Archive for the ‘incendiari’ Category

Epifania significa manifestazione

5 gennaio 2014

Il 6 gennaio 2013 si manifestava la solidarietà.

C’è un momento che in qualche modo andrà ricordato: domenica 6 gennaio 2013, Epifania, la “meglio gioventù” pavese si era data appuntamento a casa mia per solidarizzare e ripristinare l’agibilità dei locali bruciati dall’incendio doloso del 30 dicembre, a quanto sembra appiccato da due persone (guarda caso) in rapporti con un noto imprenditore pavese e un politico “amico degli amici”. L’incendio segue di pochi giorni l’attentato all’auto del consigliere comunale Walter Veltri e le croci nere a morto dipinte con chiara simbologia sull’ingresso dello studio dell’avvocato Maurici, due persone (guarda caso) con cui ho condiviso alcune battaglie sulla criminalità urbanistica cittadina. Senza dimenticare – qualche mese prima – la distruzione delle vetrine alla sede di Insieme per Pavia in via Ferrini, pochi giorni dopo una nostra conferenza stampa sulla lottizzazione abusiva di Punta Est.
L’incendio ha colpito anche le edizioni Effigie (il magazzino si trova nel seminterrato di casa) e lì sono bruciate alcune migliaia di libri (e molti altri volumi sono stati resi invendibili dall’intervento dei Vigili del fuoco).
Il tempo passa e tuttavia nulla sembra cambiare. Gli amici degli amici siedono ancora al loro posto e si propongono la riconferma alle prossime elezioni amministrative.
Qui sopra il servizio di Enrico Rotondi, dal Tg3 Rai dell’8 gennaio dell’anno scorso. Altre immagini qui e qui.

30 dicembre 2012

30 dicembre 2013

In queste ore, un anno fa, ignoti stavano appiccando un incendio.

Le immagini documentano lo stato delle cose dopo qualche ora dall’intervento dei Vigili del Fuoco. L’odore acre avrebbe ancora aleggiato per giorni, e i libri apparentemente integri si sarebbero trasformati in mattoncini di cartapesta. Il tempo passa e nulla sembra cambiare. Gli amici degli amici siedono ancora al loro posto e si propongono la riconferma alle prossime elezioni amministrative.


Un anno dopo (terza e ultima parte)

29 dicembre 2013

di Giovanni Giovannetti

Si conclude la pubblicazione in anteprima di La maledizione di San Siro, nuovo capitolo aggiunto alla seconda edizione di Comprati e venduti, a giorni in libreria, un anno dopo l’incendio doloso di casa mia (30 dicembre 2012). Incendio che, a quanto sembra è stato appiccato da due persone (guarda caso) in rapporti con un noto imprenditore pavese e un politico “amico degli amici”. L’incendio segue di pochi giorni l’attentato all’auto del consigliere comunale Walter Veltri e le croci a morto dipinte sull’ingresso dello studio dell’avvocato Maurici, due persone (guarda caso) con cui ho condiviso alcune battaglie sulla criminalità urbanistica cittadina.

L’Università la si immaginerebbe a pietra angolare del migliore futuro. Tuttavia la “maledizione” non sembra risparmiare nemmeno gli ambienti accademici, ahinoi altrettanto permeabili al poco fiabesco «circuito della falsità, pubblicamente dichiarata ed ostentata come verità ufficiale» lamentato da Siro nel racconto di Arecchi.
Alle pp. 134-35 si è detto dello strano project financing a trentennale gestione di Unisport di Vittorio Pacchiarotti, sopra un’area che il Prg indica a “Servizi per l’Università”: «Strano poiché il costruttore si è avvalso di un finanziamento di 4.660.000 euro, fondi pubblici, in aggiunta a un “canone” annuale di 330.000 euro (in trent’anni sono altri 9.900.000 euro): un ammontare di 14.560.000 euro, per un’opera dal costo preventivato di 15.865.811 euro; è quasi l’intero importo». (more…)

Un anno dopo (seconda parte)

23 dicembre 2013

di Giovanni Giovannetti

Prosegue su direfarebaciare la pubblicazione di La maledizione di San Siro, anteprima del nuovo capitolo di Comprati e venduti, a un anno dall’incendio di casa mia. La seconda edizione sarà in libreria il 6 gennaio, Epifania. Una data simbolica: quella domenica di un anno fa la “meglio gioventù” pavese si era data appuntamento per solidarizzare e ripristinare l’agibilità dei locali bruciati dall’incendio doloso del 30 dicembre, a quanto sembra appiccato da due persone (guarda caso) in rapporti con un noto imprenditore pavese e un politico “amico degli amici”. L’incendio segue di pochi giorni l’attentato all’auto del consigliere comunale Walter Veltri e le croci a morto dipinte sull’ingresso dello studio dell’avvocato Maurici, due persone (guarda caso) con cui ho condiviso alcune battaglie sulla criminalità urbanistica cittadina.

«Le mafie sono ormai radicate a Pavia e in provincia, operano negli appalti, nella ristorazione, nel piccolo e nel grande commercio». Lo ha confermato l’ex Procuratore distrettuale antimafia Ferdinando Pomarici. Come leggiamo nelle pagine dell’inchiesta Infinito, «la ’Ndrangheta in Lombardia si è diffusa non attraverso un modello di imitazione, nel quale gruppi delinquenziali autoctoni riproducono modelli di azione dei gruppi mafiosi, ma attraverso un vero e proprio fenomeno di colonizzazione, cioè di espansione su di un nuovo territorio, organizzandone il controllo e gestendone i traffici illeciti, conducendo alla formazione di uno stabile insediamento mafioso in Lombardia». (more…)

Un anno dopo

20 dicembre 2013

di Giovanni Giovannetti

C’è un momento che in qualche modo andrà ricordato: domenica 6 gennaio 2013, Epifania, la “meglio gioventù” pavese si era data appuntamento a casa mia per solidarizzare e ripristinare l’agibilità dei locali bruciati dall’incendio doloso del 30 dicembre, a quanto sembra appiccato da due persone (guarda caso) in rapporti con un noto imprenditore pavese e un politico “amico degli amici”. L’incendio segue di pochi giorni l’attentato all’auto del consigliere comunale Walter Veltri e le croci a morto dipinte sull’ingresso dello studio dell’avvocato Maurici, due persone (guarda caso) con cui ho condiviso alcune battaglie sulla criminalità urbanistica cittadina.
L’incendio ha colpito anche le edizioni Effigie (il magazzino si trova nel seminterrato di casa) e lì sono bruciate alcune migliaia di libri (e molti altri volumi sono stati resi invendibili dall’intervento dei Vigili del fuoco).
Il tempo passa e tuttavia nulla sembra cambiare. Gli amici degli amici siedono ancora al loro posto e si propongono la riconferma alle prossime elezioni amministrative.
E dunque non per caso, nella prima ricorrenza dell’incendio esce la seconda edizione di
Comprati e venduti aggiornata dal nuovo “incendiario” capitolo La maledizione di San Siro, che Direfarebaciare pubblica in anteprima in più puntate da qui al 30 dicembre. Un anno dopo.

«Questa città, figlio mio – lascia che ti chiami così – è sempre stata ostile ad ogni novità e, in modo particolare, a quelle che provengono dall’esterno. Come avviene in ogni società umana, sono le donne, anzi le madri, che garantiscono e tramandano la forza della conservazione. Siro capì perfettamente ciò e inoltre, nella sua vecchiaia, ebbe una rapida visione profetica degli eventi futuri. Così, quella che la gente ricorda come una sua maledizione potrebbe piuttosto essere definita come un’intuizione, una visione, una profezia. La città nata sul pigro, ma grande ed infido fiume – egli disse – non potrà conoscere alcun vero rinnovamento, se non a prezzo di sangue e di divisione. Sarà soggetta, nella sua storia, a trenta assedi e dodici volte sarà distrutta, spesso per opera dei suoi stessi abitanti. Quando il mondo sarà operoso e industre, essa affogherà nell’ignavia, nell’ozio e nella noia. I suoi abitatori sono destinati ad invidiarsi l’uno con l’altro e le ondate di rinnovamento potranno sempre e solo provenire dall’esterno, ma sono destinate a non durare mai per più di una generazione. Ecco la profezia, in parole povere. La gente del luogo non volle tramandarla e fece l’impossibile per nasconderla, per dimenticarla».

Questo passo lo si legge nell’esoterico racconto di Alberto Arecchi La maledizione di San Siro (Liutprand 1999, pp. 60-61), e la leggenda popolare sul patrono suona quanto mai attuale, tanto da specchiarsi in questo amaro sfogo del compianto scultore pavese Carlo Mo: «I pavesi non riusciranno mai a mantenere intatto quello che hanno costruito con sacrifici, e il crollo della Torre civica ne è l’esempio lampante». (more…)

Le mani su Pavia

13 gennaio 2013

Attentati e criminalità urbanistica Rassegna stampa nazionale

Servizio di Enrico Rotondi
Tg3 Rai, 8 gennaio 2013

* * *

Le mani su Pavia di Riccardo Bocca
l’Espresso, 11 gennaio 2013

I maxi progetti edilizi. Le infiltrazioni della ‘ndrangheta. Le intimidazioni agli ambientalisti. È bufera sulla città lombarda.

Non sono stati soltanto i botti di Capodanno, a scandire l’ingresso nel 2013 di Pavia. La sera del 30 dicembre qualcuno ha dato fuoco al seminterrato della casa dove vive Giovanni Giovannetti, editorialista del settimanale corsaro “Il lunedì”, in prima fila contro l’intreccio occulto tra abusivismo edilizio e interessi delle mafie in Lombardia. Un episodio tutt’altro che isolato. Poche settimane prima, lo stesso Giovannetti ha trovato la finestra della cucina forzata, con armadi e cassetti aperti nelle stanze senza che nulla fosse stato rubato. «Il gioco oscuro delle intimidazioni», lo definisce lui. E nella stessa categoria, inserisce altri “incidenti” avvenuti in città a fine 2012. «Il 15 dicembre, per esempio, ha preso fuoco l’Opel Astra del consigliere comunale di opposizione Walter Veltri, fratello dell’ex sindaco Elio».
Dopodiché hanno conquistato un posto in cronaca anche le croci nere apparse sul portone dello studio di Franco Maurici, avvocato noto in provincia per le battaglie ambientaliste. «Il messaggio è esplicito: la lobby sporca del cemento vuole spaventarci», commenta Walter Veltri. E a nome pure di Giovanetti e Maurici, schierati assieme a lui nella lista civica Insieme per Pavia, aggiunge: «Non ci faremo intimidire. E soprattutto insisteremo a censurare il degrado etico della città, sempre più vittima dei poteri forti e sempre meno esempio di politiche illuminate». (more…)

Libri incendiari

11 gennaio 2013

La casa editrice Effigie mette in vendita solidale i libri bruciacchiati nell’incendio doloso di casa Giovannetti. Il ricavato servirà a finanziare il ripristino dei locali danneggiati.

La notte tra il 30 e il 31 dicembre 2012 “ignoti” hanno dato fuoco a casa Giovannetti. Un attentato doloso, che segue di pochi giorni quello all’auto del conigliere comunale Walter Veltri e le croci a morto dipinte sull’ingresso dello studio dell’avvocato Maurici, persone con le quali l’editore e giornalista pavese condivide alcune battaglie sulla criminalità urbanistica cittadina.
L’incendio ha colpito anche la casa editrice Effigie (il magazzino si trova nel seminterrato di quella casa) e lì sono bruciati alcune migliaia di libri. Domenica 6 gennaio, l’Epifania, la “meglio gioventù” pavese si è data appuntamento da Giovannetti per solidarizzare e ripristinare l’agibilità dei locali danneggiati. Ma altri lavori (porte… vetri… scaffali… pavimentazione…) imporranno spese. Così l’editore ha pensato di “vendere” i libri bruciacchiati [offerta minima, 30 euro] come forma di autofinanziamento equo e anzitutto solidale, iniziativa a cui per ora hanno aderito le librerie pavesi Clu e Delfino e un paio di locali di ritrovo cittadini.
Una curiosità: alcuni volumi andati in fumo sono pubblicati nella collana “i fiammiferi del Primo amore” (come sembra evidente, si tratta di libri incendiari…), mentre Accusata di Mariella Mehr – altro libro incenerito – è la storia di una piromane. Ulteriori notizie in questo blog.
Contatti e prenotazioni effigiedizioni@effigie.com

Grazie!

9 gennaio 2013

…ai molti che in queste ore buie (per Pavia) hanno inteso manifestare la loro solidarietà. L’incendio doloso di una abitazione civile non ha precedenti in città, così come una tale impennata criminale (a partire dal 16 febbraio 2012, quando le vetrine di Insieme per Pavia sono state distrutte a picconate). Sembra scontato il nesso con alcune delle battaglie sulla criminalità urbanistica condivise con Franco Maurici e Walter Veltri, anche loro colpiti da atti intimidatori; e non per caso su questi attentati indaga la Polizia giudiziaria, la stessa che sta conducendo le indagini sulle lottizzazioni abusive di Punta Est e Green Campus. Altri messaggi solidali mi sono arrivati a voce o per sms. Dunque grazie, in particolare alle Brigate della solidarietà attiva e alla “meglio gioventù” che domenica 6 gennaio si è data appuntamento a casa mia per una “epifania di solidarietà”, riportandola nello stato in cui era prima dell’incendio. Epifania, parola greca il cui significato è “mi rendo manifesto”. Cominciamo così, a renderci manifesti. E continuiamo, partecipando all’incontro di venerdì 11 gennaio, alle ore 21, nella sala di San Martino di Tours, in corso Garibaldi 69 a Pavia. (G.G.)


Marco Gallucci – Sono allibito ed incazzato, non mi rimane che esprimere solidarietà e vicinanza, non ci sono parole per esprimere il mio disprezzo!

Davide Ottini – Atto terrificante! Solidarietà totale Giova.

Omar Vitale – Vili e bastardi! A questo punto però bisogna pretendere una forma di tutela per te! Servono telecamere ed almeno una pattuglia sotto casa. Lo Stato deve essere presente in questa lotta! Diversamente potremmo organizzare una scorta civica!

Corrado Del Bò – Molta solidarietà a Giovanni e grande preoccupazione per tutti noi.

Massimo Dagrada – Bastaaa! Dove sono le autorità? In ferie o alle feste in prefettura? Io non intenderei fare una manifestazione di solidarietà ma di chiara protesta contro i vertici delle istituzioni preposte al controllo della legalità sul territorio che, con il loro silenzio, se casuale per una volta, invece reiterato fa pensare ad altro che indifferenza.

Riccardo Montagna – Solidarietà piena e totale! Allucinante… Sono sicuro, Giovanni, che tutto questo non ti spaventerà ma anzi ti stimolerà maggiormente a continuare nelle tue inchieste!

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Epifania di solidarietà 2

7 gennaio 2013

Epifania di solidarietà

7 gennaio 2013

Solidarietà attiva

5 gennaio 2013

La notte tra il 30 e il 31 dicembre 2012, tra domenica e lunedì uno o più piromani hanno dato fuoco al seminterrato di casa mia. Tra il 16 e il 17 dicembre, ancora tra domenica e lunedì, forzando la finestra della cucina qualcuno era già entrato in casa mia, ha aperto i cassetti e gli armadi in tutte le stanze per poi andarsene senza rubare niente.
A una settimana di distanza, propongo a chi può o ci sta un gesto di solidarietà attiva: riportiamo la stanza data alle fiamme nello stato in cui era prima dell’incendio: si tratta di sgomberare i libri bruciati, restaurare le scaffalature, stuccare il muro e ridipingere il locale. Servono dunque pittura bianca e vernice rossa, pennelli, spatole, stucco, cacciaviti e tanto olio di gomito. L’appuntamento è a casa mia, Pavia, via Abruzzo 7, alle ore 15 di domenica 6 gennaio – Epifania, parola greca il cui significato è “mi rendo manifesto”. Cominciamo così, a renderci manifesti. Grazie. A domani. (G. G.)

Corleone, la Pavia del Sud

4 gennaio 2013

di Giovanni Giovannetti

«Il fumo avvolgeva le case, saliva su e spariva. A intervalli sempre più brevi le avvolgeva, saliva su e spariva. Il fuoco dovevano averlo spento in fretta. Forse avevano già lasciato il luogo dell’incendio. Probabilmente un esperto stava rimuovendo le macerie. Cercava degli indizi. Incendio doloso». Il passo è ripreso da Accusata (Effigie, 2008) romanzo della scrittrice svizzera Mariella Mehr di cui sono l’editore italiano.
La notte tra il 30 e il 31 dicembre 2012 uno o più piromani hanno dato fuoco a casa mia. Se le fiamme si fossero via via propagate all’intero seminterrato, non saremmo qui a lamentare danni in fin dei conti contenuti (qualche centinaio di libri andati in fumo e poco più). E tra i libri sul bancale andato in cenere, singolarmente c’era anche Accusata.
Un “ladro” mi aveva già fatto visita un paio di settimane prima: aveva aperto i cassetti e gli armadi in tutte le stanze per poi andarsene senza rubare niente. Un avvertimento: quasi a dire «non sentirti al sicuro nemmeno in casa tua». O forse cercavano documenti, e non trovandoli sono poi tornati intenzionati a risolvere quel loro “problema” in altro modo.
A meno di non credere a una precoce visita della befana, sembra scontato il nesso con alcune delle battaglie sulla criminalità urbanistica condivise con Franco Maurici e Walter Veltri, anche loro colpiti da atti intimidatori. Ma già il 16 febbraio 2012, le vetrine di Insieme per Pavia erano state distrutte a picconate; anche in questo caso non era la prima volta.
Il 17 maggio al blog Direfarebaciare è stato inoltrato questo anonimo commento: «Stanotte è morto un mio amico. Siate più buoni. Non fate che qualcuno desideri danzare sulle vostre tombe».
L’incendio di una abitazione civile non ha precedenti a Pavia. Le fantomatiche mafie? No, si direbbe una reazione emotiva: voi danneggiate noi e noi danneggiamo voi, distruggendo vetrine, bruciando case e auto.

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Fuochi sulla città

3 gennaio 2013

Lorenzo Blone intervista Giovanni Giovannetti

Bücherverbrennungen

2 gennaio 2013

Di questo “reportage” avrei volentieri fatto a meno. Libri bruciati nel seminterrato dato alle fiamme; all’esterno risultano tagliati i fili del telefono. In queste foto vediamo gli effetti dell’incendio doloso appiccato la notte tra domenica 30 e lunedì 31 dicembre al seminterrato di casa mia. Come si noterà, l’unico a non aver subito danni è il quadro elettrico in plastica che governa le luci esterne. Del resto, un’idea su possibili mandanti ed esecutori materiali ormai me la sono fatta, e l’ho riferita alla Polizia giudiziaria. E se i pirlomani pensano di braccare noi, sappiano che braccati devono sentirsi loro. Baciolemani. (G. G.)