Posts Tagged ‘sfratti’

I veri delinquenti

28 aprile 2014

Non sono solo i grandi palazzinari ad avere scatenato una vera e propria guerra contro i ceti subalterni, ma un intero blocco sociale, che comprende anche quei finti progressisti che con il loro silenzio avallano la marea di sfratti, ben consapevoli che questo è un modo per tutelare anche la loro piccola rendita. A pagare le spese, come sempre, sono gli inquilini: Antonietta è svenuta due volte, sotto gli occhi dello sbeffeggiante padrone di casa, ed è finita in ospedale in ambulanza. Il tutto, per lasciare vuota l’ennesima casa: una tra le troppe, che Antonietta insieme ai tanti che condividono la sua condizione presto si riprenderà. (movimentopavia.org)

Dal 1971 ad oggi, Pavia ha perso 10.632 abitanti. Il che significa che in città si sono liberati o 2.658 appartamenti (se ipotizziamo che ciascun appartamento fosse abitato da una famiglia composta da quattro persone), o 3.544 appartamenti (se ipotizziamo che ciascun appartamento fosse abitato da una famiglia composta da tre persone).
Che gli appartamenti liberi fossero 2.600 o 3.500, poco importa. (more…)

Ancora sfratti incolpevoli

15 aprile 2014

Padrone di casa manda sfrattata all’ospedale
di movimentopavia.org

Nello scorso gennaio, dopo l’ennesimo picchetto antisfratto Antonietta aveva ottenuto un rinvio dell’esecuzione fino ad oggi. Questa mattina la rete antisfratto è tornata in via Ferrini 81 per dare supporto alla famiglia sotto sfratto, visto anche il peggioramento delle già precarie condizioni di salute di Antonietta. Malata, ha persino rinviato le cure perchè il suo salario è l’unica fonte di reddito della famiglia. Operaia presso la ditta di pulizie del policlinico San Matteo, non guadagna nemmeno 500 euro al mese. Troppo poco per fare la spesa, pagare le bollette e, soprattutto, un affitto da 550 euro.
Negli scorsi giorni erano arrivati precisi segnali sulle intenzioni del proprietario dell’intero palazzo, che si era premurato di staccare, indebitamente, il contatore del gas per rendere insostenibile la già stressata vita di Antonietta e di effettuare forti pressioni sull’ufficiale giudiziario. Le avrà fatte anche in comune? L’assessore Assanelli, a chi gli chiedeva una soluzione per non finire in mezzo a una strada, ha voluto dare solamente le sue oramai famose lacrime di coccodrillo. Nulla ha fatto il sindaco Alessandro Cattaneo, servo dei palazzinari.
Come già successo ormai troppe volte in città, un numero spropositato di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa ha eseguito lo sfratto. Quest’oggi, però, prendevano ordini direttamente dal borioso padrone di casa. Fatto, questo, che dimostra come a Pavia l’unico diritto garantito è quello alla proprietà privata. Sulla rendita immobiliare, infatti, e su null’altro si basa l’economia cittadina. Non è un mistero che non siano solo i grandi palazzinari ad avere scatenato una vera e propria guerra contro i ceti subalterni, ma un intero blocco sociale, che comprende anche quei finti progressisti che con il loro silenzio avallano la marea di sfratti, ben consapevoli che questo è un modo per tutelare anche la loro piccola rendita.
A pagare le spese, come sempre, sono gli inquilini: oggi Antonietta è svenuta due volte, sotto gli occhi dello sbeffeggiante padrone di casa, ed è finita in ospedale in ambulanza. Il tutto, per lasciare vuota l’ennesima casa: una tra le troppe, che Antonietta insieme ai tanti che condividono la sua condizione presto si riprenderà

Buon Natale

21 dicembre 2013

di Assemblea per il diritto alla casa

Picchetto antisfratto in via Ferrini 81
Anche sotto natale non c’è rispetto per la serenità

Sembra uscito da un romanzo strappalacrime, ma è la pura realtà. Succede che la famiglia di Antonietta e Fabio ottengano (con visita a sorpresa pomeridiana) il 12 dicembre un rinvio non di 2 settimane (cadrebbe in giorno festivo) ma di soli 11 giorni. Così la visita dell’ufficiale giudiziario è prevista per il 23 dicembre, ad un orario indefinito (dalle 9 alle 21), quella visita che già di per se toglie ogni serenità non si saprà neppure quando avverrà.
Non importa che questa famiglia abbia a che fare con bambini piccoli, e non abbia nessuna soluzione alternativa. D’altronde il padrone ha comprato il palazzo e lo sta ristrutturando (dopo aver sfrattato) gli appartamenti per venderli ad un prezzo maggiorato. Nessun bisogno di liquidi solo un’esigenza di business, che richiede lo sgombero dei locali, il prima possibile, ma le sorti del “moroso incolpevole” non vengono contemplate.
Di fronte a tale sopruso e tale insensibilità, l’assemblea per il diritto alla casa convoca un picchetto dalle 7 fino alla visita dell’ufficiale giudiziario (presumibilmente la mattina), per ribadire che le sorti di questa famiglia siano DECISAMENTE più importanti del lucro di chiunque, tanto più quando la contraddizione si fa così evidente. Invitiamo chiunque a passare sia per condividere la lotta per il diritto alla casa sia per portare la propria solidarietà concreta a chi sta vivendo la peggior distorsione che vede il profitto al di sopra della dignità umana.

Appuntamento dalle 7 (per tutta la giornata fino all’arrivo dell’ufficiale giudiziario) in via Ferrini 81. La casa è un diritto. Sta a noi farlo valere!

Assemblea per il diritto alla casa
Assemblea ogni martedì alle h. 21:30 alla sede del sindacato di base in viale indipendenza 42 (di fronte all’ASL)
tel. 3391028314
http://www.movimentopavia.org
sostieni la cassa di resistenza antisfratto: Postepay n. 4023 6006 4807 4237 (intestato a Paola Zadra)

Moratoria subito! (atto secondo)

16 dicembre 2013

di Eleonora Lanzetti 
e Marcello Villani

A rischio sfratto non permangono solo i monaci cistercensi della Certosa. A Pavia in via Ferrini una famiglia di cinque persone sta per perdere la casa, per una “morosità incolpevole” da 11 mesi: il capofamiglia ha perso il lavoro, la figlia è tornata in famiglia con un bimbo di 4 anni dopo la separazione dal marito. Quel bilancio famigliare può contare sul solo stipendio della moglie: 600 euro presso la Meridional, l’impresa di pulizie dell’ospedale San Matteo. Ascoltateli.

Sfratti violenti a Pavia

8 dicembre 2013

di Stefano Pallaroni

Erano gli anni Settanta. Oggi è peggio. Molto bello questo toccante ricordo di Stefano Pallaroni. Lo si può leggere sul sito de “La Provincia Pavese”

Nella prima metà degli anni Settanta papà e mamma andavano per i 40 anni. E avevano due figli da tirare su. Abitavamo a Città Giardino, rione San Giuseppe. E avevamo lo sfratto. Io andavo alle elementari e frequentavo la scuola Ada Negri di via Acerbi. Proprio come il bimbo di Luca Capuozzo, il capofamiglia 42enne sbattuto fuori di casa insieme alla moglie in via Reale, traversa di via Olevano. Che è poi la zona di Pavia dove ho abitato prima, alla fine degli anni Sessanta, via Acerbi al civico 64, i palazzoni di Febbroni. Tutti gli sfratti fanno male al cuore, ma quello del signor Capuozzo l’ho vissuto anche ripensando al mio. Il furgone bianco dove hanno caricato tutte le loro cose, lo spropositato dispiegamento di forze, i poliziotti venuti persino da Milano. Ed è successo lì, nelle strade dove giocavo da bambino. Io la ricordo la faccia che faceva mamma quando arrivava l’ufficiale giudiziario. Era un misto di rabbia e vergogna di fronte a quell’uomo calmo e pacato, sempre gentile. Lui arrivava e suonava alla porta, mamma le prime volte lo riceveva sullo zerbino. Io sbucavo da dietro la gonna e guardavo all’insù. Lui allora apriva la cartella di pelle facendo scorrere la lampo e tirava fuori l’atto giudiziario. Nel tempo mamma, poi, lo faceva pure entrare in casa, in cucina. Chissà quante ne aveva passate pure lui a furia di recapitare ingiunzioni. Mamma firmava senza sedersi. Noi che in via Olivelli al 2 eravamo subentrati in affitto a mia zia, dovevamo andarcene perché il padrone di casa doveva mandarci a vivere sua figlia. Di lì a poco si sarebbe sposata. Io quando vedevo arrivare l’auto blu dell’uomo inviato dal tribunale, una Fiat 128 mi pare, un po’ di tremarella mi veniva. E poi sai com’è: la gente parla. Vuoi vedere che questi qui non pagano l’affitto? (more…)

L’incapace telegenico

5 dicembre 2013

Parola d’ordine, «il rispetto della legge». Detto dal sindaco Alessandro Cattaneo – che nel luglio scorso ha sottoscritto la comunale convenzione-sanatoria di una lottizzazione abusiva – suona alquanto beffardo. Sarebbe ormai inutile spreco di spazio e tempo rimarcare il sodale intrallazzo di  Cattaneo detto Pupo con criminali d’alto lignaggio quali, ad esempio, il capo della ‘Ndrangheta lombarda Pino Neri. Oppure – è ancora lui – l’apicale rappresentante di una pubblica amministrazione incline a chiudere un occhio anzi due quando sono in gioco gli interessi di taluni sponsor economico-politici amici o amici degli amici.
L’esserino incapace che, nel 2009, accorse a tutte pinne e scottex ad asciugare le lacrime di Rosanna Gariboldi in Abelli (arrestata e condannata per riciclaggio di denaro sporco su un conto “balneare” condiviso col marito, sponsor politico di Cattaneo); il Pupo che, lo stesso giorno, aveva accusato di pedofilia e altre infamità i migranti ospiti nel centro di accoglienza in via San Carlo (verrà presto sbugiardato); lui non pretende il «rispetto della legge» da parte di affaristi e speculatori sui amici (a loro il nuovo Pgt consente di cementificare ogni zolla del centro storico): quel «rispetto», l’incapace telegenico lo esige dalle famiglie pavesi che oggi versano in un disagio, si spera momentaneo.
Mentre a Milano il sindaco Pisapia blocca gli sfratti per le famiglie bisognose e solidarizza con loro, poiché «occupare una casa per necessità non è reato», a Pavia invece… a ciascuno il suo (vedi La vera storia di Alessandro Cattaneo 1 , 2 e 3 ).
Di seguito proponiamo il bell’articolo di Anna Ghezzi sul quotidiano locale. (G. G.)

«Senza casa ci tolgono il bambino. Trascinato sulle scale per i piedi»
La paura della famiglia sgomberata in via Reale: «Sono due anni che chiediamo aiuto al Comune» «Volevano separarci, io in dormitorio anche se sono invalido e mia moglie in una comunità»

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Merde umane, atto secondo

3 dicembre 2013

da Pavia, Giovanni Giovannetti. Interviste video di Lorenzo Blone

No, Luca Capuozzo non è uno dei tenutari di Cascina Scova, luogo dove si costruiscono campi da tennis e piscine senza autorizzazione; o della contigua Punta Est, stessi proprietari, là dove si costruiscono residenze di lusso per venderle sul libero mercato, anche se i terreni sono vincolati a ben altre destinazioni.
Luca Capuozzo non è la Cortazza, non può corrompere professori universitari e funzionari della Soprintendenza – con la mediazione di un ex vicesindaco amico degli amici – e ottenere una illecita variante comunale ad un progetto, così da vendere residenze universitarie invece di affittarle; o la rimozione dei vincoli della legge Galasso, e costruire dentro un parco pubblico a pochi metri da un corso d’acqua. (more…)

Cento sfratti

6 novembre 2013

L’emergenza casa e una giunta assente
da Pavia, Walter Veltri*

L’emergenza sfratti sta assumendo proporzioni drammatiche in città. Cento sono le famiglie pavesi con lo sfratto esecutivo e la prospettiva, in poco tempo, di dovere abbandonare l’alloggio con la quasi certezza di non trovare un ricovero temporaneo. È un’emergenza sociale che non può essere risolta trasformandola in emergenza di ordine pubblico con l’invio della polizia e dell’ufficiale giudiziario a eseguire gli sfratti. La Giunta Cattaneo e l’assessore Assanelli hanno sottovaluto il fenomeno e ora non riescono a fronteggiarlo.
Su questo argomento nel mese di maggio, su mia richiesta, si era svolto un Consiglio comunale aperto a tutti i soggetti interessati, compresa l’Aler, per far scaturire proposte concrete. Queste almeno erano le mie intenzioni. Invece è stata una riunione inconcludente. Era stato presentato un’ordine del giorno per chiedere al Prefetto la moratoria degli sfratti, almeno fino alla fine dell’anno, che la maggioranza incomprensibilmente ha bocciato dopo averne condiviso il contenuto, compreso l’assessore Assanelli, nella conferenza dei capigruppo. Inoltre Assanelli si era anche impegnato a rendere disponibili entro ottobre decine di appartamenti che sono svaniti nel nulla. Ora ne promette addirittura 120 per il mese di maggio del 2014. Guarda caso in concomitanza con le elezioni amministrative. Forse qualche alloggio sarebbe stato reso agibile se tutte le risorse disponibili, compresi 150.000 euro destinati alla realizzazione di una rotatoria, fossero state utilizzate per ripristinare quelli che richiedevano lavori di lieve entità. Anche l’Aler ha enormi responsabilità. Nella sola città di Pavia mantiene vuoti circa 200 appartamenti perché inagibili e giustifica l’assenza di interventi con la carenza di risorse, mentre riesce a scovarle per far crescere a dismisura il numero dei dirigenti.
Oltre alle famiglie con lo sfratto ci sono anche quelle che, poste di fronte all’alternativa se pagare l’affitto o le bollette, preferiscono, per non andare a dormire sotto i ponti, farsi tagliare il contatore del gas e dell’acqua rinunciando al cibo caldo, anche in presenza di bambini. Probabilmente il taglio del gas o dell’acqua non ci sarebbe stato se fossero stati utilizzati, per venire incontro alle famiglie in difficoltà, le centinaia di migliaia di euro che gli amministratori di Asm e di Asm Lavori si sono attribuiti sotto forma di benefici forfettari e premi di risultato. Una vergogna. È ovvio che non è possibile aspettare l’assegnazione di alloggi a maggio mentre le famiglie vengono buttate fuori casa. L’assessore venga in Consiglio comunale per esporre i provvedimenti urgenti che intende adottare. Mi rivolgo all’assessore perché il Sindaco, come per altri problemi, è assente. Preferisce tagliare nastri invece di dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini. Ancora una volta la giunta dimostra di essere forte con i deboli e debole con i forti.

* consigliere comunale, lista civica Insieme per Pavia

Merde umane

3 settembre 2013

da Pavia, Giovanni Giovannetti

«Se se ne fossero andati da soli, avremmo chiuso un occhio. Noi abbiamo proposto una soluzione temporanea, l’hanno rifiutata. Quindi il Comune ha deciso di denunciarli e provvederemo alla cancellazione per cinque anni dalla graduatoria per l’assegnazione delle case popolari». Così l’assessore ultracattolico Sandro Assanelli dal quotidiano locale il 3 settembre, a tuonare punizioni divine per la famiglia di Luca Capuozzo, cuoco quarantacinquenne diabetico e senza più un lavoro, con moglie e figlio piccolo. Perso il lavoro, persa la casa, dal ciellino Assanelli si è sentito rivolgere questa proposta, la solita: moglie e figlio ospiti a pagamento presso il Centro di accoglienza alla vita (400 euro mensili, di cui 200 li paga il Comune); lui, cronicamente malato, in un dormitorio aperto solo nottetempo, dalle 20 alle 8.
Assanelli è molto credente; per l’assessore, l’unità della famiglia viene prima di ogni altra cosa. Così come il diritto dei minori agli affetti famigliari oltre che alla vita, ma solo quando si tratta di embrioni.
Di un tale inumano smembramento, ovviamente la famiglia Capuozzo non ha voluto nemmeno sentir parlare e ha occupato una casa comunale da tempo vuota e male in arnese, dandosi poi da fare per renderla accogliente: «devo fare l’insulina quattro volte al giorno, prendo sei pastiglie, sono invalido». Insomma, Luca e Roberta non hanno fatto i bravi, si sono lamentati e «i servizi sociali ci hanno detto che il nostro comportamento aveva inciso sul fatto di non trovare soluzioni alternative». (more…)

Tasi, l’inquilino si osculta

1 settembre 2013


di MovimentoPavia PuntoOrg

Dopo la netta bocciatura della moratoria agli sfratti di cui questa Giunta, insieme ad alcuni “franchi tiratori” del Pd, si è fatta carico, dopo diverse e pressanti “sollecitazioni” al sindaco da parte di chi si batte per il diritto alla casa e dopo l’esplosione della drammatica emergenza abitativa, Cattaneo si era impegnato in prima persona ad affrontare la questione presso il consesso dell’Anci.
Ora, con la tanto travagliata abolizione dell’IMU e l’introduzione della nuova service tax, vediamo Cattaneo in brodo di giuggiole, al fianco di un estasiato Fassino, plaudere alle nuove misure.
Infatti, buona parte di queste misure vanno nella stessa direzione imboccata e supportata dal sindaco, dalla sua giunta e dai loro amici negli ultimi anni. Anzitutto, si detassano gli immobili invenduti, facendo un ulteriore favore agli immobiliaristi e ai palazzinari che hanno trovato a Pavia terreno fertile per immobilizzare capitali, puliti o ripuliti, nel mattone.
Poi, si sposta buona parte dell’onere fiscale dalle spalle dei proprietari a quelle degli inquilini, vale a dire che, attraverso la fiscalità si opera un trasferimento di ricchezza da chi non è in grado di comprare una casa a chi già ne possiede per lo meno una: all’abolizione dell’IMU, infatti, fa da contraltare l’introduzione della TASI, ovvero un’imposta a discrezione dei singoli comuni, spesso indebitati o sull’orlo del fallimento, e dunque affamati di denaro per fare cassa.
Questa tassa sugli inquilini si accompagna alla profonda scarsità di risorse destinate al fondo sociale per gli affitti, ossia lo strumento che aiuterebbe le famiglie in difficoltà con i pagamenti dei canoni di locazione.
Infine, si garantiscono mutui per la casa più “agevoli” a giovani, coppie e lavoratori atipici, in una fase in cui proprio queste fasce soffrono una drammatica sottrazione di reddito. In tal modo vengono a riprodursi le precondizioni della crisi attuale: soggetti che non sono in grado, a causa dei salari sempre inferiori, di onorare debiti via via crescenti contratti presso le banche alimentano una ennesima bolla del mattone. Si demanda, in perfetto stile anglosassone, un bisogno primario alla sfera del credito, per eludere la impellente necessità di edificare, ristrutturare e fornire a breve scadenza alloggi popolari. Ricordiamo che l’Italia, con Pavia tra le città capofila, è il Paese europeo con il più netto sbilanciamento tra edilizia privata e pubblica-popolare.
Ecco quali sono le soluzioni e le risorse che, in un recente consiglio comunale interrotto dall’Assemblea per il diritto alla casa, Cattaneo prometteva che avrebbe ottenuto grazie al suo intervento in seno all’Anci! Per far fronte ai problemi delle famiglie sotto sfratto e già in mezzo a una strada occorre rubare ai poveri e dare ai ricchi! Cattaneo assomiglia sempre più allo sceriffo di Nottingham…

Le case del popolo

28 agosto 2013

di MovimentoPavia PuntoOrg

Assemblea generale di occupanti, inquilini morosi, sfrattati e senza casa martedì 10 settembre alle ore 21 presso la sede del sindacato di base, viale Indipendenza 42 (di fronte all’Asl)

A Pavia si stanno moltiplicando i casi in cui famiglie sotto sfratto o sfrattate per morosità ricorrono all’occupazione di abitazioni di edilizia residenziale pubblica sfitte per non dover dormire in mezzo a una strada. Si tratta di famiglie duramente colpite dalla crisi economica che, a causa di un reddito ridotto all’osso, non sono più in grado di pagare quegli affitti salatissimi che per anni hanno puntualmente sborsato ai loro padroni di casa. I padroni di casa (guarda il caso!) a Pavia spessissimo sono quegli speculatori e palazzinari che recentemente hanno fatto valere il proprio peso politico opponendosi alla moratoria sugli sfratti e ottenendo la complicità di sindaco e prefetto. (more…)

Camping Mezzabarba

10 agosto 2013

Nel numero di Cronaca vera in edicola, un imperdibile reportage estivo dal “camping  Mezzabarba” e sul problema sfratti a Pavia.

Confisca

28 luglio 2013

Confiscare Green Campus: uno spartiacque nella politica comunale
da Pavia, Paolo Ferloni e Mauro Vanetti

Sabato mattina siamo andati in tribunale con l’avvocato Franco Maurici per depositare un atto di intervento nel procedimento penale relativo al caso Green Campus. Chiediamo di partecipare al processo come parte civile in surroga del Comune di Pavia che si rifiuta di difendere gli interessi della maggioranza dei suoi cittadini, preferendo invece schierarsi dalla parte degli speculatori. Questo fa il paio con la linea seguita dall’assessore comunale ai Servizi sociali Assanelli e dalla Giunta di fronte alla protesta degli sfrattati: indifferenza ai problemi sociali, ricorso alla forza poliziesca, vicinanza solo agli interessi dei proprietari immobiliari.
Con questa azione legale chiediamo ufficialmente ciò che abbiamo rivendicato nei volantinaggi, nelle manifestazioni, in parecchi nostri interventi pubblici: la confisca dei condominii della lottizazione abusiva di attualmente sequestrati. Questo permetterebbe al Comune di entrare in possesso di 300 appartamenti nuovi, che in piena emergenza sfratti potrebbero essere utilizzati per coprire una parte importante delle esigenze abitative sia degli studenti universitari fuori sede in maggiore difficoltà sia di quelle famiglie che a causa della crisi non riescono a trovare spazio nella pessima offerta di edilizia popolare messa in campo da ERP e ALER.
Confiscare significa stabilire un principio di giustizia: significa espropriare chi ha tentato a sua volta di espropriare la collettività del suo diritto a decidere su che linee far sviluppare la città, significa restituire al popolo una parte di quanto la grande proprietà immobiliare parassitaria ogni giorno sottrae al benessere e alla serenità della maggioranza dei pavesi. Per noi significa dire chiaramente da che parte stiamo: dalla parte della povera gente, dei lavoratori, dei disoccupati, degli anziani con la pensione minima, degli immigrati senza diritti, dei giovani dalla vita precaria e dal futuro incerto.
Ci chiediamo retoricamente: come mai né il Pd, né il M5s, né tanti altri che a chiacchiere affermano l’esigenza di una politica nuova in città, hanno mosso un dito in favore di questa nostra iniziativa, che pure era stata ampiamente pubblicizzata? Come mai ancora una volta siamo solo noi “oltranzisti”, noi che marciamo “in direzione ostinata e contraria” a preoccuparci affinché la città entri in possesso di centinaia e centinaia di appartamenti? Forse gli altri erano solo un po’ distratti? E allora perché non indicano a chiare lettere sui loro programmi elettorali per le elezioni 2014 cosa vogliono fare di Green Campus e di Punta Est? Vogliamo dare quelle case al popolo oppure no?
Per noi è su un tema come questo che si misura l’effettiva volontà di cambiare le cose in questa città. Chi si rifiuta di dichiarare che i condominii di Green Campus vadano confiscati al più presto, cercando soluzioni che salvino gli interessi del costruttore, è complice nei fatti del declino di Pavia e vuole tenere una porta aperta alla collaborazione con quei poteri forti più o meno oscuri che dettano il buono e il cattivo tempo nell’urbanistica comunale.

Democrazia rappresentativa

25 luglio 2013

di Lorenzo Blone / TetoNews

Pavia, 22 luglio 2013. L’Assemblea per il diritto alla casa – accampata di fronte a palazzo Mezzabarba, sede del Comune – sale di un piano e manifesta vivacemente in Consiglio comunale. 490 sfratti incombono sulla città. E le “stelle” stanno a guardare…