Archive for the ‘Ettore Filippi’ Category

Il vecchio “faraone” e il giovane C.

6 aprile 2014

di Chiara Pracchi *

Comuni al voto, a Pavia troppe ombre sul «sindaco più amato d’Italia». Nella città lombarda i giudici in primo grado hanno condannato il blocco di potere costituito da politici, costruttori e criminalità organizzata. Il primo cittadino Cattaneo, intanto, corre per il secondo mandato.

Gianfranco Abelli, sul palco, insieme ad Alessandro Cattaneo. Alla presentazione della sua lista civica, il giovane sindaco di Pavia che ha scelto di ricandidarsi, ha voluto accanto a sé il vecchio “faraone”, passato indenne per Tangentopoli, quindi fedelissimo di Roberto Formigoni e oggi solo apparentemente in disgrazia, dopo l’arresto della moglie per riciclaggio. Ilfattoquotidiano.it prosegue il suo viaggio tra i comuni al voto e arriva a Pavia, dove il senso delle prossime amministrative è tutto qui: il blocco di potere, che per anni ha imperato sulla città, è saldo. Ed è un blocco costituito da politici, costruttori e – stando al pronunciamento di primo grado nel processo Infinito – dalla criminalità organizzata. «Noi rigettiamo le conclusioni dell’accusa, ma se dovesse essere vero che l’organizzazione mafiosa ha condizionato le elezioni comunali del 2009, quando Cattaneo fu eletto, il sindaco di Pavia non è legittimato a chiedere nessun danno».
Chi parla è l’avvocato di Carlo Chiriaco, condannato a 13 anni in primo grado per aver contribuito a rafforzare la ‘ndrangheta. Il ragionamento non fa una grinza: se la mafia ha procurato i voti per eleggere gli amministratori della città, quegli stessi non possono costituirsi parte civile al processo d’appello. O di qui, o di là. Invece a Pavia la doppiezza sembra essere la norma. E in attesa di sapere se i giudici confermeranno il verdetto di primo grado, il giovane Cattaneo, vicepresidente dell’Anci e astro ascendente nella galassia di Forza Italia, continua a essere il sindaco più amato d’Italia (sondaggio Ipr 2013). Questo nonostante Pavia risulti la peggior città del Nord, dopo Imperia, per qualità della vita (classifica del “Sole 24 Ore”), dove la raccolta differenziata stenta a decollare e il numero di slot machine è il più alto d’Italia (al punto da conquistare la prima pagina del “New York Times”). (more…)

Ego te absolvo…

4 aprile 2014

Ettore Filippi è un voltagabbana in rapporti diretti con apicali capobastone calabro-pavesi; anche dalla sua cadrèga nel Cda del Policlinico, persino da lì, pare che l’ex birro tutto d’un prezzo avesse trescato nel favorire il cambio di destinazione d’uso di alcuni terreni appartenenti al San Matteo. Lo si legge in un mio articolo del dicembre 2011, per il quale l’ex assessore al suo Bilancio mi aveva querelato; lo si constata ora nella richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero Mario Andrigo: «non paiono esservi dubbi circa l’aderenza alla realtà delle notizie riportate dal Giovannetti nell’articolo oggetto di querela. È infatti vero che Filippi cambiò spesso schieramento politico, che nel corso della sua permanenza nel Cda del San Matteo si verificò il cambio di destinazione d’uso di alcuni terreni, che Neri ebbe rapporti con lui per le elezioni amministrative e che lo stesso Neri era un esponente di spicco della ‘Ndrangheta lombarda impegnato a tessere relazioni con esponenti politici locali. Di contro non risultano utilizzate dal Giovannetti espressioni e/o toni che abbiano oggettivamente travalicato i limiti – per come sopra ampiamente ed esemplificativamente descritti – della critica politica, posto che i riferimenti al “malgoverno”, ai “chissà chi altri”, alla “Francia o Spagna purchessemagna” paiono aderenti a fatti e vicende concrete, riferibili tutte al ruolo di amministratore pubblico e politico del querelante». (G.G.)

Un tale, oggi agli arresti, tempo fa mi aveva querelato per un articolo pubblicato dal settimanale “Il Lunedì” da lui ritenuto diffamatorio. Come leggiamo nella richiesta di archiviazione del Pm al Gip, «in particolare il Filippi si duole di tale articolo sotto tre profili. Per essere definito “amico degli amici”, con riferimento ai rapporti con Neri Pino, quest’ultimo a sua volta definito dal Giovannetti, nel citato articolo, “capo della ‘Ndrangheta lombarda” e “locale capobastone calabro-pavese”, così insinuando la natura illecita dei rapporti tra lo stesso Filippi e il Neri; per essergli ini attribuita l’intenzione, in qualità di componente del Cda del San Matteo, di “pilotare” una speculazione immobiliare in favore dell’ente e “chissà che altro”; per essere ivi definito “locale voltagabbana” che per decenni ha “mal governato”, “con la Francia o con la Spagna purché se magna”. Secondo il Filippi, inoltre, sarebbe falso sia che egli abbia mai “amministrato” per conto di “chissà chi altri”, sia che egli abbia intrattenuto rapporti con il Neri Pino prima o durante l’ultima campagna elettorale per il Comune di Pavia. Prima di analizzare nel dettaglio le doglianze del Filippi occorre premettere che l’indagato, per il tramite di una Memoria versata agli atti, ha diffusamente contestato gli addebiti che erano stati formulati dalla Procura della Repubblica di Cremona nell’avviso di conclusione indagini già notificato antecedentemente alla trasmissione degli atti a questo ufficio per competenza territoriale. Peraltro il Giovannetti nella citata Memoria, si assume espressamente la paternità dell’articolo incriminato, circostanza che esime da ogni indagine ulteriore sul punto. Va ulteriormente premesso che la vicenda si inquadra nell’ambito dei limiti al diritto di cronaca e di critica politica, essendo pacifica, da un lato, la qualità di amministratore pubblico del querelante (in quanto già appartenente in passato alla Giunta della Municipalità di Pavia, ed attualmente membro del Cda del Policlinico San Matteo, essendo ivi nominato proprio in rappresentanza del Comune di Pavia), ed essendo altrettanto pacifica l’attività di scrittore, editore e blogger dell’indagato, (more…)

Maestri in mazzette

25 marzo 2014

Pavia: ex sbirri corrotti e lotte sociali
da Movimento.org

«30 agosto 1976: io sono arrivato a Pavia da dirigente della Squadra Mobile […] abbiamo ripulito la città […] abbiamo creato un sistema di prevenzione che ci ha permesso di risolvere tutti i sequestri di persona avvenuti in città e provincia, nella tragica vicenda della rapina del Borgo, con due guardie giurate assassinate, di arrestare in due giorni una banda di malviventi di Bergamo e Reggio Emilia e, da poliziotto di Pavia, di decapitare le Brigate Rosse arrestando i due leader che da anni, senza successo, erano ricercati da strutture nazionali appositamente create, una delle quali diretta dal leggendario Generale Dalla Chiesa, che diventato Prefetto di Palermo mi fece assegnare in missione alla Sezione Omicidi di quella Squadra Mobile!»
Così Ettore Filippi diceva di sé appena qualche mese fa, in una requisitoria nella quale si difendeva dagli ennesimi attacchi ricevuti in merito alla gestione delle partecipate comunali Asm, di cui il figlio Luca è membro del Cda, e Asm Lavori, di cui il figlio Luca è stato presidente. Le referenze sfoggiate sono incentrate sulla sua attività di supersbirro, come se potesse essere un elemento sufficiente a fugare qualsiasi dubbio sulla sua figura. Filippi di questi “meriti” acquisiti sul campo si è sempre fatto scudo per poter gestire in modo più o meno limpido la politica pavese, incluso quando il suo nome è comparso ben 57 volte nell’inchiesta “Infinito” della Dda sulla penetrazione della ‘ndrangheta in Lombardia. Dalle intercettazioni emerse che Filippi aveva stabilmente intrattenuto rapporti con i capi mafiosi lombardi e che aveva candidato nella sua lista civica, oltre a un dirigente di una nota società di slot machines, un naziskin e il proprietario dei locali della movida pavese, anche persone suggerite dai capi mafiosi stessi.
Nell’operazione “Infinito” Filippi non venne direttamente coinvolto, ma oggi è alla ribalta delle cronache per il suo arresto relativo al caso Punta Est. (more…)

Pontiere di notte

21 marzo 2014

Atto primo. Corrotti e corruttori
da Pavia, Giovanni Giovannetti

Un’ampia sintesi dell’Ordinanza di custodia cautelare a carico di Ettore Filippi e dell’imprenditore edile Ciro Manna. Dal 2007 al 2013 il costruttore Dario Maestri (accusato di corruzione) avrebbe elargito all’ex vicesindaco soldi a palate. Maestri era solito definirlo «il mio dipendente, quello che in Comune apre tutte le porte».

Che Filippi fosse a libro paga del Maestri e di altri (ad esempio di Vittorio Pacchiarotti) a non pochi di noi pareva acclarato ben prima che lo arrestassero. Ma leggere ora le carte che disvelano le sue tresche fa proprio incazzare.
1° dicembre 2007. In piena emergenza Rom (sgomberati da Pavia, erano stati deportati in alcune località della provincia e sottoposti a veri e propri pogrom) la Giunta Capitelli – di cui Filippi è ombelicale vicesindaco e assessore al Bilancio – certifica di pubblica utilità il privatissimo campo da tennis del Centro Benessere di Cascina Scova. Come si legge nell’Ordinanza, «il documento reca anche la firma del dirigente del settore Gabriele Pioltini» (e dire che pochi mesi prima, lo stesso dirigente aveva manifestato un parere assolutamente negativo). Sicché, il 18 febbraio 2008 «il rag. Pioltini e Maestri firmarono la relativa convenzione sportiva, che risulta registrata nella raccolta generale degli atti del Comune, ma non all’ufficio del Registro». Ne consegue che essa «ha un valore obbligatorio estremamente limitato e priva di contenuti e dunque di validità giuridica» in quanto, rileva il Gip Anna Maria Oddone, «semplice scrittura privata insufficiente a soddisfare il requisito di “pubblica utilità delle opere” tale da giustificare l’esonero dal pagamento degli oneri di urbanizzazione».
Un passo indietro al 25 gennaio 2007, giorno in cui Paolo Carena, addetto al servizio urbanistica e responsabile del procedimento, riceve da Gregorio Praderio, allora dirigente Ambiente e Territorio, la richiesta «di istruire la pratica della sanatoria». Carena manifesta via mail numerose perplessità e avanza la richiesta di chiarimenti, «in quanto l’intervento non rispettava i dettami della Scheda 13S del Parco della Vernavola, aveva una connotazione pubblica marginale e conteneva volumetrie non ammesse nella scheda». Non ne ottenne risposta, salvo poi apprendere che «l’architetto Marco Bianchi, genero di Maestri e partecipe dell’attività costruttiva, scrisse una mail all’architetto Praderio usando un tono piuttosto duro e minacciandolo di far intervenire “gli assessori”. Mi sono sempre chiesto chi dava loro una tale influenza sulla politica locale». (more…)

Togherosse

20 marzo 2014

da Pavia, Giovanni Giovannetti

Ma Vittorio Poma ci è o ci fa? E se ci è, cosa aspetta a recarsi lui stesso in Procura, per denunciare denunciare ciò che sa della «causale fittizia» del versamento elettorale per 4.500 euro di Dario Maestri a lui intestato, insieme agli ignoti a se stessi che hanno provato così a chiamarlo a correo?

Giorni fa Direfarebaciare ha pubblicato un passo dell’Ordinanza di custodia cautelare per Filippi e Ciromanna relativo a un generoso presunto versamento “elettorale” per 4.500 euro di Dario Maestri (accusato di corruzione e altri reati) a Vittorio Poma, l’ex presidente provinciale centrodestra che nel 2011 – insieme a Sel, Pd, Idv, Verdi, Sdi e all’incarcerato Ettore Filippi (qui a sinistra, al computer insieme a Poma) – infine appoggiò il candidato del “centrosinistra” Daniele Bosone (nell’altra foto, giugno 2011, a cantar vittoria tra bandiere di Sel e Pd), ottenendo la Presidenza del consiglio provinciale. Ora “colombina” Poma, in vista delle Amministrative 2014 è di nuovo tornato col centrodestra, in cordata con Cattaneo, dopo aver soppesato l’ipotesi di una candidatura alle primarie Pd…
L’Ordinanza (pag. 6): «Pagamento Home Banking, a favore di “Tesoreria di Vittorio Poma Schifino Pier” del 29 aprile 2011. I fondi provengono per 4.500 euro dal c/c 370… acceso presso Crab [Cassa rurale ed artigiana di Binasco], intestato a Maestri Dario e Broglia Laura, a mezzo di assegno bancario n. 00074856… con valuta di addebito 29 aprile 2011».
Maestri finanziatore elettorale occulto non solo del Filippi ma anche di un suo sodale come Vittorio Poma? Domanda che volentieri abbiamo inoltrato ai compagni di Sel (tuttora al governo provinciale in siffatta compagnia), senza avere commenti o risposte. (more…)

Pinocchietto e il faccendiere

19 marzo 2014

da Pavia, Giovanni Giovannetti

Ettore Filippi incarcerato «per fatti risalenti al 2007?» Ma basta! Interi paragrafi dell’Ordinanza di custodia cautelare rendicontano momenti successivi, fatti accaduti dopo – e non prima – il 2009. E già in introduzione si segnala quel permesso a costruire del 2011 per Punta Est, ovvero Maestri, a firma del poliedrico indagatissimo dirigente Angelo Moro, «provvedimento illegittimo per violazione degli art 24 commi 1, 21 e 23 delle Norme tecniche di attuazione del Prg comunale, art. 2 comma 10 delle stesse Nta e art 16 del Dpr 380/2001e successivamente dopo la sospensione in via di autotutela del permesso di costruire in data 20 dicembre 2011, per ottenere la conferma del titolo edilizio a favore della società Punta Est srl» E tutto questo mercimonio è a seguito di «ripetute e indebite pressioni sul dirigente del settore Ambiente e Territorio del Comune di Pavia Angelo Moro, finalizzate al rilascio a favore della società Punta Est srl dei titoli edilizi illegittimi – rilascio del permesso a costruire e conferma del titolo sospeso – con l’impegno assunto nei confronti del Maestri di ottenere modifica della destinazione urbanistica dell’area nel nuovo Pgt, da “area destinata ai servizi” a “area residenziale”, per conseguire una definitiva sanatoria dell’intervento realizzato»
Come leggiamo, il Filippi «contribuiva inoltre al rilascio della società La Cortazza e di altre riconducibili al Maestri, di altri permessi di costruire – segnatamente del nr. 01/2012 rilasiato il 5 gennaio 2012, relativo all’edificazione dell’area meglio nota come “Costa Verde”; nonché del permesso di costruire relativo all’edificazione dell’area meglio nota come “Molino Tre Mole” – mediante ripetute indebite pressioni sul dirigente del Settore Ambiente e Territorio del Comune di Pavia Angelo Moro e sui tecnici comunali responsabili del procedimento per ottenere una celere definizione delle pratiche». E, ben di peggio, fratel Ettore, «a risarcimento in favore di Maestri per il danno subìto con il sequestro del cantiere di Punta Est», si attivava «per far approvare proposte di modifiche al Pgt, con previsioni di aumento della capacità edificatoria delle aree sopra indicate mediante ripetute e indebite pressioni sul sindaco…» (nell’Ordinanza sta scritto proprio “sindaco”: e non è l’ex sindaco Piera Capitelli, ma quello attuale, Alessandro Cattaneo detto Pupo o Pinocchio) «…e gli assessori competenti, sullo stesso dirigente del settore Ambiente e Territorio del Comune di Pavia e sui componenti della commissione incaricata di redigere le proposte di modifica del Pgt da sottoporre al Consiglio comunale».
Angelo Moro? Venne reclutato il 6 agosto 2009 a contratto biennale per “Avviso pubblico”, subito dopo la nomina a sindaco di Al Cattaneo che, per fare posto al malleabile diligente dirigente, si spinse ad annullare indebitamente un regolare concorso. Moro verrà infine assunto nel novembre 2011 con un più che chiacchierato concorso ad personam. Anni in cui l’incarcerato «Filippi, anche quando non ricopriva più alcuna carica pubblica, ha sempre avuto l’inusuale possibilità di accesso agli uffici per trattare direttamente con dirigenti del Comune e con rappresentanti politici per fare pressioni volte a favorire le pratiche edilizie delle società facenti capo a Maestri» e in particolare «mantenendo assidui contatti con il dirigente Moro». L’Ordinanza fa esplicito riferimento alla lottizzazione abusiva di Punta Est: «In quel contesto Filippi aveva agito all’interno dell’amministrazione comunale come “testa di sfondamento” a favore del Maestri».

Ps. dal mio profilo su Facebook ho or-ora lanciato questa struggente visionaria delicata proposta: «Pier Francesco Mimmo Damiani o Andrea Zatti candidato sindaco; Massimo Depaoli vicesindaco e assessore; Walter Veltri all’Urbanistica; Angela Gregorini all’Istruzione e Massimo Dagrada anche lui candidato e assessore a qualcosa. Depaoli perde, così si vince: un governo cittadino di “salute pubblica” che tenga fuori per un giro, uno solo, chi ha avuto responsabilità nella malagestione Albergati-Capitelli». Siamo realisti, sogniamo l’impossibile.

Feste “eleganti”

18 marzo 2014

da Pavia, Giovanni Giovannetti

Non senza elemosinar ragione, Pupo Cattaneo ha rammentato al Partito democratico che nella gara a chi sta bene, tra centrodestra e centrosinistra il più sano ci ha la rogna e che semmai un bene comune, condiviso da entrambi, l’è propij l’Ettore Filippi da Lecce: assessore tutto d’un prezzo col centrosinistra; prezzolata “testa di sfondamento” comunale per malfattori mafiosi o faccendieri col centrodestra. Del resto siamo a Pavia, la città dell’oracolare “maledizione” nonché dell’epica medievale battaglia: con la Francia o con la Spagna…
Dunque teniamoci “Pupo” Cattaneo e le complici caciotte condivise con mafiosi apicali amici degli amici; teniamoci i brindisi di ‘Ndrangheta o le generose feste “eleganti” per la vittoria elettorale 2009, guarda caso al “Soleluna” di Calvi e Marazza o – per non far torto a nessuno – intorno alla piscina di “Cascina Scova” dei Maestri. Tutto a sbafo o, meglio anzi peggio, a spese del contribuente poiché la declinazione a pubblico interesse di quella privatissima piscina e del vicino campo da tennis ha consentito ai proprietari illeciti risparmi per centinaia di migliaia di euro in oneri di urbanizzazione: soldi in meno al Comune, enormi vantaggi ai trapananti. E in aggiunta, un bel “pagherò”, ovvero l’«impegno assunto nei confronti del Maestri di ottenere la modifica della destinazione urbanistica dell’area nel nuovo Pgt da “area destinata a servizi” a “area residenziale” per conseguire una definitiva sanatoria dell’intervento» (dall’Ordinanza di custodia cautelare per Ettore Filippi, pp. 4-5), così come adombrato per la contigua lottizzazione abusiva di Punta Est. Del resto, la sanatoria postuma di un illecito è ormai consolidata consuetudine nella città dove i pistola dettano logge, e lo si è ben visto con la convenzione comunale salvagente per l’analoga lottizzazione di Green Campus o col maldestro tentativo di legittimare le illegittime diarie a forfait in Asm.
Teniamoci anche invasivi i faccendieri, aggressivi fautori di un Piano di governo del territorio devastante per il centro storico (mai così dai tempi del “Piano Dodi”), un Piano non per caso o guarda il caso scritto con la generosa penna dei Calvi, dei Marazza, dei Ciocca e dei Maestri. (more…)

Incendi e attentati

15 marzo 2014

da Pavia, Giovanni Giovannetti

L’Ordinanza d’arresto per Ettore Filippi e Ciro Manna (a sinistra nella fotosegnaletica), a pagina 37 riporta notizie di incendi e attentati. La fonte – una persona assai vicina all’imprenditore Dario Maestri – autorevole. Scrive il Gip Maria Anna Oddone: «Al fine di inquadrare i fatti posti a fondamento della presente imputazione, occorre ancora una volta richiamare integralmente il contenuto dell’Ordinanza cautelare del 6 febbraio 2013 [che portò all’arresto di Maestri e del prof. Angelo Bugatti, corruttore e corrotto] relativa agli abusi edilizi di Punta Est e ai reati corruttivi di abuso in atti d’ufficio ad essi connessi.
L’avv. Maurici (al pari di altri partecipanti alla vita politica del Comune) si propose più volte, anche utilizzando la stampa, per evidenziare gli illeciti compiuti da parte dei soggetti coinvolti nelle indagini.
Il giorno 14 novembre 2012 fu richiesto l’intervento della Questura, in quanto sulla porta dell’immobile nel quale è situato lo studio legale dell’avv. Maurici erano state disegnate con vernice due croci. [foto] Di tale evento si trattò ampiamente nei giornali locali in quanto la persona offesa anche in passato si era esposta con azioni di tutela del territorio».
Nelle s.i.t. rese il 25 febbraio 2013 la [omissis] riferì che il giorno della pubblicazione della notizia sul quotidiano “La Provincia Pavese”, si trovava unitamente a Dario Maestri e a Ciro Manna nell’Ufficio vendite di un cantiere dove erano impegnati i due indagati, nei rispettivi ruoli. Il Maestri, leggendo l’articolo in questione disse: “Hai visto che bel lavoro abbiamo fatto? che bravi siamo stati? Così vediamo se la finiscono di romperci i coglioni”. “Manna annuì sorridendo facendo intendere di comprendere il discorso di Maestri”. Dopo alcuni giorni l’informatrice fu nuovamente sentita e riferì di essere a conoscenza di altri atti di intimidazione commissionati dal Maestri al Manna, atti che riguardavano le persone che, a loro parere, li stavano danneggiando, quali Veltri, Giovannetti e la [funzionaria comunale Elisa] Brendolise (quest’ultima per il parere negativo espresso in ordine all’edificazione di Punta Est). (more…)

Ultime parole fumose

14 marzo 2014

Questo profetico “forum” su Facebook (12 marzo, “Politica a Pavia”) per taluni sa di beffa. Ha per tema l’ordinanza della Corte di Cassazione sulla convenzione sanatoria comunale per Green Campus, e l’ultimo intervento dell’ex vicesindaco di Pavia cade alle ore 22:30. Filippi a Giovannetti: «Ti devi mettere in testa che io non ho mai violato la legge!» All’alba, l’arresto.

Ettore Filippi  Fino ad ora “supercazzole” si sono dimostrate le denunce e le iniziative giudiziarie (almeno a parere della Cassazione che vale certo più di Facebook!).

Giovanni Giovannetti  Ettore Filippi Vai dall’esorcista va’, ke porti sfiga. E tanti saluti a Ciro Manna e Altin Prenga.

Davide Ottini  Ettore, mica tanto supercazzola, tant’è che per “sanare” un “permesso a costruire” giudicato insufficiente a garantire la destinazione d’uso dell’area (il solo atto unilaterale d’obbligo è stato ritenuto strumento inadeguato) si è resa necessaria una convenzione ex post….Quindi rispetto alla nostra denuncia pubblica iniziale i dubbi e le perplessità non erano così campate per aria! Dopodiché prendo atto della doppia sentenza a favore del dissequestro (GUP e Cassazione) che evidenziano come appunto tale convenzione ex post abbia reso legittimo un atto che, così come licenziato ai tempi del rilascio del permesso a costruire, evidentemente così in regola non era. Quindi i presunti “giustizialisti” non hanno «stretto Pavia nella morsa della cultura del sospetto» (come sostiene l’amico Ass. Bellaviti Marco) bensì hanno condotto un’inchiesta che non ha portato a conseguenze di natura penale (e di questo, penso, se ne debbano rallegrare tutti) ma ha certamente fatto si che l’Amministrazione si dotasse di strumenti adeguati a garantire la destinazione d’uso dell’area (servizi per l’università) evitando che tale vincolo non potesse essere fatto rispettare.

Giovannetti  «un’inchiesta che non ha portato a conseguenze di natura penale»? L’inchiesta è tuttora in corso, ci sono dieci indagati che tali restano e ormai prossimi alcuni rinvii a giudizio. Come ho scritto, la Cassazione non era chiamata ad esprimersi sulla lottizzazione abusiva (acclarata) bensì sul valore della comunale convenzione-sanatoria postuma, da intendere o meno come “fatto nuovo” a garanzia che le unità immobiliari siano riservate a studenti e e simili e non ad altri, come invece progettavano lorsignori.

Ottini  Grazie per la precisazione, il mio inciso nasce dalla lettura dell’articolo riportante la notizia della sentenza di Cassazione secondo cui la procura sarebbe orientata ad archiviare anche le posizioni individuali degli indagati…

Giovannetti  Archiviazione forse ipotizzabile per i 72 che hanno acquistato (anche loro sono indagati); non per la bandana bassotti accusata fra l’altro della lottizzazione abusiva.

Filippi  Quando saranno assolti dovrai chiedere scusa!

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Amici per le palle

13 marzo 2014

Giovannetti in diretta a Radio Popolare la mattina di giovedì 13 marzo,  poco dopo l’arresto dell’ex vicesindaco Ettore Filippi e dell’imprenditore edile Ciro Manna.

Tanto va la gatta al lardo…

13 marzo 2014

Sull’arresto di Ettore Filippi. Note a margine
di Giovanni Giovannetti

L'”intoccabile” che, grazie all’appoggio offerto dal capo della ‘Ndrangheta lombarda, risultò decisivo nella vittoriosa ascesa di Al Cattaneo a sindaco di Pavia è ora ai domiciliari. Lui, per decenni il supremo garante di squallidi intrecci affaristico-istituzionali e di contiguità mafiose, trent’anni dopo è di nuovo agli arresti. Sì, poiché il poliziotto Ettore Filippi (già capo della Squadra mobile di Pavia) lo ricordiamo già incarcerato a Peschiera nel febbraio 1983, per via – sostiene – di vendicative “toghe rosse” dopo che il 4 aprile 1981 a Milano proprio lui aveva catturato Enrico Fenzi e Mario Moretti, capi delle Brigate Rosse. In realtà venne “accompagnato” ai ferri e processato per certi piccanti favorini confessati ai giudici dal pentito di mafia Angelo Epaminonda detto il Tebano, boss della mala milanese e referente lombardo di Cosa nostra catanese (all’epoca Epaminonda gestiva spaccio di coca, night, bordelli e bische anche in provincia di Pavia). Insomma, ieri come oggi è corruzione. Verrà infine assolto per insufficienza di prove, così che nel 1992 il procuratore capo di Milano Giulio Catelani potrà affermare che «Milano non è Palermo».
Colonizzazione e misto. Subito dopo comincia la resistibile ascesa di Filippi ai piani alti della pubblica amministrazione pavese. Una carriera politica che ne ha rivelato i solidi ideali: nasce socialdemocratico, trascorre l’infanzia nel Partito socialista, l’adolescenza nel Partito liberale, la maturità in Forza Italia, l’età di mezzo nella Margherita, la vecchiaia attiva nel Partito democratico, la parabola senile da attempato cespuglio Pdl e – dopo la parentesi civica di Rinnovare Pavia e l’avvicinamento temporaneo all’Udc – forse non morirà tra i casini.
Agli arresti domiciliari per corruzione e abuso d’ufficio. A pochi passi dalla lottizzazione abusiva di Punta Est e Cascina Scova (ne accenneremo) c’è Cascina Spelta, là dove il costruttore Dario Maestri ha edificato residenze multipiano vista parco, sempre più vicine al corso d’acqua della Vernavola, eludendo la “Galasso”. Il costruttore era accusato di associazione a delinquere finalizzata a corruzione e truffa dopo l’oneroso compenso di 41.140 euro (34.000 più Iva) ad Enrico Colosimo, un… diciamo consulente con entrature in Soprintendenza; “consulenza” al solito suggeritagli dall’ex vicesindaco Ettore Filippi, suo amico e sodale (in una intercettazione Maestri definisce Filippi «la sua testa di sfondamento», quello «capace di far aprire le porte»). (more…)

Rinnovare la ‘Ndrangheta

10 gennaio 2014

da Pavia, Giovanni Giovannetti

Un estratto assai eloquente dai Verbali e dalle Motivazioni finali al processo milanese alla ‘Ndrangheta in Lombardia: i Filippi e quei voti chiesti – cappello in mano – al reggente carismatico della piovra lombarda. Asm Favori, azienda di controllo pubblico gestita quasi fosse loro feudo personale. “Politici” in saldo proni di fronte a mafiosi apicali, che forse ritroveremo rappresentati alle elezioni amministrative pavesi del maggio 2014. Problemi? Nessuno, poiché a Pavia la mafia «non esiste» né forse è mai esistita. 

«Il dottor Ettore Filippi è venuto qui a chiederci una mano». Lo ha riferito il capo della ‘Ndrangheta lombarda Pino Neri a Francesco Rocco Del Prete, affermazione poi confermata dallo stesso Neri in una dichiarazione spontanea del 5 luglio 2012 (Milano, aula bunker 2, Verbale, p. 218): «il dottor Filippi è venuto lui da me in campagna elettorale a chiedermi di dargli una mano di aiuto». Siamo alla vigilia delle elezioni amministrative 2009, che vedranno trionfare il giovane imberbe Alessandro Cattaneo detto “Pupo”, eletto a sua insaputa anche grazie ai voti della piovra calabrese.
Con “sole” 251 preferenze Rocco Del Prete (il candidato di Neri nelle liste di Rinnovare Pavia dei Filippi) è il primo dei non eletti. Come gesto riparatore e atto di buona volontà il furibondo avvocato ’ndranghetista chiede allora a Filippi le dimissioni di uno dei due eletti, in modo da lasciare lo scranno a Del Prete. Operazione politicamente impossibile. Ettore propone infine un lavoro all’Asm, poltrona che l’uomo «nella piena disponibilità di Pino Neri» lì per lì sdegnosamente rifiuta (avrebbe volentieri accettato il posto nel Cda dell’Asm, andato poi a Luca Filippi). Dopo diversi incarichi presso i Lavori pubblici comunali, nel maggio 2010 Rocco Del Prete viene infine assunto a contratto in Asm Lavori o Favori, guarda il caso presieduta da Luca Filippi, azienda di controllo pubblico nella piena disponibilità della famiglia Filippi. (more…)

Casi umani

16 novembre 2013

«…e loro parlano parlano… e Giovannetti, quattro libri bruciati in una stanza, porta aperta, luce accesa… ma chi può essere stato più di lui… e così affondano la sinistra» (Ettore Filippi a Pavia in piazza Guicciardi, la mattina di giovedì 14 novembre 2013).

Su Facebook è seguito questo scambio col poveruomo…

Riccardo Catenacci Pezzo di conversazione udito per caso? Con chi parlava?

Giovanni Giovannetti Riportato da una delle persone a cui il poveruomo si era rivolto, persona che ha già dato la disponibilità a ribadirlo in altra sede.

Ettore Filippi Filippi Che squallore. Se c’è un pover’uomo in queste vicende sei tu che mi ricordi quella vecchia canzone: Ma Pippo Pippo non lo sa… Fammi l’ennesima querela. tanto hai l’avvocato gratis che magari la sbaglia come quella del povero ingegner Sabato, che potrebbe subirne un danno!

Ettore Filippi Filippi Catenacci, con un poliziotto ed un sindacalista di sinistra dinanzi alla prefettura e nessun altro. Quello che mi meraviglia è che gli siano state riferite (non dal poliziotto!) solo alcune frasi mie e non tutto il contesto, soprattutto quello detto da chi ha riferito solo le mie frasi. Peraltro avrebbe dovuto riferirgli che ho stigmatizzato l’incendio della auto di Veltri che inequivocabilmente è stato un brutto episodio di intimidazione politica. Ci deve essere in giro un virus che toglie la ragione!

Giovanni Giovannetti Dunque il caso umano conferma: ha detto pubblicamente che mi sarei incendiato casa da solo… Sì, «ci deve essere in giro un virus che toglie la ragione!»

Ettore Filippi Filippi Non provocare. Non sono così stupido! Ho detto che era strano un incendio doloso appiccato da una persona che è stata tanto attenta da non provocare danni gravi e fatto scoprire in tempi così rapidi da fare bruciare solo poche cose. O sbaglio? Il resto lo stai scrivendo tu! Possiamo chiamare a testimone o’ spione!

Giovanni Giovannetti Sì sbagli, e soprattutto che la porta quella sera non fosse stata chiusa a chiave (nel seminterrato una stanza è occupata da mio figlio, quella sera fuori città) lo sapevano solo i tuoi ex colleghi della polizia giudiziaria e gli esecutori materiali dell’incendio. Escludo che tu l’abbia saputo dalla polizia giudiziaria.

Stupidiario estivo

4 settembre 2013

Tutta la colpa al caldo. Le cinque meglio del mese

«Giampaolo Chirichelli, ha proposto e deliberato di assegnare ai tre componenti del cda di Asm lavori i seguenti premi, “quale riconoscimento dell’impegno profuso per il raggiungimento dei risultati”: 10.000 al presidente Luca Filippi e 5.000 ciascuno a Longo e Lazzari per il 2010; quindi 21.000 euro a Filippi e 7.000 a ciascuno degli altri due componenti del cda nel 2011; e infine 30.000 a Filippi e 10.000 a Lazzari e a Longo per l’anno scorso, quello chiuso con l’utile più magro»: 3.750 euro; inferiore a 50.000 euro nei due anni precendenti. (Luca Simeone, “La Provincia Pavese”, 10 agosto)

Negli anni del fascismo «il Partito comunista italiano non era una infima minoranza». (Fabio Castagna, capogruppo Pd in Consiglio comunale, 5 agosto, su Facebook)

«Ingegnere sei veramente una merda umana e, soprattutto, come intelligence non vali un cazzo!». (Ettore Filippi, 11 agosto, su Facebook)

Alle elezioni provinciali 2011 «ho ritenuto che consegnare la Provincia a quella parte del centro destra contro cui avevo fatto la campagna “Fuori i mercanti dal tempio” fosse da evitare, e si è dato vita alla lista Poma che al secondo turno ha permesso a Bosone di vincere». (Ettore Filippi, 14 agosto, su Facebook)

Alessandro Cattaneo è «un sindaco bravissimo a promuovere la sua immagine ma non a governare uffici e problemi» (Ettore Filippi, 15 agosto, su Facebook).