da Pavia, Giovanni Giovannetti
Ora il sindaco Cattaneo “scopre” che all’assessorato all’Urbanistica qualcosa non quadra. L’imberbe vuole ravvederci chiaro, ciò vuol dire che fino a ieri ne era (stato tenuto) all’oscuro. Sindaco, makekazzo stai a ddì.
“Punta Est” è solo la parte visibile della metastasi politico-affaristica volta a privilegiare questo o quel referente (economico?) di questo o quel sedicente capobastone incistato al Mezzabarba, l’apparente “stanza dei bottoni”. Il tumore irreversibile lorsignori lo vorrebbero derubricare a raffreddore, curabile con la corroborante tisana dell’“indagine interna”.
Continuano a fare finta di essere sani. Come se il male fosse “Puta Est” invece del Sistema. In tempi di progressivo decremento demografico, nonostante tremila appartamenti sfitti e mille invenduti, nonostante l’elevato numero di aree industriali dismesse, nonostante l’enorme fabbisogno di case e di posti letto dal costo contenuto per famiglie e studenti universitari, a Pavia la pianificazione urbanistica insiste nel privilegiare l’irresponsabile consumo di terreno vergine destinandolo a residenze di lusso. Particolarmente appetibili paiono le aree verdi a margine del Parco della Vernavola come appunto quella di “Punta Est” in via Vallone.
Si costruisce e si consuma inutilmente suolo poiché il mattone rappresenta ancora una valida garanzia per banche e sistema creditizio. Ma nel mattone investono anche le mafie, così che diventa più semplice riciclare i proventi in nero dal narcotraffico e altro denaro sporco.
Già che se ne continua a parlare riteniamo allora utile tratteggiare questa breve cronologia su “Punta Est”, luogo in cui ai fatti si sovrappongono i tanti misfatti.
Anni Settanta Gli anni del Piano di sviluppo universitario di Giancarlo De Carlo. Fu una grande occasione mancata; prevedeva fra l’altro cinque poli universitari periferici con mense, biblioteche, sale riunione ecc. a disposizione anche di cittadini e lavoratori.
19 ottobre 2007 La Società Cooperativa Atena (costituita il 2 ottobre 2007, solo due settimane prima) formalizza la sua richiesta al Comune; una proposta peraltro in linea con il Piano regolatore generale (Prg). La pratica acclude una relazione tecnica in cui Atena precisa che «l’intervento prevede la realizzazione di un unico complesso edilizio a corte chiusa, nel rispetto dell’ambiente in cui la struttura va a inserirsi»; che le residenze saranno destinate «agli studenti, ai docenti e agli operatori universitari», insieme a servizi mensa, biblioteca, archivi ed uffici, palestra e una sala per le riunioni. Per la gestione la società ipotizza una convenzione con l’Isu (ora Edisu) – l’ente per il diritto allo studio. Per la precisione leggiamo che «Dal punto di vista gestionale verrà successivamente stipulato un accordo convenzionale con l’I.S.U. Di Pavia, con il quale sono già intercorsi contatti preliminari». E con questa garanzia il permesso viene infine rilasciato il 15 giugno 2010.
5 luglio 2010 Gli stessi terreni sono venduti alla Punta Est (società con capitale sociale di soli 20.000 euro) al prezzo di 2.026.586 euro. Alla richiesta di voltura dal vecchio al nuovo proprietario è allegata una inedita relazione tecnica che descrive il nuovo intervento: non più residenze per studenti ma 78 appartamenti di varie metrature, da rivendere «sul libero mercato in assenza di limitazioni alla vendita o godimento delle unità immobiliari».
8 marzo 2011 Chiamato ad esprimere un parere, il comunale “Sportello unico per l’Edilizia” conferma che, stando così le cose, quelle unità immobiliari sarebbero «liberamente alienabili e concedibili in godimento a qualsivoglia titolo in favore di qualsiasi soggetto, persona o ente, pubblico o privato in assenza di vincolo alcuno» e in palese contrasto con le destinazioni d’uso ammesse in zona dal Prg, già che la trasformazione «liberalizzerebbe le unità rendendole di fatto residenziali a tutti gli effetti». È a firma di Elisa Brendolise
31 marzo 2011 A nome del Dipartimento di Ingegneria edile e del Territorio, Angelo Bugatti sottoscrive con “Punta Est” una «convenzione» con la quale «la società si impegna a mettere a disposizione del Dipartimento una unità immobiliare nel complesso, ad uso del laboratorio di ricerca» oltre a 64.000 euro: 10.000 una tantum al Dipartimento e il rimanente «a titolo di finanziamento di tre assegni di ricerca o borse di studio dell’importo ciascuna pari a euro 18.000 sulla innovazione tecnologica e sulla relazione tra artificio e natura nell’ambito ambientale». Insomma, aria fritta. Quanto alla «convenzione», in realtà è un contratto tra privati per la fornitura di servizi spacciato per «convenzione con l’Università» che un dipartimento non può sottoscrivere, già che le convenzioni sono a firma del Rettore, subordinate al parere favorevole del Consiglio di amministrazione. La millantata convenzione con l’Edisu è dunque accantonata e ne viene sottoscritta un’altra con Angelo Bugatti, ovvero con l’estensore del Piano di Governo del Territorio in preparazione.
6 e 8 aprile 2011 L’avvocato Giuseppe Franco Ferrari ricorda al Comune la «destinazione comunque non abitativa» e invita la pubblica amministrazione a valutare l’opportunità di specificare ulteriormente l’impegno del privato «a non modificare le destinazioni d’uso».
18 aprile 2011 All’avvocato Ferrari e allo “Sportello” comunale risponde la proprietà. Nell’Atto unilaterale d’obbligo, sottoscritto dalla società “Punta Est” presso il notaio Galotti, si parla di unità immobiliari «alienabili e concedibili in godimento a qualsivoglia titolo in favore di qualsiasi soggetto, persona o ente, pubblico o privato», ovvero vendibili a chiunque sul libero mercato, in attesa della «eventuale variazione della disciplina di zona del piano urbanistico»: detto altrimenti, in attesa di sanare tutto quanto entro il nuovo Pgt di Bugatti &c.
19 maggio 2011 Poche ore dopo la seconda “diffida” da parte dello “Sportello”, lo stesso giorno il dirigente all’Urbanistica Angelo Moro, vista la «convenzione tra il richiedente e il Dipartimento di Ingegneria Edile del Territorio» e i relativi «impegni assunti con l’Università»; visti i contenuti del nuovo «atto unilaterale d’obbligo», nonostante il parere negativo dello “Sportello” e dell’avvocato Ferrari, rilascia il permesso a costruire.
7 luglio 2011 Nel corso del consiglio comunale, Istant question su Punta Est da alcuni consiglieri di minoranza. Dunque, da luglio in poi, il sindaco non può fingere di non sapere.
19 luglio 2011 Nel corso della Commissione Territorio, i commissari di minoranza sollevano il problema. La discussione su Punta Est prosegue nella seduta dell’11 ottobre 2011.
5 dicembre 2011 I consiglieri comunali Antonio Sacchi (Lista Albergati) e Fabio Castagna (Pd) formalizzano la richiesta di chiarimenti, chiedendo l’accesso alla documentazione.
10 dicembre 2011 Insieme per Pavia inoltra alla locale Procura la documentazione su “Punta Est”.
20 dicembre 2011 Poco dopo la sua convocazione in Procura, il dirigente Angelo Moro sospende «in autotutela» il permesso a costruire, segnalando che la cosiddetta “convenzione” «con l’Università di Pavia non sembra sufficiente ad integrare la destinazione urbanistica di “Aree per servizi”- Università». A quanto sembra, l’acuto dirigente – 96 mila euro di stipendio annuale in pubblico denaro – se ne avvede solo ora.
23 dicembre 2011 La Polizia Giudiziaria è in assessorato. Se ne va portando con sé la documentazione su “Punta Est”.
8 marzo 2012 Cedendo nuovamente alle pressioni “politiche”, Moro ritira la sua “sospensione in autotutela”. Secondo il dirigente, le case possono dunque essere vendute sul libero mercato. Contrario il funzionario Fabio Panighi, «per motivi giuridici e morali».
23 marzo 2012 Reparti dei Carabinieri pongono sotto sequestro il cantiere in via Vallone. Indagati per violazione delle norme edilizie e della legge “Galasso” la proprietaria Eleonora Maestri e il direttore dei lavori Marco Bianchi, suo marito; curiosamente tra gli indagati figura anche Ciro Manna, titolare dell’impresa che ha in appalto i lavori.
Carabinieri mattinieri anche negli uffici di Angelo Bugatti al dipartimento di Ingegneria edile al Cravino, negli uffici de La Cortazza in viale Cremona (di Maestri) e presso l’abitazione del dirigente comunale all’Urbanistica Angelo Moro a cui è stato sequestrato il computer, così come sotto sequestro sono i computer del funzionario comunale Fabio Panighi e del professor Bugatti. Si cercano tracce sui mandanti politici delle tante discutibili iniziative di Moro.