di Achille Mortoni *
Da parecchi anni a Borgarello si parlava, com’è noto, del progetto di nuovo Centro Commerciale, grazie alla intraprendente disinvoltura dell’allora sindaco Donato Rovelli; centinaia di speranzose richieste di assunzione erano persino state depositate in Comune.
Finché tre anni fa, con istanza del 3 agosto 2010, la Società Progetto Commerciale s.r.l. con sede in Bergamo e capitale sociale di € 250.000 chiese al Comune l’autorizzazione ad aprire una struttura di vendita di 14.950 m2 di superficie, di cui 2.500 per il settore alimentare e 12.450 per quello non alimentare, nel quadro di servizi vari, tra cui un albergo, per un totale di 48.900 m2 di superficie e 53.700 m2 di parcheggi pubblici. Il Comune approva: è grosso l’affare, una gran cementificazione di campi verdi, una potente macchina per attirare clienti, traffici, inquinamento e intasamento non solo a Borgarello, ma alle non lontane Certosa e Pavia. Il Commissario prefettizio rilascia l’autorizzazione il 5 aprile 2011, passando sopra a una serie di incongruenze e di irregolarità palesi a chi abbia la pazienza di leggere gli atti delle Conferenze di Servizi.
A Pavia la Sezione di Italia Nostra ha sempre visto la Certosa di Pavia come il monumento principale del territorio pavese, e l’antico Parco Visconteo come il contesto paesistico di pregio entro il quale il convento certosino va salvaguardato e ammirato. Ha dunque subito valutato la gravità dei rischi e previsto i costi e l’insostenibilità dei danni che la grande operazione avrebbe inflitto a tutto il territorio pavese, non soltanto a Borgarello, dove ha regnato da decenni la speculazione edilizia e mancano servizi. Ha quindi chiesto alla Presidenza nazionale di opporsi al progetto.
L’opposizione di Italia Nostra, assieme a Legambiente, si è concretata in un accurato ricorso straordinario al Capo dello Stato dell’agosto 2011, poi trasferito al TAR della Lombardia nel novembre 2011 dagli avvocati Franco Maurici e Roberto Scola. Merito di quest’ultimo è stato chiedere un’accelerazione della procedura al Tribunale milanese, che ora si è finalmente pronunciato accogliendo sia questo sia gli altri ricorsi, dei Comuni di San Genesio e di Pavia, anch’essi preoccupati per l’impatto ambientale e commerciale di una operazione tanto invasiva.
In attesa di conoscerne le motivazioni, la Sezione di Italia Nostra esprime vivissima soddisfazione per la sentenza del TAR lombardo, che risponde a una sentita e radicata esigenza di tutela del territorio e del paesaggio agrario pavese, contro isolate voci discordi di politici o sprovveduti o illusi.
Auspica che il progetto di Centro Commerciale sia sepolto una volta per tutte, a beneficio di Pavia e della sua Certosa. E mentre legge la sentenza come un concreto passo per attuare in Lombardia l’articolo 9 della Costituzione, se ne compiace come di un omaggio dei lombardi di buona volontà ai sensati e onesti programmi del Sindaco e della Giunta eletti dai cittadini di Borgarello nelle ultime elezioni amministrative.
Ribadisce infine l’impegno a sostenere ogni azione per la tutela, il restauro e la fruizione pubblica del Parco Visconteo e della Certosa di Pavia.
* Presidente della sezione pavese di Italia Nostra
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