da Pavia, Paolo Ferloni, Giovanni Giovannetti e Walter Veltri
In un articolo sul quotidiano locale del 13 gennaio scorso dedicato a Punta Est vengono riportate alcune affermazioni del prof. Angelo Bugatti così commentate: «l’Università prende ufficialmente posizione sul caso».
Crediamo che a nome dell’Università possa parlare solamente il Rettore che ne è il Legale rappresentante mentre il Prof. Angelo Bugatti può intervenire tutt’al più soltanto per conto del Dipartimento di Ingegneria Edile e del Territorio di cui è Direttore.
L’intervistato afferma che la convenzione è stata sottoscritta in base all’art. 61 del regolamento. Il riferimento è all’articolo 61 del “Regolamento d’Ateneo per l’Amministrazione, la Finanza e la Contabilità” il quale al primo comma stabilisce che «le Convenzioni sono finalizzate all’attuazione di un complesso coordinato di progetti di attività di ricerca, di formazione e di servizio» e all’art. 62 precisa che «le Convenzioni possono prevedere l’istituzione di borse di studio per la ricerca e/o dottorato». Il regolamento su questo punto è chiarissimo: soltanto il Rettore può sottoscrivere convenzioni il cui contenuto preveda anche l’istituzione di borse di studio.
Invece al secondo comma dello stesso art. 61 leggiamo che «i contratti sono stipulati dal Direttore Amministrativo, dai Dirigenti e dai Direttori delle unità di gestione e di spesa. Copia dei contratti devono essere trasmessi all’amministrazione centrale». Nel caso di Punta Est è stato stipulato un contratto tra un Dipartimento ed un privato per la fornitura di servizi. Invece sul documento sottoscritto il 31 marzo 2011 tra il Direttore del Dipartimento ed il privato è riportata la dicitura «Convenzione» e lo stesso Prof. Bugatti nel suo comunicato continua ad affermare trattarsi di una convenzione.
Siamo, quindi, in presenza di un atto che non ha avuto il beneplacito del Consiglio di Amministrazione il quale, fino ad oggi, non ha ritenuto opportuno prendere provvedimenti sul caso.
Da semplici cittadini, e come esponenti della lista “Insieme per Pavia”, riteniamo che il Consiglio di Amministrazione dell’ateneo pavese farebbe bene ad occuparsi della questione, anche allo scopo di tutelare il buon nome della Università di Pavia. Infatti l’istituzione come tale non è opportuno né ammissibile che sia considerata in qualche misura contigua o coinvolta in quella che appare come una banale illecita speculazione edilizia.
14 gennaio 2012 alle 21:25 |
Punta Est, il resoconto martedì in commissione
Il direttore generale Bianchi farà il punto sul contestato progetto edilizio. Il professor Angelo Bugatti: «Alla ricerca hanno partecipato architetti cinesi»
di Fabrizio Merli
Punta Est, è l’ora delle spiegazioni. Il direttore generale del Comune, Maria Laura Bianchi, spiegherà lo stato della pratica alla commissione territorio convocata per martedì prossimo. Un po’ di chiarezza, dopo che il contestato progetto, con 70 appartamenti già realizzati in via Baldo degli Ubaldi, sotto certi aspetti, continua ad essere un punto interrogativo. Perché se la convenzione siglata tra il professor Angelo Bugatti e la società immobiliare parla di «ricerca su case di alta qualità», il dirigente comunale dell’Urbanistica, Angelo Moro, avrebbe parlato dei futuri inquilini delle palazzine come «oggetto di ricerca». Insomma, ricerca sulle case o sulle persone? La distinzione è importante, così come essenziale è definire in cosa si sostanzi il concetto di ricerca. Perché all’origine della polemica c’è proprio la destinazione urbanistica dell’area: servizi universitari, secondo il piano regolatore. La polemica è nata dal fatto che le palazzine furono messe sul libero mercato. Almeno sino a quando il dirigente Moro non ha ritirato, in autotutela, la variante al permesso di costruire. La storia continua ad essere al centro della polemica politica. Antonio Ricci, segretario cittadino del Pd, commenta: «La società Punta Est Srl ha avuto un’autorizzazione dal Comune e tale autorizzazione, dal suo punto di vista, è assolutamente regolare. A seguito del ritiro in autotutela, l’immobiliare risulta avere avuto un danno, e potrebbe rivalersi sul Comune che, di conseguenza, potrebbe essere costretto a risarcire con i soldi di tutti i cittadini. Mi sembra che l’atteggiamento del sindaco e della giunta sia stato un po’ superficiale e questo potrebbe finire con il creare un danno patrimoniale al Comune di Pavia».
Intanto, l’Università prende ufficialmente posizione sul caso. «La convenzione tra il Dipartimento di ingegneria edile e del territorio e la società Punta Est srl – dichiara il professor Angelo Bugatti, direttore del Dipartimento e firmatario della convenzione – riguarda una collaborazione scientifica e in particolare ricerche sulla costruzione di case di alta qualità. A questa ricerca, che è in fase di completamento redazionale, hanno partecipato anche architetti cinesi e gli esiti verranno formalizzati e presentati ufficialmente entro un mese.La convenzione è risultato dell’attività di ricerca e dell’iniziativa del Dipartimento e, poiché segue lo schema tipo di convenzione dell’Università di Pavia, in base all’articolo 61 del regolamento, è stata votata all’unanimità dal Consiglio di Dipartimento che ha autorizzato il direttore alla firma, senza dover essere sottoposta al Consiglio di amministrazione».
“La Provincia Pavese”, 13 gennaio 2012
15 gennaio 2012 alle 09:38 |
Punta Est, atti contestati «Non è una convenzione»
Guido Giuliani, consigliere comunale Pd e docente all’ateneo, interviene sul caso «Si tratta di semplice contratto, altrimenti la stipula sarebbe spettata al rettore»
di Fabrizio Merli
PAVIA «Quella di Punta Est, a mio parere, non è una convenzione. Perché il regolamento di ateneo prevede che le convenzioni siano stipulate dal rettore previa delibera del Consiglio di amministrazione dell’Università». Guido Giuliani, consigliere comunale del Pd e professore associato al dipartimento di elettronica, interviene sul caso delle palazzine costruite in via Baldo degli Ubaldi, su un terreno destinato a servizi universitari dal Piano regolatore. Sulla vicenda è in corso un’indagine della Procura e il dirigente dell’urbanistica avrebbe avviato le procedure per il ritiro, in autotutela, della decisione che destina le palazzine al libero mercato. Decisione assunta sulla base di un accordo firmato tra l’immobiliare che costruisce, Punta Est appunto, e il professor Angelo Bugatti, direttore del Dipartimento di ingegneria edile e del territorio. Lo stesso Bugatti, in un comunicato stampa del 12 gennaio, aveva chiarito: «La convenzione è risultato dell’attività di ricerca e dell’iniziativa del Dipartimento e, poichè segue lo schema tipo di convenzione dell’Università di Pavia, in base all’articolo 61 del regolamento è stata votata all’unanimità dal consiglio di Dipartimento che ha autorizzato il direttore alla firma, senza dover essere sottoposta al Consiglio di amministrazione». Giuliani, però, aveva già contestato tale interpretazione nell’ambito della commissione comunale territorio, della quale fa parte. L’articolo 61 citato da Bugatti distingue tra “convenzioni” e “contratti”. La prima figura è trattata al comma primo: «Le convenzioni sono accordi quadro con soggetti o enti pubblici o privati finalizzati all’attuazione di un complesso coordinato di progetti di attività di ricerca, di formazione o di servizio. Esse sono stipulate dal rettore, previa delibera del Consiglio di amministrazione». «Diversa – spiega Giuliani – è la figura del contratto, prevista dal secondo comma, che regola le prestazioni delle parti in riferimento a un singolo progetto e può essere stipulato dal direttore di un’unità di gestione». La distinzione sembra di “lana caprina”, ma ha effetti sostanziali. «Solo grazie alla convenzione – conclude Giuliani – l’Università acquisisce la giurisdizione sulla struttura della quale la medesima è oggetto. Se a Punta Est si faranno laboratori, l’Università avrà la possibilità di gestirli e controllarli solo se quello che ha firmato è un documento di convenzione. In caso contrario, a mio parere, non avrebbe alcuna giurisdizione sugli spazi realizzati dal privato».
“La Provincia Pavese”, 15 gennaio 2012
18 gennaio 2012 alle 14:07 |
Le balle che si raccontano sono al di là di ogni possibile fantasia.
Come le spara grosse Bugatti, proprio nessuno, Ci racconta che alla ricerca hanno partecipato anche architetti cinesi, come se fossero venuti a Pavia gli equivalenti orientali di leonardo da Vinci proprio per progettare le case di Maestri.
Ed è ancora peggio quando cerca di metterci una pezza asserendo che i risultati della ricerca saranno presentati entro un mese: giusto il tempo di scrivere qualche cazzata con il fine di allontanare ogni sospetto.
E Fracassi? In ottobre dichiarava alla stampa che Punta Est era la sola responsabile delle inserzioni pubblicitarie per la vendita degli appartamenti, senza ritenere di dover fare nulla. Ieri il mega direttore generale in commissione ha affermato che il provvedimento di revoca del permesso è stato dottato anche sulla scorta delle inserzioni pubblicitarie fatte pubblicare da Punta Est. Provvedimento revocato,guarda caso, dopo l’intervento della magistatura; come se prima non avessero saputo che le case erano destinate al libero mercato, per averlo scritto la proprietà già in marzo in una richiesta di vendere liberamente indirizzata a Moro, appena vincitore (guarda caso) di concorso.
Questi tentativi di ingannare la buona fede e questi trucchi rappresentano davvero quanto di più squallido possa esserci e mostrano coperture e complicità. Ma pensano veramente di poter risolvere tutto in modo tanto banale?
Francesco