di MovimentoPavia PuntoOrg
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Dopo la netta bocciatura della moratoria agli sfratti di cui questa Giunta, insieme ad alcuni “franchi tiratori” del Pd, si è fatta carico, dopo diverse e pressanti “sollecitazioni” al sindaco da parte di chi si batte per il diritto alla casa e dopo l’esplosione della drammatica emergenza abitativa, Cattaneo si era impegnato in prima persona ad affrontare la questione presso il consesso dell’Anci.
Ora, con la tanto travagliata abolizione dell’IMU e l’introduzione della nuova service tax, vediamo Cattaneo in brodo di giuggiole, al fianco di un estasiato Fassino, plaudere alle nuove misure.
Infatti, buona parte di queste misure vanno nella stessa direzione imboccata e supportata dal sindaco, dalla sua giunta e dai loro amici negli ultimi anni. Anzitutto, si detassano gli immobili invenduti, facendo un ulteriore favore agli immobiliaristi e ai palazzinari che hanno trovato a Pavia terreno fertile per immobilizzare capitali, puliti o ripuliti, nel mattone.
Poi, si sposta buona parte dell’onere fiscale dalle spalle dei proprietari a quelle degli inquilini, vale a dire che, attraverso la fiscalità si opera un trasferimento di ricchezza da chi non è in grado di comprare una casa a chi già ne possiede per lo meno una: all’abolizione dell’IMU, infatti, fa da contraltare l’introduzione della TASI, ovvero un’imposta a discrezione dei singoli comuni, spesso indebitati o sull’orlo del fallimento, e dunque affamati di denaro per fare cassa.
Questa tassa sugli inquilini si accompagna alla profonda scarsità di risorse destinate al fondo sociale per gli affitti, ossia lo strumento che aiuterebbe le famiglie in difficoltà con i pagamenti dei canoni di locazione.
Infine, si garantiscono mutui per la casa più “agevoli” a giovani, coppie e lavoratori atipici, in una fase in cui proprio queste fasce soffrono una drammatica sottrazione di reddito. In tal modo vengono a riprodursi le precondizioni della crisi attuale: soggetti che non sono in grado, a causa dei salari sempre inferiori, di onorare debiti via via crescenti contratti presso le banche alimentano una ennesima bolla del mattone. Si demanda, in perfetto stile anglosassone, un bisogno primario alla sfera del credito, per eludere la impellente necessità di edificare, ristrutturare e fornire a breve scadenza alloggi popolari. Ricordiamo che l’Italia, con Pavia tra le città capofila, è il Paese europeo con il più netto sbilanciamento tra edilizia privata e pubblica-popolare.
Ecco quali sono le soluzioni e le risorse che, in un recente consiglio comunale interrotto dall’Assemblea per il diritto alla casa, Cattaneo prometteva che avrebbe ottenuto grazie al suo intervento in seno all’Anci! Per far fronte ai problemi delle famiglie sotto sfratto e già in mezzo a una strada occorre rubare ai poveri e dare ai ricchi! Cattaneo assomiglia sempre più allo sceriffo di Nottingham…