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Panoramica pavese

7 Maggio 2014

Pavia pre-elettorale. Ai microfoni di “Radio popolare” la direttrice de “La Provincia Pavese” Pierangela Fiorani, Mauro Vanetti e Giovanni Giovannetti (lunedì 5 maggio 2014).

La Piera ha ragione

17 gennaio 2014

«Non va in giro per Pavia per dare risposte ai cittadini. Va per fare domande. Dopo cinque anni di governo non sa ancora quali sono i problemi della sua città». Pierangela Fiorani parla del sindaco Cattaneo e ha proprio ragione. Ma sono fragilità che una pseudosinistra dal discutibile passato e incapace di guidare il cambiamento, proprio perché ricattabile si guarda bene dall’evidenziare: né questo né tanto meno altro. E allora ben vengano “Pupo” Cattaneo e le complici caciotte condivise con mafiosi apicali amici degli amici; ben vengano i brindisi di ‘Ndrangheta o le feste “eleganti” subito dopo la vittoria elettorale, guarda caso al “Soleluna” di Calvi e Marazza o – per non far torto a nessuno – a “Cascina Scova” dei Maestri; ben vengano invasivi i faccendieri aggressivi e trapananti, fautori di un Piano di governo del territorio devastante per il centro storico (mai così dai tempi del “Piano Dodi”), un Piano non per caso o guarda il caso scritto con la generosa penna dei Calvi, dei Marazza, dei Ciocca e dei Maestri; ben vengano le famiglie sgomberate per manifesta povertà; ben vengano le aziende di virtuale controllo pubblico in dote a clan famigliari; ben venga un bilancio comunale con 9 milioni di attivo, quando il Patto di stabilità ne rivendicava “solo” 6 (e 3 milioni, ormai inutilizzabili, sono andati alle ortiche ad onta del welfare locale, che avrebbe potuto beneficiarne), mentre aumentano le tasse e i costi dei servizi. Ma a destra un Pupo telegenico quanto meno hanno saputo disegnarselo (è quel che passa il convento, ma lì c’è chi almeno sogna il “Telegatto”), mentre a pseudosinistra – quella di taluni attempati neorenziani doc, sempre i soliti, i “post” (senatori… sindaci… assessori…) del malgoverno cittadino a cui Pupo ha sottratto il testimone, i pessimi timonieri del locale Partito democratico ben prima di Renzi – sognano incubi. E Pavia? (G. G.)

Cattaneo tra videocrazia e dura realtà  di Pierangela Fiorani*

One man show. Un uomo solo sulla scena. Se Pavia dovesse andare a votare in questo weekend non avrei molti dubbi a fare un pronostico sul vincitore: sarebbe Alessandro Cattaneo. Il sindaco in carica (al momento senza un avversario vero) ha molte frecce al suo arco in questo frangente. È il sindaco più amato d’Italia, secondo un sondaggio accreditato.
Lancia auto candidature nel suo partito e a Roma («Sono io l’anti Renzi») e provocazioni («eliminiamo il posto fisso») che lo portano ancora una volta alla ribalta ben al di là delle sponde del Ticino. Finalmente, mi dico, il nome di Pavia sulle tv e sui giornali a grande tiratura con un ragazzo dal viso aperto, cresciuto qui, studente della nostra università, un giovane che guarda dritto nella telecamera con occhi limpidi e sorridenti (e pazienza per la parlata un po’ troppo lumbard). Meno male, mi ripeto, che , per una volta, la nostra città non subisce la vergogna di essere additata come la capitale del gioco d’azzardo (conservo anche la recente pagina del New York Times), un record che nasconde una tragedia che ruba sostanze e anima a uomini, donne, intere famiglie. (more…)