Stato
da Pavia, Giovanni Giovannetti

Più che un Piano di governo del territorio, quello pavese deliberato dal Consiglio comunale il 15 luglio 2013 sembra un vero e proprio guanto di sfida a norme e regolamenti. Nella sua versione finale, scritta con la penna di Attila, il Piano è anche indebitamente difforme da quello adottato dallo stesso Consiglio il 20 dicembre 2012.
A riprova, si legga il Ricorso straordinario al Presidente della Repubblica inoltrato da Italia Nostra che – di concerto con Pavia monumentale e Insieme per Pavia – ne chiede l’annullamento.
Se il Pgt adottato nel 2012 si limitava ad «interventi su aree libere [in realtà sono aree di complemento], privilegiando la riqualificazione di ambiti già compromessi da precedenti trasformazioni edilizie», nella sua estensione finale, come si legge nel Ricorso, esso abbandona «il criterio della limitazione del consumo di suolo accolto dal Pgt adottato, stravolgendone le previsioni in termini sia qualitativi sia quantitativi», provocando un aumento della superficie lorda di pavimento di ben 21.607 mq e l’ingombro di aree verdi fino a circa 13 ettari complessivi.
Un barbaro colpo di mano poiché, dopo un così radicale cambiamento (o ripristino dei vecchi intendimenti, forse riposti in un cassetto ai primi tintinnar di sciabole della Procura), il Pgt era da ripubblicare, come già aveva chiesto il 15 luglio 2013, in solitudine, il consigliere comunale Walter Veltri di Insieme per Pavia. Negligenza che ha impedito «all’ente ricorrente di proporre osservazioni in merito a previsioni che comportano la inutile cementificazione di aree verdi di grande qualità ambientale, sottoposte a vincolo paesaggistico». E invece…
Ignorato l’articolo 9 della Costituzione; ignorate sentenze del Consiglio di Stato; ignorata la Carta del Restauro, che configura i centri storici e i nuclei storici quali organismi unitari da regolare in base a criteri di salvaguardia omogenei; ignorate le numerosissime norme e leggi di carattere generale, regionali e statali, che decretano «tassativo e inderogabile» l’obbligo di conservazione di Beni culturali «di interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico» inclusi beni paesaggistici, ville, giardini e parchi: come si può leggere, è vietatissimo qualsiasi intervento che possa recare pregiudizio alla conservazione del patrimonio culturale, compresa la «destinazione ad usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico».

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Pinocchietto e il faccendiere

19 marzo 2014

da Pavia, Giovanni Giovannetti

Ettore Filippi incarcerato «per fatti risalenti al 2007?» Ma basta! Interi paragrafi dell’Ordinanza di custodia cautelare rendicontano momenti successivi, fatti accaduti dopo – e non prima – il 2009. E già in introduzione si segnala quel permesso a costruire del 2011 per Punta Est, ovvero Maestri, a firma del poliedrico indagatissimo dirigente Angelo Moro, «provvedimento illegittimo per violazione degli art 24 commi 1, 21 e 23 delle Norme tecniche di attuazione del Prg comunale, art. 2 comma 10 delle stesse Nta e art 16 del Dpr 380/2001e successivamente dopo la sospensione in via di autotutela del permesso di costruire in data 20 dicembre 2011, per ottenere la conferma del titolo edilizio a favore della società Punta Est srl» E tutto questo mercimonio è a seguito di «ripetute e indebite pressioni sul dirigente del settore Ambiente e Territorio del Comune di Pavia Angelo Moro, finalizzate al rilascio a favore della società Punta Est srl dei titoli edilizi illegittimi – rilascio del permesso a costruire e conferma del titolo sospeso – con l’impegno assunto nei confronti del Maestri di ottenere modifica della destinazione urbanistica dell’area nel nuovo Pgt, da “area destinata ai servizi” a “area residenziale”, per conseguire una definitiva sanatoria dell’intervento realizzato»
Come leggiamo, il Filippi «contribuiva inoltre al rilascio della società La Cortazza e di altre riconducibili al Maestri, di altri permessi di costruire – segnatamente del nr. 01/2012 rilasiato il 5 gennaio 2012, relativo all’edificazione dell’area meglio nota come “Costa Verde”; nonché del permesso di costruire relativo all’edificazione dell’area meglio nota come “Molino Tre Mole” – mediante ripetute indebite pressioni sul dirigente del Settore Ambiente e Territorio del Comune di Pavia Angelo Moro e sui tecnici comunali responsabili del procedimento per ottenere una celere definizione delle pratiche». E, ben di peggio, fratel Ettore, «a risarcimento in favore di Maestri per il danno subìto con il sequestro del cantiere di Punta Est», si attivava «per far approvare proposte di modifiche al Pgt, con previsioni di aumento della capacità edificatoria delle aree sopra indicate mediante ripetute e indebite pressioni sul sindaco…» (nell’Ordinanza sta scritto proprio “sindaco”: e non è l’ex sindaco Piera Capitelli, ma quello attuale, Alessandro Cattaneo detto Pupo o Pinocchio) «…e gli assessori competenti, sullo stesso dirigente del settore Ambiente e Territorio del Comune di Pavia e sui componenti della commissione incaricata di redigere le proposte di modifica del Pgt da sottoporre al Consiglio comunale».
Angelo Moro? Venne reclutato il 6 agosto 2009 a contratto biennale per “Avviso pubblico”, subito dopo la nomina a sindaco di Al Cattaneo che, per fare posto al malleabile diligente dirigente, si spinse ad annullare indebitamente un regolare concorso. Moro verrà infine assunto nel novembre 2011 con un più che chiacchierato concorso ad personam. Anni in cui l’incarcerato «Filippi, anche quando non ricopriva più alcuna carica pubblica, ha sempre avuto l’inusuale possibilità di accesso agli uffici per trattare direttamente con dirigenti del Comune e con rappresentanti politici per fare pressioni volte a favorire le pratiche edilizie delle società facenti capo a Maestri» e in particolare «mantenendo assidui contatti con il dirigente Moro». L’Ordinanza fa esplicito riferimento alla lottizzazione abusiva di Punta Est: «In quel contesto Filippi aveva agito all’interno dell’amministrazione comunale come “testa di sfondamento” a favore del Maestri».

Ps. dal mio profilo su Facebook ho or-ora lanciato questa struggente visionaria delicata proposta: «Pier Francesco Mimmo Damiani o Andrea Zatti candidato sindaco; Massimo Depaoli vicesindaco e assessore; Walter Veltri all’Urbanistica; Angela Gregorini all’Istruzione e Massimo Dagrada anche lui candidato e assessore a qualcosa. Depaoli perde, così si vince: un governo cittadino di “salute pubblica” che tenga fuori per un giro, uno solo, chi ha avuto responsabilità nella malagestione Albergati-Capitelli». Siamo realisti, sogniamo l’impossibile.

La distruzione della città

29 novembre 2013

Questo Pgt è devastante e da gettare
da Pavia, Enrico Sacchi *

Un Pgt che nega l’unità del centro storico come entità inscindibile da tutelare nella sua interezza e che consente di tutto e di più, a discrezione dell’operatore economico, purché riceva l’avallo degli uffici comunali. Si concretizza come prossima e ineluttabile la distruzione della città antica, cioè della nostra identità e della nostra memoria storica.

Il settore del nuovo Pgt relativo al centro storico della nostra città merita, da parte dei cittadini pavesi, una particolare attenzione in quanto mette in conto grandi cambiamenti della normativa fino a oggi in vigore. Si ha l’impressione che l’Amministrazione in carica abbia voluto cancellare, per motivi che poco hanno a che fare con l’urbanistica, quanto di positivo al riguardo avevano lasciato i precedenti amministratori, peraltro responsabili a loro volta di gravi cedimenti nella tutela ambientale (vedi Valle della Vernavola) e in generale di eccessiva acquiescenza alla richiesta di nuove aree edificabili. (more…)

I love Pv

14 luglio 2013

Nel suo imperdibile Viaggio in Pavia, cinquant’anni fa mons. Cesare Angelini osservava che «vicino a una città di traffico violento e di crescita furiosa come Milano, Pavia è ancora una nota nostalgica, l’eco di un paese tranquillo». L’illustre studioso del Manzoni muore nel 1976, ma in questo suo breve saggio trova il tempo per lamentare «periferie dove si costruisce senza misericordia», in una città dove «smisurati palazzi hanno inghiottito ogni verde, cancellato ogni orizzonte, e tolto al visitatore il modo famigliare e campagnolo di avvicinare la città».
Per l’Angelini sembra tuttavia salvarsi il centro storico: «Nel suo centro, Pavia meno facilmente lascia crescere palazzi nuovi e insolenti, anche se il fanatismo edilizio è sempre lì in agguato. […] E gli orti, ancora numerosi tra casa e casa, ci stanno bene come orti o respiri casalinghi e non come “area edificabile” […] La modernità non si addice a Pavia, e a difenderla da ogni voglia trasmodante sono proprio le cose più sue: le basiliche, il castello ducale, le torri medievali che, dandole una unità poetica, non consentono vicinanza di modernità o dismisura. E questo suo difendersi è il suo progredire» (pp. 20-21).
Chissà cosa scriverebbe oggi il nostro sacerdote-letterato, a fronte del vero e proprio assalto al bene comune condotto da amministrazioni senza scrupoli né amore per la città: gli antichi orti? Che siano permutati in aree edificabili; le basiliche e i sagrati? Ottimi per parcheggi sotterranei, così da meglio spalmare polveri sottili e altre tossine sopra i polmoni dei pavesi e sull’arenaria o il cotto dei nostri più preziosi e delicati monumenti.
A riprova, bastino le cronache sulla discussione del Pgt pavese in Consiglio comunale, declinato a vera e propria palestra di rinegoziazione del Piano – già di suo biasimabile – adottato nel dicembre scorso: forzature che disdegnano il pubblico interesse così da esporre l’Amministrazione comunale al rischio di veder impugnare lo strumento urbanistico di fronte al Tar quando non in sede penale.
Nel rammentare che le leggi dello Stato prevalgono su ogni altra norma o deliberazione a carattere locale, di seguito riprendiamo una “lettera aperta” al sindaco a firma di numerose associazioni, missiva in cui si elencano alcuni dei rischi incombenti. 
(G. G.)

Signor sindaco,
in vista della discussione delle osservazioni al Piano di Governo del Territorio e dell’approvazione del Pgt in Consiglio Comunale, è il momento di dire con chiarezza ai cittadini quali effetti le norme del Pgt avranno per la città, se il Pgt sarà approvato così com’è o anzi con ulteriori varianti peggiorative introdotte all’ultimo minuto. (more…)