di Riccardo Catenacci
Faccio mio l’ottimo articolo di Riccardo Catenacci sull’amico Orellana. E faccio mia questa risoluta dichiarazione d’intenti: «Ogni eletto risponderà al Programma del M5S e alla propria coscienza, non a organi direttivi di qualunque tipo […] La libertà di ogni candidato di potersi esprimere liberamente in Parlamento senza chiedere il permesso a nessun capo bastone sarà la sua vera forza». Era il Comunicato politico numero quarantacinque di Beppe Grillo, era l’11 agosto 2011. Ma ricordate come andò nella Lega vent’anni fa, dopo l’espulsione di otto “dissidenti”? Fra di loro c’era il pavese Franco Castellazzi, presidente della Lega lombarda e numero due del partito, nonché consigliere comunale a Pavia: contestava la deriva destrorsa del movimento, era contrario alla secessione, si opponeva alle tendenze xenofobe e razziste, riteneva che la Lega dovesse preparare un’adeguata classe dirigente e operare nelle istituzioni. All’epoca il partito di Bossi si candidava a partito-Stato del nord: voleva il federalismo, voleva la luna. Ritroviamo la Lega oggi relegata a una sorta di “volkspartei del varesotto”, come profeticamente ebbe a dire Nando Dalla Chiesa. Meditate, grullini, meditate. (G. G.)
Tante e gravi sono le colpe imputate al senatore Luis Alberto Orellana, la più grave delle quali – a detta degli attivisti 5stelle pavesi – è il progressivo allontanamento dalla base e dal territorio, il rifiuto del dialogo e l’aver condiviso le perplessità e critiche verso il movimento non con gli attivisti stessi ma prioritariamente con la stampa.
Dopo mesi di polemiche, difese, accuse, messe all’indice sul blog di Beppe Grillo e dichiarazioni roventi, oggi 26 febbraio il capitolo finale: Orellana viene espulso dal M5S: 29.883 iscritti certificati hanno ratificato la proposta di espulsione votata a maggioranza dai gruppi parlamentari riuniti ( 13.485 i contrari, su un totale di aventi diritto di circa 80.000).
Abbiamo letto diverse versioni dei convulsi ultimi passaggi che hanno portato a questo drammatico exitus, sia da parte di Orellana che da attivisti “semplici” e qualificati portavoce (Iolanda Nanni, consigliera regionale lombardia) o candidati tali (Giuseppe Polizzi, candidato sindaco alle amministrative pavesi del 25 maggio). Proviamo ora a fare ordine nella vicenda. (more…)