Posts Tagged ‘Stefania Vilardo’

Non votare gli amici dei mafiosi

22 Maggio 2014

Si batte Cattaneo votando Insieme per Pavia
di Stefania Vilardo

A Pavia il partito degli affari è trasversale ai due più grandi partiti che siedono in Consiglio Comunale.
Di contro, chi persegue i beni comuni è trasversale nell’opposizione.
Il Pd, attuale partito d’opposizione, quando ha governato ha fallito nel progettare il futuro della nostra città, lasciando molte macerie, amministrate poi con particolare “agilità” dal sindaco «più amato d’Italia».
La fine della Pavia industriale non è stata gestita, non si è lavorato per una riconversione economica, cogliendo le opportunità che un polo sanitario e universitario così importante come quello pavese potevano e possono dare. Si è lasciata la città in mano ad una sola realtà economica, quella dei costruttori: il volano dell’edilizia è virtuoso se spinto all’innovazione, se finalizzato agli interessi generali (infrastrutture), se regolato da una rigorosa pianificazione attenta alla storia e alla geografia del terreno. Fa solo danni se è usato da qualche politico clientelare.
“Insieme per Pavia” non appoggerà mai Cattaneo, quindi votarci significa rafforzare il fronte frammentato che davvero gli si oppone.
Preferire noi al Pd al primo turno è una scelta razionale contro Cattaneo, e contribuisce a consolidare il voto più serio per il Pd stesso.
Infatti Massimo De Paoli, se è vero che persegue il cambiamento del suo partito, dovrebbe augurarsi un nostro buon risultato. Sarebbe suo interesse misurarsi con un movimento che ha dimostrato di saper fare le battaglie, quelle giuste naturalmente, in modo determinato e senza sconti, e che sa dialogare, come al tavolo aperto da Antonio Ricci, precedente segretario del suo partito, a cui abbiamo partecipato per due anni; un movimento che ha buone idee frutto di competenza e conoscenza della città, delle sue debolezze e delle sue potenzialità.
Il nostro gruppo è una squadra consapevole. Abbiamo praticato una severa opposizione a Cattaneo: la nostra campagna e le nostre speranze sono tutte perché il suo risultato sia il più deludente possibile.
Per questo ci auguriamo che i voti degli elettori di centro destra fuggano dal clima di bunga bunga, di corruzione e di mafia che il tragico trio di pregiudicati Berlusconi-Dell’Utri-Previti ha instaurato per vent’anni sorridendo in TV agli italiani. E approdino a sostenere chi persegue i beni comuni.
Oggi la buona domanda ai pavesi più attaccati alle tradizioni è quella del nostro ultimo volantino: «Sei di destra? Questi non votarli. Scegli un amico e manda a casa l’amico degli amici».

Buona Expo!

1 aprile 2014

di Paolo Ferloni, Stefania Vilardo e Patrizia Zoppetti*

A un anno da Expo2015, l’assessore comunale Bobbio Pallavicini, non sembra dare risposta a una serie d’interrogativi che si sono posti i cittadini di Pavia e provincia. A suo tempo “Insieme per Pavia” aveva proposto al Sindaco un elenco di possibili iniziative da prendere in vista di Expo 2015. In mancanza di risposte, il consigliere Walter Veltri aveva presentato un’ interpellanza, la n. 87, in Consiglio Comunale il 16 dicembre 2013 con i propri dubbi. Ai quali nel merito Alessandro Cattaneo in realtà non fu in grado di dare soddisfazione, come non hanno indicato attraenti percorsi, in buona sostanza, né la Provincia, ente in procinto di essere abolito ma sempre esistente, né la Camera di Commercio che per le sue funzioni potrebbe essere il motore della partecipazione provinciale pavese a Expo Milano 2015. Si sono visti dibattiti, riunioni e convegni, questo sì.
Ma il punto dolente, che nessuno degli amministratori di solito ha osato né ama toccare, è che solo per affittare ad Expo uno stand da intitolare “Pavia” occorreva non tanto un «coordinamento tra vari enti» (parola di Bobbio Pallavicini) né dei «testimonial del nostro territorio» (come dice Iurilli), ben noti allo spettatore televisivo italiano ma poco rilevanti a livello internazionale, quanto il coraggio di stanziare una quota di 300.000 euro mensili, che per sei mesi avrebbe presentato un conto di 1.800.000 euro. Trattandosi di un’esperienza che non capita spesso, la somma, certo elevata, si sarebbe potuta mettere in preventivo. Ad esempio il molto “virtuoso” Comune di Pavia, che nel 2013 ha approvato un consuntivo 2012 con un avanzo totale di bilancio di 42 milioni e mezzo, avrebbe potuto gentilmente farsi carico dell’affitto dello stand. Gli altri enti si sarebbero potuti impegnare a riempirlo di contenuti agro-alimentari di pregio da tutta la provincia, contenuti in cui hanno competenza.
Invece ora ci si accontenterà di un ufficio al Broletto? Meglio che niente…
Come il buon Alessandro (Manzoni) fa dire a Don Abbondio nel colloquio col cardinal Federigo nel capitolo 25° del romanzo, «…il coraggio, uno non se lo può dare».
Però il coraggio di allargare le zone azzurre dei parcheggi in città, per avere con più introiti un inutile avanzo di bilancio, l’hanno avuto. Complimenti e auguri: buona Expo!

* Lista civica Insieme per Pavia

…anche correndo il rischio di perdere

6 marzo 2014

di Stefania Vilardo*

Cari amici de La Piazza e il Ponte,
apprezzo gli sforzi ma ribadisco che non abbiamo bisogno di facilitatori (parlo tranquillamente con i compagni di SEL, PRC, PCdI) ma del vostro coraggio: fate una scelta di campo chiara e pubblica, impegnatevi. Oltre alle carte siete capaci di mettere in gioco le vostre persone indipendentemente che si vinca o meno?
E poi che significa vincere? Governare? Caro Mimmo la sostanza è che tu mi dici: o vinco e faccio il sindaco o non metto in campo tutte quelle “intelligenze, saperi ecc…” de La Piazza e il Ponte: bene, il giocattolo nuovo non te lo regalano, te lo devi conquistare, facendo la campagna elettorale, confrontandoti con i problemi, le persone, agendo “politicamente”; la democrazia prevede la rappresentanza elettorale ecc….
Io penso che voi per primi avete fatto fallire la coalizione, lasciandoci da soli. Come lista civica abbiamo bisogno del vostro impegno per rafforzarci e riuscire ad avere più forza contrattuale nei confronti dei partiti, che ragionano in termini di interessi di parrocchia (LEGITTIMAMENTE) e non di progetto comune: la ragione del fallimento non sono problemi relazionali, egoistici ecc…, ma POLITICHE!
Noi abbiamo iniziato a parlare con il PD subito dopo la sconfitta del 2009, abbiamo continuato per quasi due anni a cadenza quindicinale: non accetto da nessuno critiche sulla nostra capacità di relazionarci! VOI SIETE IN GRADO DI SUPERARE I VOSTRI NO?
In ogni caso vi ringrazio per l’impegno, per ciò che tenete in piedi, compatibilmente con la mia vita cercherò di essere presente ai vostri lavori e di portare la mia esperienza, se sarà gradita.
Ora è il momento per me di concentrarmi sulla campagna elettorale: io e tutti i cittadini di Insieme per Pavia pensiamo che un’altra Pavia è possibile, anche correndo il rischio di perdere!

* lista civica Insieme per Pavia

Le politiche del fare

22 febbraio 2014

Diventiamo cacciatori di fondi europei
di Stefania Vilardo*

Nell’ultimo bilancio comunale licenziato da Cattaneo il totale dei fondi europei richiesti o utilizzati è uguale a zero: questa è la “cifra” che meglio di altre descrive l’amministrazione del nostro sindaco.
Per ottenere i fondi europei è necessario avere idee, capacità immaginative, e soprattutto progettuali; niente di tutto questo ha caratterizzato i nostri ultimi anni in città.
Dei soldi sembra che siano stati chiesti, all’ANCI, di cui è vice-presidente il nostro sindaco, e ottenuti anche, ma per fare cosa? Per privatizzare ciò che per ora è pubblico: si racconta che per concludere la ristrutturazione del monastero di santa Clara, futura sede della biblioteca civica Bonetta, è necessario cederne una parte a iniziative commerciali (in sintonia con le funzioni della Biblioteca), o a uso ufficio (vicino non sorgerà il nuovo Tribunale?); senza pensare però che le funzioni a cui deve rispondere una moderna Biblioteca non sono di semplice magazzino librario ma, come avviene in tutti i paesi civili, di centro propulsivo della città: luogo di incontro di persone, del tempo libero di qualità per i nostri giovani, di produzione di saperi, casa di sturt up culturali e sociali.
Perché non chiedere all’Università, presenza importante e spesso realtà a parte, di essere parte attiva nel riempire di contenuti un luogo storico, dimenticato, sottratto alla città? (more…)

A Cattaneo ridevano le orecchie

4 febbraio 2014

da Pavia, Stefania Vilardo*

All’ultimo Consiglio comunale il “nostro” sindaco era presente, ma come sempre disattento ai lavori, sorridente più del solito (come dice la mia mamma: «gli ridevano anche le orecchie») e, insieme alla sua maggioranza compatta come mai, per niente in crisi nonostante l’argomento che si andava a discutere avrebbe fatto tremare i polsi di qualsiasi consesso democratico, in un “Paese normale”.
Tutti eravamo in attesa della comunicazione del sindaco riguardo l’arresto del direttore generale di Asm, azienda di cui il Comune di Pavia è il maggior azionista, che produce beni e servizi fondamentali per la nostra città. Indipendentemente dalle risultanze processuali (i processi si celebrano solo nelle aule giudiziarie) esiste però la responsabilità politica delle scelte che si compiono, riguardo i progetti da realizzare o le persone che li devono mettere in pratica: l’ing. Tedesi aveva già procedimenti in corso quando è stato votato dal Cda di Asm. Possibile che non ci fosse un’altra persona competente e degna di ricoprire il ruolo, senza il rischio di arrivare a questo vuoto gestionale? Caro sindaco che risposta è: «…è indagato per questioni non legate a Asm, dove ha lavorato bene». Vorrei chiedere ai pavesi: affidereste i vostri risparmi a un indagato? Asm è un nostro bene comune, dal suo funzionamento dipende la qualità della vita in città, il costo di servizi indispensabili, elemento non irrilevante in un momento di crisi.
Siamo in campagna elettorale e quindi un ex sodale del sindaco, Niccolò Fraschini, da qualche tempo ha intrapreso una battaglia moralizzatrice su Asm e, grazie a questa, tenta di smarcarsi dalla maggioranza e ottenere un poco di visibilità: giovane e volenteroso fa la morale a Cattaneo (che, sprezzante, gli risponde che il prossimo giro sceglierà meglio i compagni di strada) proponendo come miglior soluzione la privatizzazione dell’azienda, rinfacciando al sindaco che è liberista solo a parole e non nei fatti. Mi chiedo e chiedo a lui: un Asm privatizzata avrebbe evitato il Tedesi di turno? O forse l’unico risultato che avrebbe prodotto sarebbe stata la scomparsa della discussione politica dal Consiglio perché appunto di non rilevanza pubblica, lasciando, per l’ennesima volta, la questione alla magistratura?
Il maggior partito d’opposizione, il Pd, con vari interventi, ha chiesto anche conto della decisione di avocare all’ufficio del sindaco un ruolo così importante, come in attesa che passi la bufera e tutto torni come “prima”, minimizzando quindi le responsabilità politiche: il primo cittadino gli ha risposto con tranquillità che, se ci fossero responsabilità, sarebbero da condividere, stante il voto espresso nel Cda dal suo consigliere di riferimento (Artuso, Pd).
Ecco un esempio pratico del bisogno di rinnovamento che deve compiere il Partito democratico per presentarsi agli elettori pavesi come vera realtà alternativa a Cattaneo: operare una discontinuità nelle sue pratiche politiche, nella classe dirigente che ha condiviso certe scelte che hanno accompagnato il declino economico, sociale e politico della nostra città: le energie in città ci sono, lo dimostra la grande disponibilità di associazioni, serve solo lungimiranza politica per tornare ad essere raccordo credibile tra i cittadini e le sue istituzioni.

* Lista civica Insieme per Pavia

A noi!

27 novembre 2013

di Stefania Vilardo *

Coalizione civica? Secondo Cesare Del Frate «Il M5S ha idee e obiettivo chiari, ha posto le proprie condizioni a tutela dell’autentica vocazione civica di un qualsivoglia polo e non mercanteggerà su condizioni necessarie poste nell’esclusivo interesse dei cittadini». Le condizioni poste «nell’esclusivo interesse dei cittadini» cinquestelle erano: «nostro il sindaco, nostro il programma, nostre le regole». Tutto «nostro». Peccato. Sia di queste che delle successive piccate nonché opinabili puntualizzazioni di Del Frate (M5S) davvero si poteva fare a meno. All’amico Cesare risponde ora Stefania Vilardo (lista civica Insieme per Pavia).

Caro Cesare Del Frate, vedo dalla tua comunicazione (che segue qui sotto) che hai imparato presto e ben i lati per me più inquietanti del far politica.
Ho più anni di te e ricordo bene i metodi dei partiti tradizionali nel criminalizzare la mia generazione quando si presentò sulla scena politica rivendicando “sogni e bisogni”.
Siccome non puoi discutere di contenuti, perché Insieme per Pavia è sul territorio e ha condotto in questi anni battaglie solitarie che ha pagato nel vero senso della parola, allora apparecchi con vecchie stoviglie una tavola di cibi surgelati da altri, perché di questo si tratta, non siete liberi di decidere, discutere e affrontare le questioni pavesi, ed infatti fino ad ora non lo avete fatto. (more…)

A ciascuno il suo

21 febbraio 2013

Punta Est. Sette domande al Partito democratico
di Paolo Ferloni, Stefania Vilardo e Walter Veltri

Leggiamo sulla “Provincia Pavese” di domenica 17 le quattro domande che il Pd ha rivolto al sindaco Cattaneo su Punta Est. Sono gli stessi quesiti, con molti altri, già da noi rivolti da un anno al sindaco, che rimane il maggior responsabile di quanto sta succedendo, senza ottenere risposte.
Ma oltre al sindaco anche il Pd potrebbe rispondere pubblicamente ad alcune altre domande:
– dove era in questi anni mentre, in solitudine, ci battevamo contro l’illegalità urbanistica pagandone anche le conseguenze?
– perché continuò per parecchi mesi a sostenere, per Punta Est, che fosse sufficiente pagare la differenza degli oneri di urbanizzazione per sanare la lottizzazione abusiva mentre ciò non era possibile, come sottolineavano gli stessi uffici del Comune?
– perché in Consiglio comunale il Pd si astenne sull’ordine del giorno di Walter Veltri con il quale si chiedeva al sindaco di attivarsi, non potendolo fare personalmente, per il ritiro dell’autorizzazione a costruire sia per Punta Est che per Green Campus?
– perché non sottoscrisse la nostra richiesta al sindaco di allontanamento dell’architetto Moro quando egli non aveva ancora superato il periodo di prova?
– perché votò due volte con il centrodestra il piano di lottizzazione “Sulla Greenway” per la costruzione di villette e condomini in pieno Parco della Vernavola, che “Insieme per Pavia” aveva denunciato essere palesemente illegittima, come confermò la sentenza del Tar e ribadì il Consiglio di Stato, con ovvio annullamento delle due delibere?
– perché non ha detto e non dice nulla su Green Campus dove sono stati costruiti 327 miniappartamenti da vendere a studenti e personale dell’Università su cui indaga la Magistratura?

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